99

1.2K 120 125
                                    

Mi ha salvato.

Le giornate estive erano lunghe, qualunque cosa facesse, chiunque vedesse, anche se le passava da solo, cosa che non succedeva parecchio. Anzi.

Sembrava quasi che la sua vita fosse finalmente cominciata dopo tutti gli anni passati a vivere in quel modo così noioso e ripetitivo. Si svegliava tardi la mattina, indossando la prima cosa che trovava, uscendo di casa per recarsi sempre in un posto diverso. Qualche giorno era a casa di Minho, qualche volta in giro con i suoi amici. Il calore del sole sulla sua pelle era forte, aggressivo, ma quasi non lo sentiva. Correva a destra e a sinistra, accompagnato dal vento leggero che sembrava sempre esserci in quella città. L'unico pensiero nella sua testa era quello di divertirsi, fare ciò che sentiva di fare. Niente più preoccupazioni, tutte quelle che lo avevano tenuto con i piedi per terra fino a quel momento.

–Sungie!

Ormai gli piaceva davvero tanto quel nomigliolo con cui lo chiamava. Gli confermava che tutto fosse okay, che tutto sarebbe sempre stato okay.

Jisung si fermò, osservando il suo ragazzo dall'altra parte della strada, una mano alzata per salutarlo.

–Cosa fai lì? Non avevi detto che mi avresti aspettato al tuo appartamento?

–Beh, ho mentito allora.

Jisung sorrise, camminando avanti senza alcuna paura. Quella strada non lo bloccava più, ormai era tornata ad essere una cosa estremamente semplice camminare su quelle strisce pedonali. Dopo tanti tentativi, era riuscito a liberarsi di quel trauma. Non era stato facile, affatto, ma non ci pensava nemmeno più.

–Cosa facciamo oggi?– gli chiese Jisung, afferrando la sua mano con la propria.

–Oh, non mi aspettavo una domanda del genere da te.– commentò l'altro ragazzo, sorridendo.

–Mi sembrava che tu avessi dei piani.

–È così.– ammise, rimanendo in silenzio per tutto il resto del tragitto per arrivare a casa di Minho. Vicino al palazzo in cui era situato il suo appartamento, in un parcheggio, c'era la stessa macchina che aveva visto e in cui era salito il giorno in cui erano andati fuori città insieme, quella volta in maggio. Era passato davvero tanto tempo da quell'esperienza, nonostante fosse così viva nella testa di Jisung.

–Non aspettarti niente di speciale.– disse Minho, salendo al posto dell'autista.

–Mhm? Allora dove stiamo andando?– chiese Jisung, curioso, sedendosi al suo posto, chiudendo la portiera e allacciandosi la cintura.

–A prendere un gatto.

–Oh? Mi hai ascoltato quindi?

–Ho visto un video di un tizio su youtube che mostrava tutti gli aggeggi automatici che aveva e che avrebbero potuto permettere al suo gatto di sopravvivere per settimane da solo e mi sono convinto.

Jisung rise. –Certo, i video su youtube risolvono tutte le preoccupazioni di questo mondo.


–Oh, guarda quello, che carino!!– esclamò Jisung, avvicinandosi ad un gatto e guardandolo perso nei suoi sogni.

–Mhm, io ne ho visto un altro lì. Non lo so, mi ci sono un po' affezionato di già.– disse Minho.

–Mhhm, però..però questo..aspetta un attimo.– disse, distanziandosi dal gatto che aveva già addocchiato, avvicinandosi ad un altro. –AA è ancora più carino!

–Hey, anche i gatti hanno dei sentimenti, non puoi abbandonarli così.– si lamentò Minho, indicando il gattino che Jisung aveva lasciato indietro.

save me | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora