[31] Un nuovo progetto

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Evelyn

   «Non penso di stare simpatico al tuo amico.» dice Darrell guardandomi di traverso.

«Non è vero, ti sarai fatto un'impressione sbagliata.» è palese l'antipatia di Can per Darrell, dovrò fargli un discorso, in fondo, Darrell è a posto, anche se sembra una persona chiusa, è molto simpatico e poi ora che lavorerà al mio progetto personale ci vedremo spesso e non deve minacciarlo di morte ogni volta che lo vede. «... è molto protettivo nei miei confronti, ci conosciamo da anni, sua madre era la figlia di Robert.»

   «Non lo sapevo. Ora che me lo dici, noto la somiglianza col vecchio.»

   «Sembra scontroso, ma se lo conoscessi bene non è così come dire... aggressivo.»

   «Ha il fisico di un giocatore di football, penso che mi userebbe volentieri come una palla, perciò, meglio stargli alla larga.»

   Gli do una pacca sulla spalla, «Non lo farebbe mai, e comunque, prima dovrebbe passare su di me. A proposito di Football, non ti ho visto alla partita ieri.»

   Guarda dritto davanti a sé, «Ho avuto degli imprevisti e non sono riuscito a venire.»

   «Peccato, ti saresti divertito.»

   «Magari la prossima volta...»

Mi squilla il cellulare. Guardo lo schermo, è Emmet.

   «Non rispondi?» dice, sbirciando nello schermo.

Non vorrei, ma rispondo. «Pronto?!» il mio tono è piatto.

"Se ha intenzione ancora a gridarmi contro, gli chiudo il telefono in faccia."

   «Evelyn! Pensavo non mi rispondessi.» il suo tono di voce invece sembra triste e mi spiazza.

   «Emh, sono un po' impegnata ora, sono in compagnia di Darrell...»

   «Devo parlarti.» mi interrompe.

   Darrell mi fa segno che ci sentiremo più tardi e sprona Sony mentre io rallento Sugar.

   Espiro profondamente, «Parla pure.»

   «Ci ho pensato bene, non volevo dirti quelle cose, ero arrabbiato, deluso... Sapevo che non eri pronta per il matrimonio, ma posso aspettare. Aspetterò quanto tu vorrai.» ha la voce triste e disperata.

   «Emmet, non è così semplice...»

   «Certo che è semplice, non ti metterò più alle strette mai più.»

   «Emmet, no! Io... non posso e non voglio.»

   «Ma certo che vuoi, dobbiamo far finta che non sia successo nulla.»

   «Io non... posso più continuare!»

   «Perché?» piagnucola lasciandomi sconcertata. «Io ti amo,  Evelyn.»

   «Emmet non abbiamo le stesse priorità.»

   «Non puoi lasciarmi così...»

   «Mi dispiace Emmet ma non voglio tornare indietro.»

   «Sei arrabbiata lo so, parliamone, ti prego!»

   Sospiro «Emmet...»

   «Ti prego. Parliamone quando rientro.»

   sispiro. Forse è meglio mettere in chiaro le cose di persona. «Quando rientrerai ne parleremo... ma nulla può cambiare.»

   «Va bene, va bene dolcezza. Scusami... Io ti amo, lo sai vero?»

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora