57 : 𝓖𝓸𝓭𝓻𝓲𝓬'𝓼 𝓗𝓸𝓵𝓵𝓸𝔀

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23 dicembre 1997

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23 dicembre 1997

"Piccola sei sicura di voler stare qui?"
"Sì, Oliver, non ti preoccupare"
"Domani è la Vigilia di Natale..."
"Lo so e prometto di tornare prima di cena"

Oliver annuì e la strinse a sè.

Erano nel letto, nella loro camera; non c'era neanche un filo di luce ma Cassiopeia teneva gli occhi aperti.

Erano mesi che viveva in quella casa con Baston ma ancora non si era abituata ad addormentarsi ogni sera abbracciata a lui e svegliarsi la mattina da sola; odiava questa cosa ma sapeva, che ben presto, le cose sarebbero cambiate.

Il suo fidanzato di addormentò poco dopo, mentre lei si mise seduta sul bordo del letto e sospirò.

Erano passati quasi cinque mesi.

Erano passati quasi cinque mesi dall'incidente e dal matrimonio e lei ancora non aveva fatto ritorno a casa.

Remus le mancava da impazzire.

La rabbia nei suoi confronti era completamente sparita, lasciando spazio alla tristezza e alla malinconia per la lontananza. Neanche quando era in missione, il padre le era mancato così tanto.

Inoltre, se Tonks aveva mantenuto la promessa, Remus non aveva la minima idea che in quel momento parlava senza problemi, grazie a Kreacher e alla lettura ad alta voce.

Decise di bersi una tazza di tè e sperare che le venisse sonno.

Si mise seduta sulla poltrona, con le ginocchia poggiate al petto.

"Quanto vorrei una sigaretta in questo momento" sussurrò a se stessa.

Era dall'incidente che non ne toccava una e inoltre vivere con Oliver, cosa di cui era totalmente all'oscuro, non le permetteva di farlo.

Le mancava fumare, non tanto per il fumo o per il gesto, le mancava sentirsi vicino a Sirius.

Era passato un anno e mezzo dalla sua morte e ogni giorno pensava a lui, al suo sorriso spontaneo e il suo animo spericolato, ma forse fu proprio questo suo animo a portarlo via da lei. Non dava la colpa a nessuno per la sua morte, ma ogni volta desiderava che Black fosse ancora lì con lei, le desse un buffetto sulla guancia e le dicesse "Non preoccuparti bambina mia, tra poco usciamo e ci lasciamo alle spalle tutti i problemi".

Dopo poco le palpebre si fecero pesanti.

24 dicembre 1998

Oliver stava cercando di svegliarla il più dolcemente possibile da almeno venti minuti ma non funzionava niente.

Poi aprì gli occhi.

"Miseriaccia... che mal di collo" si lamentò lei.

"La poltrona non è il posto migliore dove dormire" ridacchiò lui ricevendo un Fanculo borbottato da lei.

Cuori di Carta || Oliver BastonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora