[3] Non pensarci

2.7K 159 16
                                    

Rientriamo nella sala da pranzo sperando di passare inosservate. Afferro la sedia nuovamente sicura.

"Ho tutto sotto controllo."

«E il dolce?» domanda Can con aria divertita.

Per un attimo, mi pare di capire. "Sei dolce" Un fremito mi scuote, ma riesco a tenerlo a bada. "Dolce? Quale dolce? A già! E adesso?"

Guardo Lory che fa spallucce, lasciando a me la patata bollente.

"Stronza".

«Emh. Il dolce è ancora in forno.» Guardo mamma, che sta per protestare perché la torta per Robert è pronta e messa nel frigo. La blocco, «Mamma, ottimo arrosto, come sempre. Ma forse preferisco di più come lo fa papà, sono indecisa.» Poi senza fermarmi, mi rivolgo a mie cognate. «Magari possiamo farci fare un corso di cucina tutte insieme, cosa ne pensate?» Parlo a raffica, non so nemmeno cosa sto dicendo.

«Certo,» dice Tory perplessa, sapendo che non sono una gran patita di cucina.

«Che c'è Evy, ti stai già preparando alla vita matrimoniale?» dice Alex, prendendomi in giro.

"Ecco fatto"

Mi sono data la zappa sui piedi.

«Dovresti pensarci anche tu!»

Mi risponde con un rapido dito medio.

Mi siedo obbligandomi a stare zitta e non guardare oltre il mio piatto.

Finito di mangiare nin riesco più a stare seduta, appena tutti finiscono, mi affretto a sparecchiare in modo da rifugiarmi in cucina. Vengo raggiunta dalle ragazze e da mia madre che prepara le cose per la torta.

«Vado di là, quando vi chiamo accendete le candeline, io penserò a spegnere le luci,» dice entusiasta.

«Bene, veniamo a noi.» dice Lory «Visto che Evy non vuole dirmi niente, sapete dirmi voi qualcosa in più sul nipote di Robert?»

Tory fa spallucce «Io lo ricordo ai tempi del liceo. Veniva di più nel periodo estivo. Usciva con la nostra compagnia, ma non ci frequentavamo molto, e poi, anche io non avevo tempo di conoscerlo, ero sempre con Mike.» ammicca con le sopracciglia «Se avete capito cosa intendo!»

«Nemmeno io posso aiutarti, ai tempi non conoscevo ancora Simon, ma delle mie amiche facevano di tutto per uscire con lui. Ricordo che aveva i capelli lunghi, sempre legati con un codino stretto. Era bello da ragazzo, ma devo dire che ora...» si interrompe Mariel, imbarazzata per l'apprezzamento.

Lory fa una smorfia «Tutto qui?»

Scuotono la testa, poi guardano verso di me in cerca di risposte.

Faccio un bel respiro prima di parlare.

«Can, lui... in realtà non so cosa dire. A parte che è di New York e veniva a trovare il nonno per l'estate. Stava sempre con i miei fratelli e non mi permettevano di stare con loro, in fondo, chi vuole la sorellina appresso? Ogni tanto, riuscivo ad intrufolarmi nelle loro prove musicali. Quando ero più grande, si misero d'accordo tutti e quattro di sorvegliarmi dai ragazzi. Cosa che non gli è riuscita molto bene.» Mi scappa una risatina isterica. Poi il ricordo di quella notte mi fa mancare un battito. "Maledizione Evy, non pensarci" «Ecco, quello che ricordo bene è che era presuntuoso, autoritario e molto sicuro di sé.» .

«E perché non è più venuto a trovare suo nonno? Mi sembrano molto legati, cosa è successo per sparire in questo modo?»

Guardo mia cognata Tory per qualche secondo prima di rispondere, «Penso... Forse... Non saprei. A diciannove anni, dopo la morte della madre, decise di arruolarsi. So che andò persino contro suo padre. Ritornò dopo sei anni e fu l'ultima estate che passò qui. Si limita a chiamare ogni tanto Robert o Alex, perciò non ho idea di come sia diventato. Immagino che le esperienze che ha vissuto l'abbiano fatto crescere molto.»

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora