[30] Tutto quello che voglio

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Evelyn
Guardo Can salire le scale. Sorrido incapace di trattenermi, sono troppo felice, soddisfatta e innamorata.

«Evelyn!» Salto in aria, sentendo la voce di Nonno «Che ci fai qui?!» mi guarda dalla testa ai piedi.

   Sicuramente non può non notare il mio vestito sgualcito e i capelli bagnati. La sua espressione stupita cambia, sembra... sbiancare.
Il panico mi invade e incapace di proferire parola, guardo Can che scende le scale.

"Siamo fregati"

L'espressione di Can cerca di rassicurarmi, come per dire: "Ci penso io".
Scende l'ultimo gradino mettendosi tra me e il nonno. Riesco a vedere il profilo di Robert che studia il nipote come ha appena fatto con me.
Nota la borsetta tra le sue mani e si sofferma sui capelli ancora umidi di Can.

  «Nonno...» attacca Can cauto.

  «Voglio una spiegazione e la voglio subito!» ribatte lui minaccioso.

   «Nonno, non è come sembra...» un luccichio negli occhi di Robert fa indietreggiare di un passo Can, «Okay, è come sembra, ma lascia che ti spieghi...»

   Nonno gira su sé stesso e va verso la cucina. Gli andiamo dietro cercando di calmarlo. Lo troviamo che cerca qualcosa nello sgabuzzino.

   «Ma dove diavolo è?!» ci passa davanti come una furia per cercare qualcosa dentro la credenza. Non la trova, inizia ad imprecare.

   «Nonno, calmati. Ascolta un attimo...!» lo richiama Can.

   «Dove hai messo le mie armi?» sbraita.

   «Cosa? Ma sei pazzo?! Ascoltami...»

   «Dannazione! Aspetta solo che ne trovi una...»

   «Vecchio pazzo! Le ho prese tutte non ne troverai nessuna.»

   Nonno lo guarda in un modo che non credevo fosse in grado di fare, non ho mai visto questo suo lato furibondo.
   Impugna un mestolo di acciaio e lo sventola sotto il mento del nipote come una spada. L'ottantenne non sembra per niente intimorito di colpire l'uomo più alto e grosso di lui.
Devo calmarlo prima che il suo cuore non sopporti oltre la sua rabbia.
   Mi metto tra i due, Robert mi ignora, sfogando tutta la sua rabbia contro il nipote.

   «Nonno. Calmati. Guardami... respira, è tutto okay.» Faccio respiri profondi per calmarmi anche io.

   «No. Non è tutto okay. Questo disonesto si sta prendendo gioco di te...»

   «Non è così, ascoltami...»

   «Frequenta anche Lory, io e tuo padre l'abbiamo visto uscire dal suo appartamento. Io... io lo distruggo!»

   «Nonno!» Can cerca di afferrare il mestolo con scarsi risultati.

   «Aspetta solo che ti metta le mani addosso... vedi tu cosa ti combino.»

   «Nonno, basta!» grido con tutto il fiato che ho in gola. «Non c'è niente con Lory, credimi...»

   «Tu sei fidanzata Evelyn, ti ha sedotto e non capisci più nulla.»

   «No. Non sono più fidanzata...» finalmente i suoi occhi infuriati si spostano su di me. Mi guarda perplesso, come se parlassi una lingua diversa, «Ora, calmati e ti spiego» rilassa leggermente le spalle, ma senza calmarsi del tutto. «Io e Can ci frequentiamo è vero, ma non perché lui mi ha ingannato, ma perché lo vogliamo entrambi.»

   «Non sai quello che dici.» insiste.

   Mi avvicino di più a lui «Nonno, mi conosci da quando ero piccola e sai che se sono convinta di una cosa, seguo quella convinzione fino in fondo» abbassa la guardia e ne approfitto per disarmarlo del mestolo che poi passo a Can alle mie spalle.

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora