[11] Una carezza

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Evelyn

Usciti dal bosco lo spettacolo che vediamo non ha prezzo.

Il vialetto d'entrata è una macchia unica di rosso. Mamma grida come una furia dalla veranda di casa, minacciando i miei fratelli che entro domani mattina dovrà essere tutto pulito come prima. Le grida di mie cognate si mischiano a quelle di mia madre.
Tory è furiosa con Mike che le ha appena rovesciato un secchio di salsa sulla testa. Lo insegue, tirandogli dietro ogni cosa le capita a tiro.

«Mi hai rovinato le scarpe nuove. Non la passerai liscia!» Mike schiva in tempo un piccolo vaso di fiori.

«Basta! Non vi perdonerò mai!» Le proteste di mia madre vanno a vuoto.

La mia attenzione si sposta su Lory sporca di salsa dalla testa ai piedi, a distanza di sicurezza lontano da lei, Alex, che se la sghignazza con ancora il secchio in mano. Provo un po' di pietà lui per quello che gli farà Lory non appena gli metterà le mani addosso.

«Simon, non ci provare!» Mariel cerca di convincere il marito a non rovesciarle addosso il secchio che tiene in mano, ma Simon avanza ignorando le minacce della moglie.
«Giuro che se lo fai, dormirai nel garage per il resto della tua vita.»

«Non è male come idea. Uno spazio tutto per me!» si avvicina di più a lei.

«Allora di addio alla collezione di figurine di baseball.»

«Era l'eredità per i nostri futuri nipoti. Peggio per loro.»

«Ti prego Simon. Non puoi farlo.»

«A, no? Tu hai sporcato la mia auto. Dal video, ho visto la tua faccia indiavolata mentre lo facevi.»

«Ti amo, tesoro.»

«Anche io... come amo la mia auto.»

«Mi paragoni a quella maledetta auto? Dovevo bruciarla!»

«Risposta sbagliata.» alza il secchio.

«Aspetta amore... io... io... Sono incinta!» urla senza fiato.

Le urla cessano all'improvviso.

«Cosa hai detto?» chiede Simon lasciando cadere il secchio ai suoi piedi.

«Hai capito bene. Sono incinta....» Mariel si copre il viso con le mani e scoppia a piangere.« Mi dispiace.»

«Ti dispiace per cosa?» Simon in pochi passi la raggiunge e l'abbraccia.

Da qui non riesco più a sentire la risposta di mia cognata, ma noto Alex alle loro spalle che prende il secchio lasciato da Simon. Non faccio in tempo ad avvisarli che rovescia il contenuto sulle loro teste. Entrambi urlano contro Alex.

Il mio campanello d'allarme suona. Mi volto, giusto in tempo per vedere Mike pronto a rovesciare su me e Can dell'altra salsa di pomodoro. Provo a svincolarmi,  ma Can mi stringe più forte a lui in modo da non farmi scappare dalla sua presa.

«Scusa piccola, ma la vendetta non guarda in faccia nessuno.» ridacchia.

Trattengo il fiato, mentre una doccia di viscida salsa ci sommerge. Mi aggrappo al suo collo, mentre scoppia a ridere, non so se piangere o ridere anche io. Alla fine, mi arrendo alla risata.

«Ma così ti sei sporcato anche tu!»

Can fa spallucce e mi posa delicatamente a terra al suo fianco. Sono fradicia dalla testa ai piedi, le mie scarpe nuove sono da buttare, ma non me ne importa assolutamente niente. La risata di Can mi fa passare tutto. Ma non proprio tutto, mi giro verso Mike che cerca di scappare, allungo la gamba e gli faccio lo sgambetto, cade nella pozza di salsa ai nostri piedi. Alzo la testa e noto che anche Lory ha fatto la stessa cosa con Alex, solo con un po' più di forza. Forse si è dimenticato che è tra i più bravi del corso di Steve.

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora