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Dopo.

Jisung aprì lentamente gli occhi, varie parti del suo corpo doloranti. Soprattutto la testa. Avrebbe solo voluto tornare a dormire, ma ricordava perfettamente ormai dove si trovava. Si tirò su dal letto su cui era disteso, spostando lo sguardo in direzione di Minho, che stava dormendo con la testa appoggiata sul tavolo. Jisung sospirò, alzandosi in piedi e camminando verso di lui, afferrando le chiavi appoggiate davanti al ragazzo, con l'intenzione di andarsene prima che si svegliasse. Si chinò a terra davanti alla porta, indossando le sue scarpe ed allacciandosele, rialzandosi poi per aprire la porta.

–Jisung?

Si morse un labbro, girandosi poi verso l'altro ragazzo che l'aveva chiamato.

–Come stai?– gli chiese, rimettendosi apposto i capelli spettinati davanti ai suoi occhi.

–Senti..possiamo fare finta che non sia successo nulla? Grazie per avermi lasciato stare qui, grazie per avermi salvato e tutto il resto..ma possiamo davvero fare finta che non sia successo? Che io non ti ho mai parlato e che non sono mai stato qui?

–Lo vuoi davvero?– chiese Minho, rialzandosi dalla sedia e camminando verso di lui. Jisung si girò verso la porta, inserendo la chiave nella serratura e aprendola in fretta, rivolgendosi poi all'altro ragazzo.

–Sì.– disse, afferrando poi la maniglia della porta. –Grazie di tutto.

–Jisung!

Ma l'altro non si fermò, aprendo finalmente la porta e camminando velocemente via da lui, sperando che non lo rincorresse. Una volta fuori dall'edificio, si guardò indietro, per controllare che non fosse dietro di lui, ma non c'era effettivamente nessuno. Alla fin fine, perché mai avrebbe dovuto seguirlo? Si infilò una mano in tasca, tirando fuori il suo cellulare che miracolosamente era rimasto indenne.

Che strano..in fondo questo è pur sempre il cellulare che mi ha dato Minho..non ci ho mai pensato.

–Oh cazzo.

Jisung spalancò gli occhi, mettendosi a correre per le strade come se un'illuminazione l'avesse appena colpito, avvicinandosi velocemente a casa sua. Quando arrivò trovò la porta aperta ed entrò, girovagando per le varie stanze per un po'.

–Mamma?

–Si può sapere dov'eri finito?

Oh.

È arrabbiata.

Erano davvero poche le volte in cui vedeva sua madre arrabbiata. Non pensava sarebbe mai riuscito a finire in una situazione tanto grave da trovarsi davanti quello che stava vedendo in quel momento. I suoi occhi non erano i suoi soliti occhi gentili, le sopracciglia aggrottate come non mai.

–Mamma..

–Lo sai quanto mi hai fatta preoccupare? Non ti vedo da ieri mattina! Lo sai che ora è?? Sono le 3 del pomeriggio, dov'eri? Potevi almeno avvertirmi, pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto!

Jisung chinò la testa verso il pavimento, una sensazione di rimorso prendersi il controllo di sé.–Scusa, mamma.

–Allora, dov'eri?

–Sono..andato ad una festa. Con Felix, Hyunjin e altri miei compagni..

Sua madre sospirò. –Non ce la faccio ad essere cattiva con te, anche se mi hai fatta preoccupare così tanto.

L'ho fatto di nuovo. Sono stato di nuovo egoista.

–Scusa mamma. Non lo farò più, te lo prometto. Ti avvertirò prima, anzi, non credo proprio che andrò di nuovo ad una festa.

save me | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora