25 agosto 1994
Era arrivato il gran giorno: la Coppa del Mondo di Quidditch.
Cassiopeia aveva passato i giorni precedenti a casa di Oliver; aveva conosciuto i suoi genitori per bene e fortunatamente non era stato imbarazzante come il suo ragazzo con Remus.
Sarebbero dovuti partire la mattina non troppo presto per raggiungere la passaporta più vicina alla loro casa dato che Cassiopeia non aveva ancora fatto l'esame di materializzazione.
"Oliver sei già sveglio?" domandò Cassi con ancora gli occhi chiusi.
Si era girata di lato e aveva sentito il lato del ragazzo vuoto.
"Sì, dovevo finire di preparare le cose"
"Perché non torni qui e mi abbracci?"
"Tra meno di un'ora dobbiamo partire piccola"
"Sai quante cose si fanno in un'ora?" lui scosse la testa ridendo.Cassi sbuffò un pochino e si mise seduta sul letto con solo la maglietta larga di Oliver.
"Le mie cose ti stanno davvero bene a dosso, sai?"
"Sai cosa mi starebbe ancora meglio a dosso?"
"Piccola" la canzonò Oliver divertito.Lei si ributtò all'indietro nascondendo la testa sotto al cuscino.
"Aspettami qui" disse lui per poi uscire velocemente dalla camera.
Oliver impiegò quasi dieci minuti prima di tornare, forse perché la sua stanza si trovava in mansarda.
Cassiopeia si era follemente innamorata della loro casa, vivevano in una cittadina poco fuori la grande città e a detta di Oliver, c'erano diverse famiglie di maghi lì intorno.
La loro casa si estendeva su tre piani, più la mansarda; avevano ogni genere di stanza: salotto, cucina, due bagni, diverse stanze da letto, una biblioteca, lo studio dove il signor Baston passava gran parte delle sue giornate."Cassi non dirmi che ti sei riaddormentata"
"No" biascicò lei togliendosi il cuscino dal viso.Le aveva portato la colazione a letto: due fette di dolce al cioccolato, preparato da loro la sera prima, del caffè e del succo di zucca.
"Sei fantastico"Finito di mangiare, si cambiò anche Cassiopeia e scesero al piano terra per partire.
"Non andiamo con la macchina?" domandò Oliver al padre, l'uomo rispose che non avrebbero avuto posto dove lasciarla per due giorni, così sarebbero andati a piedi "Fa bene alla salute" aveva detto loro.
Cassi però non era molto felice, non era esattamente una tipa sportiva.
Dopo un paio d'ore passate a camminare arrivarono alla passaporta e dopo aver aspettato l'orario esatto, arrivarono vicini a un grosso campo.
All'entrata c'era un uomo, un babbano, che indicò loro il luogo dove si sarebbero posizionati per quei due giorni.
"Ragazzi perché non andate a prendere l'acqua mentre montiamo la tenda?" disse dolcemente la madre di Oliver.
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Cuori di Carta || Oliver Baston
Fanfiction"Mi dici di non piangere... ma cosa dovrei fare? Oliver dannazione mi hai distrutta! Guardami! Mi vedi? Io non sono un giocattolino, ho un cuore, un cuore vero non un cuore di carta che puoi accartocciare come e quando ti pare!" si avviò verso la po...