Negatività non necessaria.
–Allora, cos'è successo? Dai, raccontaci tutto!– insistette Hyunjin, le mani sulle spalle di Jisung mentre lo strattonava di qua e di là.
–Hyunjin, forse stai esagerando. Non credo che sia capace di dirci nulla se continui a fare così.–commentò Seungmin, prendendo un sorso del suo succo attraverso la cannuccia bianca.
–Oh. Tu dici?– chiese l'altro, lasciando finalmente stare Jisung.
–Non è successo nulla di che.– disse poi l'interrogato, sorridendo lievemente mentre guardava il cellulare che aveva tra le mani. Era ancora quel cellulare, lo stesso che gli aveva dato Minho chissà quante settimane prima.
–Oh, guardate, ve l'avevo detto che era vivo!– scherzò Felix, indicando verso la porta. Jisung guardò prima l'amico, confuso, finché non capì cosa intendesse. Qualcuno era appena entrato in classe, qualcuno che non l'aveva fatto per così tanto tempo. Ormai tutti scherzavano in classe sul fatto che non sarebbe mai tornato, alcuni ci credevano fortemente. Però era lì. Era tornato.
Strascicava i piedi sul pavimento, avvicinandosi al suo solito banco e sospirando un attimo prima di sedercisi, probabilmente pensando al fatto che il suo migliore amico non sarebbe più stato vicino a lui. Jisung fece per alzarsi, bloccandosi quando vide che invece Changbin si stava spostando dall'altra parte della classe, avvicinandosi a Minho e sedendosi nel banco accanto a lui.
È stato Chan. Dev'essere stato lui.
–Wow, non pensavo sarebbe mai tornato.– commentò Jeongin, camminando verso il suo banco, seguito da Seungmin, poco prima che la campanella suonasse.
Alla fine della giornata continuò a fissarlo per più di un minuto. Guardava il modo in cui metteva via le sue cose, chiedendosi che cosa avesse intenzione di fare. Sarebbe semplicemente tornato a casa? Changbin lo salutò, uscendo dalla classe e lasciandolo solo.
–Allora noi andiamo.– gli sussurrò Felix nell'orecchio.
–Aspetta, cosa? Ancora un attimo!– chiese Jisung, ma i suoi amici non lo ascoltarono, uscendo dalla classe ridendo. Jisung afferrò il suo zaino, pensando di seguirli prima che l'atmosfera diventasse imbarazzante, ma Minho diede una veloce occhiata nella sua direzione.
–Come stai?– gli chiese, non girandosi ancora verso di lui.
–Uhm, bene direi. Tu?
Che razza di conversazione è questa?
–Più o meno. Changbin mi ha detto che Chan gli ha consigliato di fare amicizia con me. È un tipo simpatico.
Jisung annuì, accorgendosi solo dopo che lui non poteva vederlo. –Allora ora..
–È strano. Poter fare amicizia con altre persone così facilmente. Lo so che è il modo in cui il mondo funziona, dovrebbe essere così facile, è giusto che lo sia. Però..è davvero strano, dopo aver passato anni ad evitare chiunque.– si girò finalmente, appoggiandosi al suo banco. –Se non ti avessi mai conosciuto, sarei ancora in trappola. Non avrei scoperto nulla. Non potrei conoscere altre persone.
–È stato Seungmin a capire tutto.– gli spiegò Jisung.
–Seungmin?– Minho sorrise lievemente. –Lo ringrazierò. Ma questo non cambia nulla. Seungmin è un tuo amico. E poi..bisogna avere coraggio per parlare di una storia simile a qualcun altro.
E lui lo sapeva benissimo. Era la prima persona a saperlo, a capire quanto fosse difficile non solo vivere in quella situazione, ma soprattutto vivere con il terrore che nessuno ti avrebbe mai creduto se solo tu avessi provato a raccontare che cosa stesse accadendo.
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save me | minsung
Fanfiction"Scosse la testa. Era tutto un sogno. Solo un sogno." Un giorno, Jisung sta per essere investito mentre attraversa una strada, ma qualcuno riesce a salvarlo giusto in tempo. Questa persona corre via da lui senza dirgli nulla, scomparendo dalla sua v...