Numero.
Camminavano uno affianco all'altro silenziosamente, ripercorrendo la strada che avevano preso prima quello stesso pomeriggio, ma al contrario.
–Posso tornare da solo da qui in poi, conosco la strada.– disse Jisung, girandosi leggermente verso Minho.
–Ti accompagno ancora per un po'.– rispose, guardando dritto in fronte a sé. Poco più avanti, una svolta a destra dopo, si trovava infatti l'incrocio che entrambi conoscevano bene. Rimase con Jisung davanti alle strisce pedonali, aspettando con lui che il semaforo per pedoni diventasse verde. E quando lo fece, attraversò la strada con lui.
–Direi che ora puoi andare.
–Non mi dà fastidio.– ammise, cercando di convincerlo. –Se devo pentirmi di quello che ho fatto oggi, voglio pentirmi fino in fondo.
–Qualsiasi cosa significhi, suppongo. Mi seguirai fino a casa?
–Non ti sto seguendo, ti sto accompagnando.
–Perché, hai paura che mi succeda qualcosa?– chiese Jisung, ridendo.
–Mhm.– annuì Minho, serio.
Jisung smise di ridere, cercando di capire perché lui fosse così nervoso. –L'ho fatta chissà quante volte sta strada, non mi succederà nulla. Ma..va bene, suppongo.
Una volta davanti a casa di Jisung, giudicò che andarsene a quel punto fosse okay.
–Grazie.
Suonava come il grazie che Jisung gli aveva detto quando aveva deciso di cercare di non odiarlo più, di cercare di rompere quelle mura che si era costruito intorno. Era come se qualcosa di nuovo stesse per accadere, come se qualcosa di sostanziale fosse cambiato nel loro rapporto. Sarebbe tornato come prima il giorno dopo? Non poteva dirlo. Non poteva nemmeno affermare che le cose che gli aveva detto quel giorno erano vere e non stesse solo scherzando. Gli sorrise soltanto.
–Ci vediamo domani.
–A domani.– si girò, allontanandosi da lui.
Quella notte continuò a rigirarsi nel letto, non riuscendo a prendere sonno. Non capiva per quale motivo stesse succedendo, perché i suoi occhi non si chiudessero. Si sentiva nervoso, come se qualcosa sarebbe accaduto molto presto. Qualcosa di non piacevole.
Allungò il braccio verso il cellulare, aprendo instagram e mettendosi a scorrere giù, guardando foto di persone varie. Passarono minuti e minuti in cui fissò semplicemente quello schermo, prima di tentare nuovamente di dormire. Alla fine ci riuscì, ma il giorno dopo, quando si alzò, si sentiva senza energie. Uscì di casa di cattivo umore, volendo soltanto rimanere più a lungo nel suo letto ma sapendo che il mondo non glielo avrebbe permesso. Percorse la solita strada tranquillamente, fin quando quella tranquillità non venne spezzata.
Mise il primo piede nell'aula, entrandoci, e senza che nemmeno si accorgesse di cosa stava succedendo, si ritrovò Minho davanti, che lo prendeva per entrambe le braccia e aveva il viso a pochi centrimetri dal suo. Jisung arretrò leggermente, risvegliandosi del tutto per lo spavento.
–Jisung, vieni un attimo con me. Devo dirti una cosa.
La sua espressione facciale tradiva così tanto il fatto che fosse terribilmente preoccupato. Jisung sbattè gli occhi un paio di volte, rendendosi conto che anche Minho sembrava non aver dormito minimamente quella notte. Erano forse quelle occhiaie a suggerirglielo?
–O-okay.– rispose, non sentendosela minimamente di chiedergli nulla.
Minho lo prese per un polso, stringendolo delicatamente mentre lo portava con sé verso il fondo del corridoio, dove avrebbero potuto parlare senza che nessuno sentisse o li interrompesse.
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save me | minsung
Fanfiction"Scosse la testa. Era tutto un sogno. Solo un sogno." Un giorno, Jisung sta per essere investito mentre attraversa una strada, ma qualcuno riesce a salvarlo giusto in tempo. Questa persona corre via da lui senza dirgli nulla, scomparendo dalla sua v...