Soluzione.
–Se dici "anch'io" non posso risponderti.
–Non serve che tu lo faccia. Me l'hai detto già più volte..ma io non l'avevo fatto mai. Scusa, ti ho fatto aspettare così tanto.
–Mi avevi già detto che ti piacevo, quel giorno, il primo pomeriggio che abbiamo passato insieme.
Minho sorrise. –Sono due cose diverse. Piacermi..mi sei sempre piaciuto, dal primo momento in cui ti ho visto. Ma solo dopo un po' ho iniziato ad amarti. Ad amare quell'idiota che mi dava sempre fastidio ed era sempre troppo buono con me. Che mi teneva compagnia, che si fidava di me.– il suo sguardo si spostò un attimo verso il basso, rialzandosi poco dopo.
Stavolta appoggiò entrambe le sue mani sui suoi fianchi, stringendolo leggermente. Jisung alzò le proprie braccia, appoggiandole sulle sue, le mani che afferravano la stoffa della sua felpa larga. –Ti amo, ti amo davvero tanto. Mi credi? Non vorrei passare neppure un secondo della mia vita senza di te, ma lo so che non sarebbe giusto. Voglio vederti felice, non solo con me. Voglio vederti felice quando sei con i tuoi amici. Voglio immaginarti felice quando sei solo a casa, a fare i compiti, per quanto possa essere difficile essere felici facendo i compiti. In qualunque situazione tu ti trovi, voglio solo che tu sia felice. Anche se devo ammettere che quando sorridi a me è molto più bello.
Jisung sorrise, non sapendo bene cosa fare, ma poi decidendo di abbracciare il ragazzo di fronte a sé. Il suo ragazzo.
–E quindi, lo sai, non sarà facile, però..voglio proteggerti.– continuò a parlargli, mentre erano abbracciati. –Devo parlarti di quella cosa importante.
Jisung si staccò da lui, annuendogli.
–È passato abbastanza tempo dall'incidente.– disse, riferendosi all'ultima volta in cui aveva salvato il ragazzo. Jisung annuì, giocando con l'orlo della manica destra della sua felpa. –È piuttosto strano, ad essere sincero. Ma a parte questo, sento che questa pace non durerà molto a lungo. Voglio provare a fare una cosa, non è esattamente il meglio, ma non riesco a pensare ad altro.
–Cosa?
–Di solito, quando sogno, lo faccio ore prima che ciò che ho sognato si avveri. È una sorta di previsione, insomma. Quindi per me non è mai stato così tanto difficile fare qualcosa in tempo per proteggerti, però in futuro potrebbe succedere qualcosa fuori dalle mie capacità d'azione. L'unica cosa che posso fare in quei casi è chiamarti e chiederti di stare a casa. Ora, questo è il problema per te. Non posso sempre farlo. Tu dovresti essere in grado di vivere la tua vita, non seguire ciò che ti dico io.
Jisung alzò gli occhi verso ilragazzo, seduto dall'altra parte del tavolino. –Sapevo cosa mi sarei dovuto aspettare quando ho deciso di stare con te. E poi sono solo alcuni giorni, no? Posso tranquillamente restare a casa, sai benissimo che sono pigro. È una vittoria per me.– rispose, sorridendogli.
–Cosa dirai a tua madre?
Sua madre. Jisung la tirava fuori in qualsiasi occasione, e proprio in quel momento però non ci aveva minimamente pensato. Cosa le avrebbe detto? Non poteva di certo fingere di star male tutte quelle volte, soprattutto se la situazione fosse peggiorata.
–Non ne ho idea.– ammise, sospirando. –Suppongo che non mi resti far altro che sperare.
Minho scostò lo sguardo, la sua espressione più seria che mai, con gli angoli della sua bocca dritti e le sue sopracciglia leggermente agrottate. Jisung allungò un braccio, posando una mano su quella del ragazzo.
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save me | minsung
Fanfiction"Scosse la testa. Era tutto un sogno. Solo un sogno." Un giorno, Jisung sta per essere investito mentre attraversa una strada, ma qualcuno riesce a salvarlo giusto in tempo. Questa persona corre via da lui senza dirgli nulla, scomparendo dalla sua v...