[2] Dopo tutti questi anni...

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Evelyn

Mi pietrifico. Il cuore inizia a martellarmi nelle orecchie. "Non ci credo!" Mi tremano le gambe, il mio corpo non risponde a nessun comando.
"Non può essere"
Sento strattonarmi il braccio e trascinami via. Giusto in tempo. Non so come, mi ritrovo in bagno. Lory chiude la porta a chiave.

«Evy. Evy!» Voglio rispondere, ma non ci riesco. Mi strattona. «Evelyn, che cavolo. L'hai voluto tu!»

Dell'acqua fredda in faccia mi porta alla realtà. Guardo il mio attentatore.

«Lory, che fai?» Le tiro uno schiaffo sulla mano e prendo il telo per asciugarmi.

«Sei sbiancata all'improvviso, pensavo stessi per svenire.»

Sprofondo la faccia nell'asciugamano, rivedo il suo viso nella mia mente. "Non può essere".

Lory me lo strappa via. «Giuro che se non parli ti affogo nel lavandino.»

Ha tutta l'aria di chi lo farebbe veramente. Sono seriamente tentata chiederle di farlo, almeno non sarei costretta ad uscire da qui.

«Perché ti sei agitata, posso saperlo?»

"Che cosa dovrei dire?"

Non avendo risposta, Lory mi afferra per la nuca e mi spinge verso il lavandino. Riesco a sfuggirle appena apre l'acqua.

«Ma sei impazzita?» Grido.

La spingo per allontanarla da me.

Lei mi guarda con l'aria di chi non molla. Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.

«Se non me lo dici non usciamo di qui!» insiste.

«Sì! Buona idea, puoi dire che sono stata male e che sono andata in camera mia». È una pessima scusa, ma non voglio vederlo.

«Scordatelo, tu invece mi dirai cosa ti è preso.»

«Sei un'impicciona del cazzo!»

«Ora si che mi hai offesa. Spara!» Poi spalanca la bocca. «Non dirmi che sei stata con quel tipo!» Indica verso la porta.

«Cosa?»

«Appena l'ho visto, l'ho immaginato nudo. Ci sa fare?»

«No! Ma che dici? E sei malata, come puoi immaginarti qualcuno nudo!»

«Non ci sa fare?! Non l'avrei detto.» Fa una smorfia contraria.

«Non lo so se ci sa fare o meno, non sono stata con lui in quel senso.» Grido tutto d'un fiato.

«D'accordo. Dati una calmata. Ho solo chiesto!». Poi come se niente fosse si abbassa i pantaloni per fare pipì. «Penso solo che sia una reazione esagerata per una persona qualsiasi.»

"È solo che, pensavo questo momento non sarebbe mai arrivato."

Mi guardo allo specchio per darmi una sistemata. Il verde degli occhi è diventato più scuro. Ho le guance arrossate e, grazie alla mia amica, i capelli sono un disastro.

Faccio posto a Lory per lavarsi le mani.

«È Can, il nipote di Robert.» guardo la mia immagine riflessa ancora incredula.

«Allora, è lui il famoso nipote di cui ho sentito parlare. Robert ha un nipote così, e io non ne sapevo nulla? Quando pensavi di dirmelo?»

"Mai!" «Non c'è mai stato motivo di dirtelo e poi lui non è più venuto qui da dodici anni.»

So che si sentiva al telefono con Robert, ma non gli ho mai chiesto di lui. Quando i miei fratelli avevano sue notizie, mi limitavo ad ascoltare senza commentare. Mi bastava sapere che stesse bene, e quando mi coinvolgevano nell'argomento, con una scusa cambiavo subito discorso.

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora