3. non una squadra, ma una famiglia

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♪- How To Save a Life, The Fray

Weap si alzò dal letto, camminò verso la cucina, dove trovò Tony.

<Ciao Tonto.> disse.

<Ciao nome sconosciuto.> la ragazza levò gli occhi al cielo.

<Ho fame.> disse dirigendosi alla dispensa. Tirò fuori dei cereali, latte ed una ciotola. Li mise insieme versandoli nella ciotola e prese un cucchiaio per mangiarli.

<Sai, pensavo che oggi potrei iniziare ad allenarmi è poi...> si voltò verso Tony, ma quest'ultimo era di spalle.

<Tony?> nessuna risposta <Iron Man? Tonto?> continuava a rimanere in mobile e senza darle risposta.

Si sentì il suono dell'ascensore, prendendo l'attenzione della ragazza.

<Abbiamo ospiti cara.> disse Tony. Dall'ascensore uscirono dei dottori, o meglio scienziati. Pronti a riportarla al laboratorio.

<No, Tony perché mi fai questo?> Tony si voltò verso di lei ed iniziò ad avanzare, mentre lei indietreggiava.

<Sei un pericolo, per tutti. Sei solo un ostacolo per tutti noi.> la ragazza iniziò a piangere.

<Ma avevate detto che mi avreste aiutata!>

<È facile prendere in giro una bambina mostriciattolo che cerca solo conforto, che vuole una famiglia e che vuole essere felice ad ogni costo. Ti fidi troppo facilmente sai?>

<Non è vero.> Non devi fidarti di nessuno, fidati solo di me. Loro ti chiamano mostro? Allora fallo veramente, uccidili! Uccidili e scappa via!

La ragazza non rispose ed iniziò a correre, cercando di seminarli, si voltò dietro a lei e senza accorgersene cadde dalla Stark Tower.

Tutto d'un tratto aprí gli occhi.
<Era solo un incubo...> disse lei mettendosi le mani nei capelli. Guardò fuori dalla finestra notando la notte fonda. Sbuffò e cadde mettendo la testa sul cuscino.

Passò circa un ora, ma non riusciva ancora a dormire. Decise di alzarsi, prese l'ascensore e scese di sotto.

Faceva tanto freddo ed il pigiama non aiutava molto a scaldarla. Cammino verso un enorme prato, posizionandosi al centro.

<Dai, dai ce la puoi fare.> si disse chiudendo gli occhi. Aprì i pugni, con l'intento di riuscir a controllare i suoi poteri.

Iniziarono a crearsi delle piccole aure intorno alle mani, che stavano cercando di creare della energia magica.

Aprì gli occhi, pieni di gioia e fierezza. La magia tra le sue mani iniziò a brillare, mostrando un riflesso lucente e viola negli occhi della ragazza.

Tony si alzò all'improvviso, appena sentito il rumore dell'ascensore. Si avvicinò ad esso ed appena sgombero ci entrò all'interno.

Scese di sotto e raggiunse Weap, che stava facendo quella strana magia. Rimase ad osservarla.

La ragazza iniziò a creare delle sfere energiche, sempre più grandi, sempre più grandi e solo a quel punto arrivò la parte difficile: controllarle.

Iniziò a muovere le mani, giocando un po' con le sfere, ma iniziarono a farsi giganti, così decise di ritirarle, facendo un enorme sforzo.

Pian piano le sfere diventavano più grandi, nonostante provasse a ritirarle. Chiuse immediatamente le mani in due pugni, iniziando a provocare un bruciore in tutto il corpo.

Cadde a terra cercando di non urlare.

<Weap ce la puoi fare.> si diceva. <io ce la posso fare.> continuava a dirsi.
Ucciderai di nuovo qualcuno, lo sappiamo tutti e due.

<Tappati la bocca e lasciami fare.> disse Weap cercando di concentrarsi.

Sei un mostro, io anche. Siamo simili, so che non ti fidi e vuoi ucciderli.

<Stai zitto! Fammi concentrare!> uccidili! uccidili! uccidili, sei stata creata per questo, per uccidere, sei un'arma! Non sei come loro, noi siamo diversi, ma potenti.

<Io non voglio essere potente e far del male!> si diceva lei. Ma lo hai già fatto, hai ucciso così tante persone.

Tutte quelle parole le ferivano il cuore, ma riuscì a trattenere per un bel po' i suoi poteri, ci stava riuscendo nonostante tutto.

Sei un mostro, Lena. La ragazza rimase sconvolta, la sua concentrazione sparì nel nulla e così i suoi poteri incontrollati crearono un campo di energia, facendo volare via la ragazza.

Tony venne subito in suo soccorso, preoccupato. La prese al volo.

<Ehi! Ragazzina stai bene?>

<Si, sto bene, non ho nulla.> disse cercando di rialzarsi a fatica.

<Whoa! Che fai? Sei ferita, non lo vedi?> la bloccò Tony.

<Devo riprovare, i-io devo riuscirci, devo riprovarci.> disse camminando a zig zag per le ferite.

<Sentì Miss cocciutaggine, già per come cammini si capisce che non stai bene, quindi torna qui!>

<Non posso e tu non puoi darmi ordini!> disse senza nemmeno staccare lo sguardo dalla sua meta.

<Ascoltami! Poco fa stavi per morire, morire! Vuoi davvero sprecare la tua vita così?>

<No, io devo solo... solo sapere e provarci.>

<Morendo non saprai mai nulla!>

<Tanto che ho da perdere? Io non ho famiglia, non ho amici, non ho nessuno.> urlò lei voltandosi contro Tony, con le lacrime che percorrevano il suo viso. <L'unica cosa che mi tiene in vita è cercare la mia famiglia e soprattutto controllare i miei poteri.>

<Perchè è così importante per te?>

<Perchè devo farlo!>

<Per quale motivo? Perché per te è così importante controllare i poteri e trovare la tua famiglia? Nessuno ti è venuto a cercare, hai sofferto mentre loro erano chissà dove, ora tu rischi la tua vita per loro?> lei rimase in silenzio, cercando di trattenersi. Tony le rivolse uno sguardo sperduto.

<A meno che... tu non abbia altre ragioni...> disse. Lei scosse la testa.

<No, solo trovarli.> disse, facendo insospettire ancor di più Tony.

<Dimmi la verità ragazzina!> iniziò ad urlare. Weap non si trattenne più.

<Se sono morti per colpa mia? Se è successo qualcosa di brutto per colpa mia? Non riuscirei a perdonarmelo mai, forse mi hanno cancellato la memoria perché sennò ricordavo cosa li avevo fatto?>

<No, non pensarci nemmeno, avrai ucciso qualcuno ma ricorda che non è colpa tua, ma di quei poteri schifosi che ti aiuteremo a controllare.>

<Ma se lo avessi fatto? Per colpa mia sono rimasta sola e senza famiglia.>

<Anche se lo avesti fatto, non sei più sola, ora tu hai me, hai Natasha, Steve e tutti gli altri Avengers, non sarai mai più sola, ma dacci la possibilità di aiutarti, se tu lo vuoi e ti fidi di noi, potremo essere noi la tua famiglia.> Weap rimase in silenzio. Non fidarti, sarai sempre sola. Fece un lungo sospiro, scosse la testa per scacciare la voce, e si avvicinò a Tony, pian piano.

Sarà la nostra fine, morirai, morirò, ucciderai anche loro! Mostro, torna indietro, scappa!

Non lo diede retta, si avvicinò a Tony e li diede un forte abbraccio.

<Si ma non esageriamo, con tutto questo affetto.> disse staccandosela da dosso. Lei rise ed entrarono nuovamente nella Stark Tower.

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora