[54] Lui è vicino

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Evelyn

Le prime luci dell'alba entrano dalla finestrella del bagno dell'ospedale. Cerco di lavare via tutto il sangue di Lorraine dalle mani e dalle braccia. Mi sciacquo la faccia per scacciare via l'orrore di quanto l'ho trovata agonizzante dentro il box di Fuego.

Esco dal bagno, Lory mi aspetta nella sala d'attesa del pronto soccorso, anche lei è scioccata quanto me. Rimaniamo in silenzio fissando il pavimento. Una ragazza bionda entra di corsa, è Susan, la cugina di Lorraine. Mi alzo e vado verso la reception dove chiede disperata informazioni.

«Susan!» si gira di scatto sgranando gli occhi appena vede i miei vestiti pieni di sangue.

«Tu che ci fai qui...»

«Lorraine... nessuno vuole dirmi come sta...»

«Le ho già detto signorina che solo i parenti possono avere le informazioni...» s'intromette l'infermiera.

«Ho capito!» sbotto, senza guardarla, «per favore, fammi sapere qualcosa.»

Susan annuisce, incapace di parlare scossa ancora dal mio aspetto. 

Torno vicino a Lory.

Mezz'ora dopo Susan viene verso di noi, ha gli occhi arrossati per il pianto, «Sono riusciti a fermare l'emorragia... hanno detto che l'avete portata in tempo, se non fosse stato per voi...» si interrompe piangendo, «grazie...» mi prende la mano, «ha chiesto di te appena si è svegliata. Vieni, ho un amica infermiera, ti farà entrare lei.»

Seguo Susan e l'infermiera nei vari corridoi, mi fanno aspettare più di un'ora in una saletta prima che possa vedere Lorraine.

Susan mi viene a chiamare. Fuori dalla stanza c'è un gruppo di persone. Una donna, penso la madre per l'assomiglianza, si avvicina a me in lacrime. «Tu hai salvato la mia bambina?»

«Io l'ho solo trovata signora.»

Mi abbraccia commossa. «Grazie.»

Susan mi invita ad entrare nella stanza. Lorraine è circondata da macchinari. Apre gli occhi lenta-mente, mi rivolge un sorriso debole e tremante. La pelle è pallida, gli occhi azzurri sono spenti, non sembra la stessa ragazza che conosco. Fisso il grande livido sulla guancia. "O mio Dio!"

«Ciao Evy.»

«Ehi...» vederla così sofferente mi fa veramente male.

«Grazie, se non mi avessi trovato...»

«Devi ringraziare Fuego, lui ha avvisato che eri lì.»

Il suo labbro trema, abbassa gli occhi sul suo grembo. «Io... devo dirti una cosa.»

«Lorraine, devi riposare, posso tornare in un altro momento...»

«No! voglio dirtelo io, prima che lo verrai a sapere dalla polizia.» respira a fatica.

Annuisco, volendo tranquillizzarla.

«Non l'ho fatto per dispetto, io... credevo che lui mi amasse. Era gentile con me, spiritoso. Mi da-va importanza. Sapevo che era sbagliato ma...» si interrompe dal pianto.

«Non ti agitare.» la cugina si porta al suo fianco e le stringe la mano.

«Io ero gelosa di te perché lui non voleva lasciarti. Credevo fossi tu il problema.»

Guardo verso Susan che tiene gli occhi colpevoli puntati a terra.

«Da quanto andava avanti?»

Abbassa gli occhi prima di rispondere, «da più di un anno.»

"Porca puttana! E non mi sono accorta di niente?" non sento rabbia, ma soltanto delusione, mi sono lasciata fregare alla grande da quel bastardo.

Io ho voluto te, Tu hai voluto meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora