9 : 𝓣𝓲 𝓼𝓮𝓶𝓫𝓻𝓪 𝓹𝓸𝓬𝓸?

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17 novembre 1993

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17 novembre 1993

"Andiamo"
Cassiopeia si alzò dalla sedia e insieme uscirono dalla biblioteca sotto gli occhi vigili di Madama Pince.

Era rinomato all'interno del castello che la bibliotecaria non tollerasse chi si rifugiava lì per saltare le lezioni ma ormai aveva perso le speranze con la piccola Lupin.

I due percorsero i lunghi corridoi, si sentiva solo il rumore dei loro passi; rimanendo in silenzio arrivarono sulle sponde del Lago Nero.

Nonostante non fosse il lago più limpido e pulito del mondo, Cassi lo trovava comunque splendido; tutto intorno regnava la pace e la tranquillità, cosa che dentro di lei non avveniva mai.

Quel giorno poi, tirava molto vento e il rumore delle foglie creava un'atmosfera ancora più piacevole.

"Allora Warrington" iniziò la grifondoro dopo essersi seduta sul prato.
"Preferisco quando mi chiami per nome" ammise lui mettendosi di fianco a lei, spalla contro spalla.
"Davvero?" Cassius annuì e lei volse lo sguardo verso l'acqua.
"Perché non ti piace il tuo nome?" chiese il ragazzo e Cassi aggrottò le sopracciglia.
"Come fai a saperlo?" disse girandosi di scatto.
"Me lo hai detto tu la prima volta che ci siamo incontrati" sorrise lui imbarazzato.
"Ammetto di avere una pessima memoria" fece una pausa "Non mi piace perché mi ricorda la persona che lo ha scelto"
"Non vorrei essere indelicato ma questa persona é.... morta?"
"Oh no no... Ma non parliamo di me, raccontami qualcosa di te, non so niente se non il tuo nome" disse velocemente Cassiopeia.

Non amava parlare di certe cose.

"Non c'è molto da dire in realtà... sono un tipo noioso"
"Non potrai mai essere più noioso di un vermicolo. Avanti parla"

Lui scosse la testa ma poi parlò.

"Sono uno dei cacciatori della squadra, Montague è il mio migliore amico, e sono figlio unico"
"Ecco dove ti avevo già visto..." commentò Cassi.
"In realtà frequentiamo le stesse classi dal primo anno Lupin" rise lui.
"Si vede che non presto molta attenzione in classe, eh?" Cassius rise ancora più forte.

Dopo qualche attimo di silenzio Cassiopeia parlò "Comunque sono giù perché uno dei miei amici ha iniziato a trattarmi male dopo che ho fatto colazione con voi"
"Sul serio? Mi dispiace, non pensavo..."
"Non è colpa tua" sospirò "È lui un cretino" continuò facendo un sorriso.

Warrington si avvinò a lei e le passò una mano sulla schiena.
"Chiunque sia questo, è lui che ci perde" sussurrò.

A quelle parole il cuore di Cassi cominciò a battere sempre più forte, davvero lui lo credeva? Eppure la grifondoro si ripeteva il contrario.

Fece un sorriso e poggiò la testa sulla spalla del Serpeverde.

"Ti va di uscire insieme alla prossima gita ad Hogsmeade?"

Cuori di Carta || Oliver BastonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora