30 dicembre 1993
Oliver Baston non si faceva vedere in giro da ormai quattro giorni, probabilmente si era chiuso in camera o negli spogliatoi, e ci era rimasto tutto il tempo.
Quella mattina a colazione c'erano pochi studenti, erano appena le otto di domenica mattina.
Cassiopeia percorse la lunga sala per arrivare al tavolo e ad aspettarla c'era una sorpresa.
"Cosa ci fai tu qua?" domandò stringendolo.
"La tua lettera gridava di aver bisogno di un amico che non fosse uno stupido grifondoro e quindi eccomi qua! Però Peia ti prego staccati, mi stai soffocando"
I due risero insieme.
"Allora? Cosa è successo?" chiese Cassius guardandola con occhi dolci.
"Niente in particolare"
"Ti prego salvami dal castello o rischio di impazzire chiusa qui dentro" imitò la sua voce "Significano niente in particolare per te?"Lei giocò con le sue stesse mani.
"Sì, cioè... uffa okay non voglio parlarne, va bene?"
"Ogni suo desiderio è un ordine per me" concluse lui abbracciandola.Si erano mancati a vicenda, e non poco.
Durante il pranzo, Tyna si mise a sedere insieme a loro.
"Piacere Cassius"
"Lupin da quando ti piacciono le serpi?" lei le fece l'occhiolino divertita."Quando si è belli, si sta bene anche con il verde" rispose Cassi facendosi sentire da tutte le persone intorno a lei.
I gemelli, sentendo quella frase, si scambiarono un'occhiata preoccupata.
"Lupin hai visto Baston?" domandò Fred.
"Chiedilo a Percy" rispose brusca riposando lo sguardo subito sul suo amico serpeverde.Dopo pranzo, Cassiopeia, Tyna e Cassius, uscirono in cortile insieme.
"Facciamo una festa nel dormitorio dei Grifondoro domani sera... siete invitati tutti e due"
"Ne sei sicura?" chiese Tyna titubante.
"Ovviamente"
"Vi faccio sapere poi domani i dettagli... adesso scusatemi ma devo fare una cosa" li salutò e corse verso il Platano Picchiatore.Aveva bisogno di pace.
Rimase nei pressi dell'albero per più di un'ora, nella speranza di vedere il cane, ma quello non si fece vivo.
31 dicembre 1993
Cassiopeia era da sola in stanza e non era mai stata così silenziosa come quel giorno. Non si sentivano neanche i rumori esterni.
Aveva trascorso tutta la mattina con Remus, ognuno impegnato nelle proprie cose, ma insieme. Piaceva a entrambi stare insieme senza dirsi niente, soprattutto all'uomo.Anche quando frequentava Hogwarts amava passare ore in silenzio, ma le parole silenzio e malandrini non andavano mai molto d'accordo.
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Cuori di Carta || Oliver Baston
أدب الهواة"Mi dici di non piangere... ma cosa dovrei fare? Oliver dannazione mi hai distrutta! Guardami! Mi vedi? Io non sono un giocattolino, ho un cuore, un cuore vero non un cuore di carta che puoi accartocciare come e quando ti pare!" si avviò verso la po...