10 : 𝓖𝓪𝓽𝓽𝓪 𝓶𝓸𝓻𝓽𝓪 𝓯𝓻𝓾𝓼𝓽𝓻𝓪𝓽𝓪

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1 dicembre 1993

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1 dicembre 1993

Era passata circa una settimana dall'uscita con Warrington e sembravano entrambi entusiasti del legame che si stava creando.
Passavano ormai gran parte del tempo libero insieme e a volte si sedevano vicini durante Erbologia, l'unica altra materia in comune insieme a Difesa Contro le Arti Oscure; a quest'ultima però non si mettevano mai accanto perché Cassi non voleva neanche immaginare la reazione del padre nel vederli insieme; non che avesse pregiudizi ma era geloso della sua principessa e di certo non voleva vederla insieme a qualche ragazzo durante le sue lezioni.

In tutto questo però Cassiopeia non era ancora riuscita a capire se si stava creando un'amicizia o qualcosa di più, a volte le capitava di osservarlo durante i pasti o le lezioni e sentiva un piacevole vuoto allo stomaco ma c'era sempre qualcosa che non riusciva a farle fare un passo avanti, il problema era che neanche lei sapeva cosa fosse. Perciò evitava di pensarci troppo assiduamente.

Quella mattina era stata tranquilla, aveva avuto le prime due ore di Difesa Contro le Arti Oscure, dove Remus decise per quel giorno di fare un test a sorpresa sugli ultimi argomenti fatti; ciò provocò una brutta reazione da parte di tutti gli studenti che stavano piano piano iniziando a fidarsi e a trovare il professor Lupin simpatico.

Dopo due ore di Trasfigurazione, insieme alle sue amiche, sconsolata per la brutta giornata, uscì dall'aula.

"Peia pranzi con noi?" le chiese Cassius mentre passava davanti l'aula di trasfigurazione.

Cassiopeia in un primo momento fece una smorfia, avrebbe voluto rispondere no, non per cattiveria ma già la giornata era iniziata male a causa del compiti, non voleva che peggiorasse ancora per qualche stupido motivo.
Guardò però le sue amiche che le regalarono un sorriso di incoraggiamento.

"Andiamo" gli rispose.

"Non mi aspettavo proprio un compito a sorpresa" disse Cassius sbuffando.
"Non dirlo a me! Non me lo aveva neanche accennato, ti rendi conto?" il serpeverde rise.
"Peia, scusa se te lo dico ma a sorpresa significa a sorpresa non lo dico a mia figlia
"Non infierire Warrington!" concluse ridendo lei.

Mentre camminavano c'erano tanti studenti per il corridoio, alcuni li guardavano e bisbigliavano, altri non si curavano di loro.

Cassiopeia, durante quegli attimi di silenzio, si osservò intorno con la speranza che tra tutta quella folla ci fosse il suo anonimo, certo non avrebbe saputo riconoscerlo ma voleva trovarlo; invece dell'anonimo incontrò Oliver.

Il portiere la guardò negli occhi, fece scorrere il suo sguardo sul braccio di Cassius che in quel momento si trovava sulle sue spalle e abbozzò un sorriso cambiando direzione lasciando i suoi amici lì da soli senza neanche una spiegazione.

Senza più dire niente e con la testa tra le nuvole, arrivarono in Sala Grande e raggiunsero i ragazzi del quinto e sesto anno serpeverde.
Una delle ragazze sbuffò quando i due si misero a sedere uno di fianco all'altro, Warrington sorrise divertito sentendo quel suono, perché più volte alcuni suoi amici gli avevano fatto presente che non avrebbe mai dovuto portare una grifondoro tra loro ma Cassius ogni volta che sentiva quei discorsi alzava le spalle e sorrideva non curandosi dei commenti altrui.

Cuori di Carta || Oliver BastonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora