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Silenzioso.

Era tutto così silenzioso da quando Minho se n'era andato. Jisung era ancora nel suo letto, la felpa del ragazzo tra le sue braccia. Non sapeva per quale motivo la stesse stringendo così forte a sé, ma non voleva lasciarla andare. Si rigirò nel letto, fissando la parete davanti a sé. –Forse dovrei..

Si girò di nuovo dall'altra parte, afferrando il cellulare dal comodino e sbloccandolo. Aveva un sacco di messaggi non letti che sinceramente non aveva nemmeno voglia di leggere. Voleva solo chiamare una persona, ora che stava bene.

Uno squillo. Due squilli. Tre.

È a scuola?

Ma poi rispose. –JISUNG!

–Hey..senti..

–Tutto bene? Sei a casa vero? Hai provato a mangiare qualcosa? Bevuto un po' di acqua? Minho è ancora lì con te? Stai bene ora? Dimmi che stai bene..

Jisung rise. –Calmati, calmati. Sì, sto bene..scusa per prima. Ti ho trattato davvero di merda.

–Bro, cosa dici? Eri tu quello che aveva bisogno di aiuto, non io.

–Anche se è così, non giustifica il modo in cui mi sono comportato..

–Hey, non importa. Stavi chiaramente male, e se essere vicino a te ti avrebbe solo fatto stare peggio, sono felice di essermene andato. Non importa, davvero. L'importante è che tu stia meglio.

–Grazie davvero..

–Non proverò mai più a forzarti, promesso. Mi dispiace un sacco, giuro. Comunque, mi sa che ora devo tornare in classe.

–Aspetta, sei a scuola?

–Sì. Sono corso in bagno solo per parlarti.

–Oh..

Davvero, possibile che potesse esistere una persona come Felix?

–Ci sentiamo dopo, okay?

–Mhm.

Guardò lo schermo del cellulare, i numeri e i contatti davanti a lui, decidendo però poi di spegnerlo e lasciarlo di nuovo sul comodino. Prese due respiri profondi, senza volerlo sentendo il profumo di Minho che proveniva dalla felpa che stava ancora stringendo. Decise poi di alzarsi, indossandola e camminando fuori dalla sua stanza, raggiungendo la cucina e cercando qualcosa da mangiare nonostante avesse già fatto colazione.

Non credevo che sarebbe stato così difficile..

Bevve un bicchiere di acqua fresca, sedendosi al tavolo e rimanendo bloccato a guardare i raggi del sole che entravano dalla finestra e illuminavano la stanza.

Non è così tanto un problema, potrei evitare soltanto quella strada, però..

Prese un morso dalla stupida merendina che stava mangiando. Una di quelle merendine che una volta portava spesso a scuola perché sua madre lo obbligava a farlo dopo aver saltato la colazione. Una di quelle che un po' di volte aveva dato a Minho. Sorrise al ricordo, alzandosi dal tavolo per tornare in camera sua e guardare qualcosa su youtube.

Era riuscito in un qualche modo a prepararsi da mangiare senza bruciare l'intera cucina un'altra volta. Un'altra vittoria. Anche se aveva finito per mangiare tutto di corsa come se avesse qualcosa da fare ed era subito tornato in camera sua.

Appena seduto sul letto, davanti al pc di nuovo, il suo cellulare suonò. Quella era una delle poche volte in cui aveva lasciato la suoneria attivata, e non se ne pentì affatto quando prese il telefono in mano per controllare chi fosse.

save me | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora