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Amici.


Si sentiva triste quando varcava l'ingresso dell'aula ogni giorno e sapeva che non sarebbe stato in grado di vedere il suo viso nemmeno per quella giornata. Non voleva ammetterlo così facilmente, ma gli mancava terribilmente tanto. Fu in quel momento che realizzò..non poteva stargli lontano. Non poteva tornare indietro ai primi giorni in cui si erano incontrati, quando lo odiava e sperava che lui sarebbe solo scomparso dalla sua vista. Quando sperava così tanto che la persona che lo aveva salvato non fosse lui. No, era felice che fosse lui. Rimaneva minuti e minuti ogni pomeriggio ad osservare quel cellulare, sperando che l'avrebbe chiamato, perché ricordava le parole di Chan. Non poteva chiamarlo lui, l'avrebbe solo fatto andare in panico. Perché era preoccupato per lui. Jisung sorrise, sospirando quando sentì una strana sensazione di calore allargarsi nel suo petto.

Mi manchi.


Dopo qualche giorno tornò, andando dritto a sedersi al suo posto, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. Si alzò, ma prima che potesse raggiungerlo fu bloccato dallo sguardo di Chan. Non aveva mai visto quel ragazzo così serio e spaventoso allo stesso tempo in vita sua. I suoi occhi gli ordinavano di tornare indietro, sedersi al suo posto e stare buono per tutta la giornata. E così fece. Fece finta che lui non esistesse. Come Minho aveva sempre desiderato.

–Felix, entra in una partita con me!– La voce squillante di Hyunjin lo risvegliò dai suoi pensieri.

–Ragazzi, vi va di andare a mangiare insieme dopo?– chiese Jisung, sorprendendo gli altri due.

–Jisung che organizza qualcosa? Wow, incredibile. Mai visto prima.– disse Seungmin, in piedi poco distante da loro, con la schiena appoggiata al muro, che giocava a qualcosa sul cellulare probabilmente con Jeongin, che era vicino a lui.

–Cosa c'è di strano? Sono stufo di stare a casa tutto il tempo.

–Pensavamo che non stessi a casa. Piuttosto da qualche altra parte.– disse Felix, ridacchiando. –O meglio, pensavamo avessi almeno compagnia.

–Siete i miei migliori amici, non è normale che io voglia stare con voi?

Hyunjin si alzò dal suo posto, spostandosi dietro a Jisung, che era seduto, e spettinandogli i capelli. Poi si abbassò verso di lui, abbracciandolo.

–Aahh, che stai facendo?!– chiese Jisung, strattonando via la testa e cercando di allontanare l'amico con le mani.

I ragazzi risero insieme, riuscendo a far dimenticare a Jisung tutto quello che gli stava succedendo ultimamente.


–Quei tre sono diventati un sacco inquietanti, ultimamente.– disse Jeongin, sorseggiando la sua sprite.

–Quei tre chi?– chiese Seungmin, prima di addentare un'altra fetta di pizza.

–I bulli.– disse Felix, capendo immediatamente a chi si stesse riferendo l'amico.

Jisung non aveva parlato a nessuno di tutto quello che gli era successo, a dire il vero, pensava che gli unici a saperlo fossero lui, Minho e probabilmente anche Chan. E ovviamente i tre.

–Già, sono uscite delle voci su una certa rissa di tipo una settimana fa?– disse ancora Jeongin. –Però nessuno l'ha vista. È per quello che quel giorno erano entrati in classe pieni di ferite sulla faccia. Se ne sono lamentati come se loro non avessero fatto nulla, ma i professori non gli hanno creduto molto facilmente per tutte le volte in cui in passato erano stati loro ad iniziare chissà quante risse.

save me | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora