[13] Lontana da lui

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Evelyn

Per la serata indosso il Jumpsuit che mi ha consigliato di comprare Mariel. Decido per un trucco smokey eyes. Piastro i capelli, la lunghezza mi arriva fino alla vita, infilo le scarpe dal tacco vertiginoso, metto il regalo di tory nella pochette e, sono pronta.
È tramonto inoltrato quando arrivo a casa di Mike e Tory. Vedo una fila di macchine parcheggiate al bordo del marciapiede, riconosco quella di Simon, ma non vedo quella di Alex e nemmeno quella di Lory.
Alla porta mi accoglie un uomo del servizio catering. «Buona sera, miss.»

«Buona sera.» dico, sorridente.

Vedo Tory alle sue spalle venire verso di noi.
«Sei una gnocca pazzesca!» si complimenta, mentre mi guarda dalla testa ai piedi.

«Mai quanto te...» Indossa un tubino nero, senza maniche, con la scollatura a cuore. «Auguri, vecchietta.».

«Grazie.» Batte le mani eccitata. «Dai vieni, abbiamo iniziato l'aperitivo.»

Mi prende per mano, trascinandomi in cucina dove il catering sta servendo i vari drink e stuzzichini. Prendo un calice di Aperol spritz al volo e seguo Tory in giardino dove ci sono gli invitati.
Il catering ha fatto un ottimo lavoro. Ci sono tavoli con tovaglie bianche lunghe, con sopra vassoi pieni di fantastici stuzzichini che sono talmente belli da vedere che sarebbe un peccato mangiarli. Tendaggi bianchi trasparenti, fanno da cornice all'ampio giardino, dove, piccole lanterne appese ai rami degli alberi, creano una atmosfera surreale.

Le note di moon river suonate dal vivo da una band e la voce della cantante, fanno sembrate tutto ancora più romantico.

«Wow! È fantastico!»

«Mike, ha detto che ho esagerato,ma sai come sono fatta. La semplicità non fa per me.»

Ci facciamo largo tra le persone che salutano e si complimentano con la festeggiata. Metà dei presenti non li conosco. Saluto educatamente mentre mia cognata fa le presentazioni. Ci liberiamo con un pretesto.

«Ma dove diavolo è finito tuo fratello?» dice più verso sé stessa.

Vedo Mariel dall'altra parte del prato. Ci fa segnali per attirare l'attenzione. Andiamo verso di lei. E' seduta su un puff che sembra volerla inghiottire da quanto è morbido.

«Sicura di stare comoda lì?»

«Per fortuna, mi avete vista. Aiutatemi ad alzarmi da questo coso. Simon è andato a prendere da bere ma ci sta mettendo una vita.»

«Solo tu puoi litigare con un puff.»

Tory le tende la mano per aiutarla ad alzarsi.

«Non sembrava così male...» Mariel tira un calcio alla sua trappola per poi sedersi nel divanetto. «Oh! Questo molto meglio. Sto impazzendo dal mal di schiena e questi maledetti tacchi sono una tortura. Per non parlare del caldo!» Mariel si sventola le mani davanti al viso. È dolce anche quando si arrabbia. Indossa un vestito lungo, color rosa cipria a mono spalla, aderente in vita, il tessuto ricade morbido per tutta la lunghezza della gonna.

«Sono gli ormoni che parlano.» Tory si siede accanto a lei, sventolando un sottobicchiere a mo' di ventaglio per rinfrescarla.

«Dici? Quindi sono gli ormoni che mi fanno morire di sete? Mio marito ancora non si fa vedere. Appena torna, sarà la sua fine.»

«Vado a prenderti io da bere, vuoi anche qualcosa da mangiare?»

«Sì, ti prego! Ricorda, niente di crudo. Prendi quei deliziosi stuzzichini fritti, non so esattamente cosa siano, ma sono molto invitanti. Ho visto degli spiedini di frutta e formaggi, poi una mousse con sopra le noci...»

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora