Ricordi.
Jisung prese il suo cellulare, mettendoselo in tasca. Diede un'occhiata nella sua stanza, controllando che tutto fosse apposto, prima di uscine e camminare giù per le scale come faceva molto spesso. Se il se stesso del passato l'avesse visto, non avrebbe creduto ai suoi occhi. Jisung non era certo uno di quei ragazzi a cui piace gironzolare tutto il tempo, eppure da quando aveva conosciuto Minho non restava quasi mai a casa.
Era sera ormai. Quello era un po' insolito, di solito andava all'appartamento di Minho subito dopo scuola, ma a causa del torneo non era riuscito a farlo. Avrebbe saltato per quel giorno, ma doveva ammettere che gli piaceva davvero tanto stare con lui. E poi, da quando erano inziati i tornei, i professori erano stati cordiali abbastanza da evitare di preparare verifiche in quel periodo. Probabilmente la prossima settimana sarebbe stata molto peggio, ma ancora una volta, Jisung era sempre stato un ragazzo più concentrato sul presente che sul futuro.
Era appena entrato nel condominio quando si accorse di qualcosa di davvero inaspettato. C'era una persona che stava camminando davanti a lui, su per quelle scale. Non una persona qualunque.
–Hey.– disse Jisung, attirando la sua attenzione. La persona si fermò, non girandosi subito verso di lui. –So chi sei.– continuò, riuscendo a mantenere la sua calma.
–Perché sei qui?– gli chiese la persona misteriosa, confermando i suoi sospetti.
–Dovrei chiedertelo io, quello. Io sto solo andando dal mio ragazzo.
–Jisung, quello non è il tuo ragazzo.
Jisung respirò profondamente, non lasciandosi toccare da quelle parole. Però perché gli stava parlando in quel modo?
–Si che lo è. Mi ha chiesto lui stesso di esserlo.
Finalmente si girò, rivelando il suo viso semicoperto da un cappuccio nero.
Chan. Di nuovo.
–Quello non è il tuo ragazzo.– ripetè, con un'espressione esasperata sul volto. –Quella è solo una persona tormentata ogni giorno da dei ricordi che non può nemmeno raggiungere. Se davvero state di nuovo insieme, allora non è perché ti ama. Quella persona non sa quasi nulla di te. Quello non è il tuo ragazzo.
Jisung deglutì. –Chi sei tu per dirmi questo? Ci hai già feriti così tanto, non puoi almeno lasciarmi credere quello che voglio? Chi dovrebbe essere, non è una persona diversa! Quello è sempre Minho! È lui!
–Lui pensa di amarti perché sente ancora tutti i sentimenti che aveva per te, prima di dimenticarsi di te. È quasi..forzato ad amarti. Vuoi davvero lasciarlo così?
–Che cosa pensi di fare? C'è qualcosa che potresti fare per questa situazione?
–Lascia che io parli con lui. Tornerà tutto come prima, te lo giuro.
Jisung non distolse un attimo gli occhi da quelli del ragazzo di fronte a sé, furioso. –Non mi fido più di te, Chan.
–Io..sono venuto qui apposta per risolvere i problemi che ho creato. Questa è davvero l'ultima volta che verrò. Dopo andrà tutto bene, te lo giuro...
–Sono stanco.– rispose, sospirando. –Vattene da qui.
–È molto più facile di quanto pensi..
–Ho detto vattene da qui.– ripetè, facendo un passo avanti e afferrando Chan per la felpa sotto al collo.
–Non posso.– rispose Chan, lasciandolo fare.
Jisung lasciò la presa, spingendolo all'indietro e facendolo cadere sulle scale. –Allora dovrò cacciarti a pugni.– disse, fra denti serrati, tentando di colpirlo in faccia ma venendo subito bloccato da Chan stesso, che gli afferrò il polso prima che potesse farlo.
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save me | minsung
Fanfiction"Scosse la testa. Era tutto un sogno. Solo un sogno." Un giorno, Jisung sta per essere investito mentre attraversa una strada, ma qualcuno riesce a salvarlo giusto in tempo. Questa persona corre via da lui senza dirgli nulla, scomparendo dalla sua v...