[6] Non mi sfuggirai per sempre

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Can

Mi sveglio d'improvviso.

Per un attimo mi dimentico di essere a casa di mio nonno. Metto a fuoco i numeri sullo schermo del cellulare. Le 2 del pomeriggio. Mi alzo per andare in bagno. Ho la schiena a pezzi, il divano è uno schifo. Dovrò riordinare la mia camera e al più presto.

Muoio di fame, ma, come sempre, non trovo niente di commestibile in frigo.

Alle 3 del pomeriggio, busso alla porta dei Cooper. Con mia delusione, risponde la madre.

«Ciao, Can, entra pure.»

Un po' imbarazzato, seguo la signora Cooper che va verso la cucina. «Non voglio disturbare signora Cooper. Dove posso trovare mio nonno?»

«Ancora con questa signora? Possibile che ogni volta che ti vedo dobbiamo riniziare da capo?!» Mi rivolge uno sguardo severo.

Sorrido «Hai ragione Kendall, scusami»

Lei annuisce soddisfatta «Tuo nonno e Charlie sono a lavoro. Saranno nelle scuderie.» mi offre un piatto con un enorme fetta di torta salata. «Mangia questo mentre ti riscaldo gli avanzi che ti ho messo da parte. Sarai affamato visto che hai saltato il pranzo. Robert era preoccupato, ma quando ha visto che dormivi profondamente, ha preferito non svegliarti.»

Il mio stomaco gioisce nel vedere tutto quel cibo. La ringrazio, e divoro tutto in poco tempo.

«È cambiato molto il ranch, soprattutto la casa. In un primo momento, pensavo di aver sbagliato indirizzo.» Commento, mentre lascio vagare lo sguardo fuori dalla finestra.

«Io direi in modo esagerato. Pensa che Evelyn ha avuto la brillante idea di fare un Bed and breakfast, dove le famiglie possono venire qui e stare a contatto con la natura. Io ero contraria, ma quella testarda è riuscita a convincere il padre che ha preso la cosa seriamente così, la tenuta è piena di operai che gironzolano ovunque.»

Mio nonno mi aveva accennato alla cosa per telefono. Dalla sua voce, era molto eccitato del progetto, ed era contento che avessero coinvolto anche lui nei lavori.

«Bè, non è una brutta idea.»

«Sarà, ma avere estranei intorno non mi piace per niente. Ecco caro, mangia tutto quello che vuoi.»

Il mio stomaco esulta, vedendo tutto questo ben di Dio.

«Hai dormito bene su quel vecchio divano? Oggi ti farò portare delle lenzuola pulite. Ma prima, dobbiamo pensare anche alla tua camera. Dirò a Robert e Charlie di occuparsene loro.»

Kendall parla a raffica senza nemmeno ascoltare il mio "Non disturbarti".

Facendo i miei complimenti finisco tutto con gran piacere. Adoro la sua cucina, nei momenti che non potevo mangiare, quando ero in missione, mi ricordavo sempre delle abbuffate in loro compagnia, mi aiutavano a superare la giornata.

Mentre mangio la seconda fetta di torta al limone, sento dei passi che si avvicinano alla porta del retro. Il mio cuore perde un colpo, ma con delusione, entra la riccia di ieri sera. Anche se ci siamo presentati, mi sfugge il suo nome. Il mio interesse era rivolto ad altro.

«Ciao, mami.» Si rivolge a Kendall, baciandola sulla fronte.

«Ciao, tesoro.» risponde lei allegra.

A quanto pare, l'amica di Evy è di famiglia.

L'attenzione della ragazza si sposta su di me, mi guarda stringendo gli occhi come se mi studiasse. «Ciao, anche a te.»

«Ciao.» rispondo, cercando di ricordare il suo nome. Niente. Vuoto totale.

«Era ora che ti svegliassi!»

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora