12. Dimmi che non lo sapevi

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♪-Feel Something, Jaymes Young

<Weap ascolta... non sono io quello che deve dirti le cose...>

<Io vi odio quando mi nascondete le cose e sai che faccio ora? Vado in campo!>

<No, credimi puoi pentirtene!> disse Bruce. Sospirò e ritornò seduta. Il microfono del jet iniziò a produrre la voce di Thor.

<Cerca di prendere il controllo della mente, per fortuna che sono potente.> disse Thor.

<Ragazzi! Codice verde?> chiese Bruce. Si voltò nuovamente ma Weap non c'era più.

<Diamine Weap!> esclamò. Weap si ritrovò in campo, sembravano tutti fuori di testa, per il gioco di mente fatti dalla ragazza.

Ad un certo punto riuscì a vedere la scia creata dal ragazzo super veloce. Fece un campo di energia velocemente e lo respinse, riuscendo a colpirlo. Lo prese verso con la magia e lo sollevò in alto.

<Chi siete? Cosa volete?> chiese Weap.

<Ti farei la stessa domanda, perché non eri qui prima?>

<Affari miei, io sono Weap, Weap Stark.>

<Oh, un'altra assassina.>

<Ehi! Modera i termini! Mio padre non è un assassino, poi sinceramente come ti permetti di parlare a vanvera se non sai nemmeno di che parli?!> disse. Lo lanciò da una parte all'altra.

Tutto d'un tratto, la ragazza si mise dietro a lei e giocò con la sua mente. Weap iniziò a vedere il mostro, il mostro dello specchio, che stava uccidendo tutti i sui amici, la sua famiglia, tutti a cui lei teneva, ma non poteva fare niente, perché lui aveva preso il completo controllo.

<No!> urlò cadendo a terra. Vuoi che lo scaccio? Posso farlo. <Fallo! Ti prego!> tu in cambio uccidi. <Perchè sei così fissato?!> È il mio cibo. <Non ucciderò nessuno! Ti odio!> urlò continuando a pensare alla visione.

<Sono forte! Sono forte!> urlò. Si alzò di scatto, iniziando a non pensare alle voci, a cui ormai era abituata. Si teletrasportò dietro le spalle della ragazza, mollandoli un pugno e teletrasportandosi lontano con lei.

<Non giocare con me.> disse la ragazza.

<Uhhh minacce! Che paura!> esclamò lei. Iniziarono a camminare, in cerchio.

<Ho visto le tue paure, un mostro che uccide tutti, allora essere assassini è davvero di famiglia.>

<Beh, in realtà sono stata adottata per cui anche se volessi e mio padre fosse un assassino, non è di famiglia.>

<Oh si? e chi sarebbe la tua famiglia?>

<Due gemelli, due genitori morti.> la ragazza iniziò a insospettirsi.

<Sei quella che se la passa meglio con il gioco della mente.>

<Forse perché convivo con le voci nella mia testa dai sei anni, a te invece piace giocare ed uccidere le persone? Poi chi sarebbe l'assassina?> senza nemmeno esitare iniziarono a scontrarsi con la loro energia magica.

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