Can si alza di scatto, «Evy che c'è!» si inginocchia ai piedi del letto ignorando la presenza dei miei fratelli.
Mi sento soffocare, cerco di respirare più a fondo, ma il dolore al fianco me lo impedisce.
Mi aggrappo a lui nascondendo la faccia nel suo petto «Can...» Sudo freddo. Sento le voci dei miei fratelli attorno a noi. "Se vedessero quelle foto". «Il mio petto...» mi brucia da morire. «Non respiro.»
«Fermi!» dice Can con voce calma, «Allontanatevi, lasciatela respirare.» Poggia le sue labbra al mio orecchio sussurrando con dolcezza. «Ascolta la mia voce. Respira, respira...», mi accarezza i capelli, «segui il mio respiro, respira con me... così piccola, così.»
Mi accorgo solo ora delle lacrime che escono a fiumi. Le parole dolci di Can e le sue carezze riescono a farmi respirare «Can, noi...»
Cerca il cellulare che stringo forte nella mano. «Sono qui, tranquilla, dai a me...»
«No!» stringo più forte la presa. «Non devono vedere...» sussurro.
«Evy... chiamo l'ambulanza?» chiede Simon con voce preoccupata.
«No!» dico dal petto di Can. "Non voglio altri estranei attorno."
«Penso abbia avuto un attacco di panico,» spiega.
«Vado a chiamare mamma,» Sento Alex uscire di corsa dalla stanza.
«Usciamo anche noi, ha bisogno di più aria,» Mariel trascina fuori Simon che protesta per rimanere.
«Vai pure tu tesoro», dice Mike a Tory.
Can prova a riprendermi il cellulare e questa volta glielo lascio fare, ma non mi stacco da lui, ancora non riesco a respirare regolarmente.
«Cosa è successo?» la voce della mia amica è preoccupata.
«Si è agitata quando ha guardato il cellulare.» Can glielo passa.
«Fammi vedere...» Sento i passi di Mike avvicinarsi.
La sensazione di oppressione mi invade di nuovo. Anche se Mike sa di me e Can non voglio che le veda. «No. Lui no!» piango stringendo più forte Can. «Non voglio che...»
«Tranquilla amore, tranquilla.» Can mi culla tra le sue braccia.
Gli sento mormorare ma, tra i miei singhiozzi e il fischio nelle orecchie, non capisco cosa dicono.
«Va bene, vado di sotto, e cerco di non far entrare nessuno, vi do dieci minuti.»
«Se vuoi, vado pure io.»
«No, Lory tu puoi rimanere.» dico tra i singhiozzi.
«Tranquilla, piccola, siamo solo noi adesso. Dimmi cosa ti ha spaventata.»
«Ci hanno visti...» le lacrime riprendono il loro corso. «la sera, al belvedere...»
Lo sento irrigidirsi, si stacca leggermente da me per prendere il cellulare dalle mani di Lory. Ci vuole qualche secondo poi sento il suo ringhio di rabbia.
Mi faccio coraggio e guardo di nuovo quelle immagini che mostrano me e Can assieme. La visuale dal parabrezza dell'auto di Alex non lascia ombra di dubbio. Nella prima foto, anche se leggermente buia, si vedono chiaramente le nostre facce, siamo seduti uno accanto all'altro. Nella seconda si vede solo Can con espressione goduriosa mentre io sono abbassata su di lui. E nelle altre quattro, il resto del nostro rapporto. Un video di alcuni minuti di noi mentre ci diamo dentro dà il colpo di grazia, si sente solo il respiro affannato di chi lo ha ripreso. La nausea mi assale. Sapere di essere stati spiati in un momento così intimo, così speciale e bello per noi mi devasta. Mi rifiuto di vederlo tutto, come anche Can che lo interrompe con rabbia, buttandolo sul letto. Mi abbraccia forte.
Lory prende il cellulare. «Ha usato un numero anonimo... Ha appena mandato un altro messaggio!»
Mi sento morire mentre legge il messaggio. «"Sei una delusione Evelyn, farti scopare in questo modo, in uno squallido parcheggio! Cosa direbbe il tuo fidanzato se lo vedesse? E la tua famiglia? Lui è un bastardo. Non gli permetterò più di toccarti, non ti merita. Nessuno ti merita! "L'incidente è stato solo un avvertimento. Non avvisare più la polizia, la tua famiglia, quel bastardo o invierò il video a tutti i tuoi amici e familiari."»
Can strappa il telefono dalle mani di Lory. «Me lo sentivo che non era un incidente casuale! Bastardo, maledetto!»
«Cancella subito tutto.» dico nel panico.
«No, ancora no, potrebbero servirci per risalire a lui. Nessuno li vedrà, tranquilla amore.»
Mi porto le mani alla bocca. Vorrei che fosse un incubo. Vorrei svegliarmi tra le braccia di Can e sentire la sua voce che mi dice. "Era solo un brutto sogno. Ci sono io qui con te." Ma non è così, questo non è un sogno, e io vivo il mio incubo a occhi aperti. Chi può fare questo? Chi ci ha seguiti, e chi ha rischiato di uccidermi? Nella mia mente rivedo i fari dell'auto che mi vengono contro. Vorrei urlare tutta la mia paura, ma tutto si blocca nella mia gola impedendomi di respirare.
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Io ho voluto te, Tu hai voluto me
Fanfiction🔞 1°libro La ventisettenne Evelyn Cooper, veterinaria nel ranch di famiglia, pensa che niente possa sconvolgerla, tranne una proposta di matrimonio e il ritorno di un amico di famiglia. Can Yaman, soldato delle forze speciali Seal, ritorna a...