Infelice.
Erano passate ore da quando si era disteso su quel letto, senza spostarsi di un millimetro. Si sentiva come se il suo corpo fosse paralizzato, solo le sue lacrime si muovevano, attraversando le sue guance per poi finire sulla sua coperta. Sentiva il suo cellulare vibrare ogni tanto, probabilmente qualcuno lo stava chiamando ma non poteva davvero importargli. Non riusciva ad interessarsi a nulla. Voleva solo risvegliarsi dall'incubo in cui era finito.
Minho. Dove sei? Dove sei finito?
Si tirò su a fatica, chiedendosi che ora fosse. Uscì dalla sua stanza, scendendo le scale lentamente ed entrando in cucina, prendendo un bicchiere e riempiendolo d'acqua prima di portarlo alle sue labbra e berne un sorso. Alzò poi lo sguardo, posandolo sull'orologio alla parete.
–Sono davvero rimasto 5 ore disteso su un letto a non far nulla?
Sospirò, sentendo il mal di testa cominciare ad alleviarsi leggermente grazie a quel poco di acqua che aveva bevuto. Si sedette poi su una sedia, deciso ad affrontare una volta per tutte quello che era successo.
–Cosa dovrei fare? Sono solo. Sono così solo.
Fu in quel momento che se ne accorse, finalmente. Il fatto che fosse così solo. Non aveva neppure i suoi amici dalla sua parte, sembrava che nessuno si ricordasse della sua relazione con Minho a parte lui.
–Si sono..dimenticati di tutto? Minho si è dimenticato di me. Non mi riconosce più. Non mi conosce. Non ricorda nulla di me. Però..Felix..sembrava non ricordare nulla della nostra relazione. Anzi. Sembrava come se non fosse mai esistita. Almeno non per loro. Quasi come se loro non l'avessero mai saputo.
Jisung scosse la testa, non trovando nessuna risposta alle sue domande. Non riusciva proprio a capire. Perché fosse successa una cosa simile, e cosa stesse accadendo di preciso. Ci doveva essere un motivo, ma come avrebbe mai potuto trovarlo?
Sono solo.
Era così che si sentiva Minho, quando aveva appena scoperto di essere una minaccia per tutti i suoi amici ed era ancora spaventato che potesse succedere qualcosa a Chan? Era così che si sentiva? Quella solitudine, come aveva fatto a sopravvivere?
Decise che l'unica cosa che potesse fare era reagire. Se fosse rimasto fermo, incapace di muoversi, nulla sarebbe mai cambiato. Anzi, non avrebbe nemmeno mai potuto scoprire se qualcosa poteva cambiare, se potesse tornare a riavere la sua vita.
Quel pomeriggio uscì di casa con un solo obiettivo: parlare con Minho. Chiuse la porta dietro di sé, iniziando a camminare su quella strada che conosceva così bene. Qualche minuto più tardi cambiò direzione, prendendo il vicolo ch eportava al complesso di appartamenti in cui si trovava quello del ragazzo che stava cercando.
Una volta davanti quella porta iniziò a sentire il peso delle sue azioni, di quello che stava facendo. Ma doveva andare fino in fondo, non poteva fermarsi lì. Non poteva arrendersi così facilmente. Suonò il campanello una volta, aspettando che qualcuno rispondesse alla sua richiesta, o meno. Poco dopo rivide il suo viso, dall'ultima volta in cui l'aveva visto quella mattina.
–Jisung? Cosa ci fai qui? Come fai a sapere che abito qua?
Cercò di rimanere immune alle sue emozioni, forzandosi a rispondere. –Posso parlarti un attimo?
Minho portò una mano sul retro della testa. –Uhm, sì, suppongo. Entra..
Jisung annuì, seguendo l'invito del ragazzo e camminando fino al tavolo a cui si era seduto chissà quante volte in passato. Ma solo lui aveva quel ricordo, ormai, vero?
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save me | minsung
Fanfiction"Scosse la testa. Era tutto un sogno. Solo un sogno." Un giorno, Jisung sta per essere investito mentre attraversa una strada, ma qualcuno riesce a salvarlo giusto in tempo. Questa persona corre via da lui senza dirgli nulla, scomparendo dalla sua v...