42 : 𝓒𝓮𝓷𝓪 - 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮 1

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9 Novembre 1996

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9 Novembre 1996

"Pensavo non finisse più l'incontro di oggi"
"Samuel ma tu ti lamenti sempre?"

Il ragazzo le fece il solito sorriso.

"Dai andiamo al bar che stamattina non ho fatto colazione" disse lui ignorando completamente la domanda di Cassiopeia.

Ordinarono e si accesero una sigaretta a testa.

"Bella serata venerdì, eh?"
"Mi sono divertita, lo devo ammettere" sorrise sincera lei "anche se ho dovuto buttare via le scarpe"

Samuel rise.

"Ricordi tutto?"

Lei si fece un po' paonazza in viso ma annuì.

Poi iniziò a giocare con l'anello della famiglia Black.

"Che succede?"
"Cosa?"
"Sei nervosa, stai toccando insistentemente il tuo anello"
"È tutto okay"
"Cassi" disse con tono investigativo mettendo una mano sopra la sua.

Lei sbuffò, fece un altro tiro di sigaretta e lo guardò negli occhi.

"Mi sento così in colpa... nei confronti di Oliver intendo"

"È un po' assurdo tu non credi? Tu ti senti in colpa ma lui non c'è mai"
"Io non sono stata totalmente sincera... per niente sincera"
"Ma penso che la cosa sia differente"
"Tu dici?"
"Senti Cassi, ti voglio bene ma onestamente parlando... Perché ci stai insieme?"

Cassiopeia ci pensò un attimo... perché stava insieme a Oliver? Perché era Oliver.
Ci stava insieme per il suo sorriso, i suoi modi di fare a volte autoritari, a volte goffi, per la sua risata, per le sue manie strane, per come la faceva sentire e...
Quanto le mancava Oliver, il vecchio Oliver... miseriaccia, solo ora se ne rendeva realmente conto.

Dove stava andando la loro relazione?
Si erano visti solo una volta e l'unica volta in cui lui le aveva chiesto di vedersi, lei aveva mentito. Avrebbe potuto funzionare ancora andando avanti così?

"Perché lo amo, Samuel" rispose dopo qualche momento di silenzio.

"Ma non ti rende felice, questo devi ammetterlo"
"Io... non lo so, ecco. So solo che mi manca"
"Diglielo"
"Non so se è impegnato e dove si trova"
"Scrivigli" lei annuì, abbozzò un sorriso e si accese la seconda sigaretta.

Passare del tempo con Samuel le aveva fatto praticamente venire il vizio ma non le dispiaceva, in qualche modo si sentiva più vicina a Sirius che in quel momento le mancava più che mai.

A volte, quando era sola, si fermava a pensare a lui.

Sirius Black era morto.

Sirius Black se n'era andato, adesso dove si trovava?

A Cassiopeia piaceva pensare che si trovasse all'inferno o in qualche strano luogo, perché sicuramente non si trovava in paradiso, insieme a James e a Lily.
Le piaceva immaginarlo libero, senza regole, senza limiti perché quell'uomo aveva vissuto tutta la vita in gabbia. Aveva provato a spiegarlo ad Harry quando le aveva chiesto se secondo lei Sirius sarebbe potuto tornare come fantasma, ma Felpato non aveva né questioni irrisolte, né voglia di rimanere incatenato alla terra per sempre.

Cuori di Carta || Oliver BastonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora