38. Uccidere i propri demoni.

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<Ossia?>

<Vedi, ho guardato tutta la sua storia, difficile da raccontare ed abbiamo passato molte cose molto simili, anche lui ha sofferto, forse posso... senti mandami li e basta, non abbiamo tempo.> Bonnie non esitò ed eseguì. Tornò davanti alla porta viola.

<Ehi!> urlò Weap.

<Illusa!>

<Ti farò una domanda, ma rispondi sinceramente...>

<Sempre.>

<Come stai?> la voce sospirò sorpresa.

<Cosa? Di che parli?>

<Mi dispiace tantissimo, vedi, so come si ci sente quando perdi qualcuno di importante, quando sei solo e vieni usato.>

<Di che parli?>

<Di tua madre, tuo fratello e...>

<Taci!> urlò scaraventandola via.

<Ascoltami! Noi...> la colpì facendola volare via.

<No! Tu sei rotta e vuoi rompere me.> La creatura iniziò con delle visioni. Weap, non volendolo ascoltare e vedere corse nella porta viola e ricominciò la sua battaglia. Facendosi forza iniziò a superare tutte e due e finalmente arrivò alla terza, Stava per aprirla, ma appena toccò la maniglia, ma la creatura la fermò e la fece tornare al punto di partenza. <Quello è il tuo futuro, dove starai sola e ucciderai i tuoi amici!> urlò.

<Non è vero, io ho visto qualcosa, devo tornare lì!>

<No! Non puoi.>

<Perchè? Tu nascondi qualcosa... e là dietro ce la risposta.> Weap tornò lì e riuscì ad aprire poco poco la porta, intravedendo una sedia e delle gambe, come se qualcuno ci fosse seduto sopra. L'energia la respinse via. Tornò alla realtà.

<Dietro la porta c'è qualcuno... penso sia la chiave per qualcosa. Devo tornarci, ma ora è tardi, meglio dormire.>
___
Weap stava osservando il cielo distesa sul prato. Poco dopo Peter si piazzò affianco a lei.

<Weap... ti prego...>

<Peter è l'unico modo per salvare il mondo.>

<Se fallirai...>

<Non voglio pensare a "se fallirò". C'è la farlo starò bene, staremo bene, ricordi?>

<Si.> Weap li prese la mano e passarono l'intera notte in giardino, addormentandosi più tardi.

Si svegliarono la mattina seguente, abbastanza tardi. Weap si preparò per la grande battaglia contro i suoi demoni. Corse in cucina e trovò Bonnie.

<Ehi, stavo pensando una cosa folle: e se fosse lui l'uomo? Potente, impaurito della porta. Così per sicurezza ho preparato un'incantesimo e se nel caso ti imbatterai in lui, potrò contenerlo abbastanza prima che esploda e distrugga tutto e se lo farai devi ucciderlo. Nel vero senso della parola o lui ucciderà te!>

<D'accordo...> disse intimorita. Passò del tempo e finalmente erano pronti. Weap arrivò davanti alla porta e eseguì nuovamente tutti i procedimenti, arrivando all'ultima porta. Si tenne alla maniglia e poi la aprì.

L'uomo sulla sedia era davanti a lei. Qualcosa la spinse e chiuse la porta a chiave. Guardò per vedere chi fosse e quando si girò, l'uomo le dava le spalle in piedi.

<Che stai facendo?> chiese Weap. L'uomo rise inquietantemente, ma la ragazza non si fece intimidire e avanzò lentamente verso di lui. L'uomo si voltò di spalle e usò la magia per appiccicarla al muro.

<M-mostrati! Chi sei?> l'uomo non si voltò.

<Non è così facile... ti avevo avvertita "dietro quella porta ci sono i tuoi peggiori incubi", quindi eccomi qui, l'incubo peggiore, la tua fine, quello che mette il punto alla tua storia.>

<Il punto me lo metterà il tempo, non di certo tu.> iniziò ad usare i poteri magici per liberarsi e cercò di colpirlo con una sfera di energia, ma tutto d'un tratto, si sentì bruciare dentro.

<Ma che diavolo...>

<Sono io, il mostro in te, io prendo il tuo potere, velocizzando il processo. Se vuoi sconfiggermi, ma già solo pensarci mi viene da ridere, devi farlo a mani nude.> la respinse con la magia.

<Perchè tu puoi? Perché lo fai? Smettila!>

<Ma dici sempre le stesse cose? Sei scema o non mi ascolti quando ti dico N O!?> Weap rimase in silenzio.

<Non vincerai, non questa volta, non se combatti contro di me...> lui la colpì con la magia.

<Vigliacco non ti mostri nemmeno!> urlò. L'uomo arrivò senza un volto.

<Precauzione.> da lì iniziarono una battaglia corpo a corpo: Weap fece alcune mosse speciali insegnate da Natasha, mentre lui tentava di pararle con molti problemi, non essendo molto bravo.

Ormai stanco e sull'orlo di perdere, si alzò in piedi dopo l'ultimo pugno dato dalla ragazza, la sollevò con l'energia e la sbattè al muro, poi a terra e così via, facendo quasi perdere i sensi a Weap.

La rossa era atterra, attaccata al muro. Sputò del sangue. Nel frattempo, nella realtà sul corpo incosciente di Weap si stavano creando ferite, come quelle nella sua mente. Peter si allarmò all'istante.

<Che succede?! Perché fa così? C->

<Calmati! Andrà tutto bene, sta avendo solo un combattimento. È forte...>

Infatti la rossa non mollò, iniziò ad alzarsi pian piano, ancora stordita e sanguinosa. Fece per buttarsi su di lui, ma la parò con l'energia magica, ributtandola contro il muro. La prese per il collo sollevandola.

<I-io non mi arrendo, non mi arrendo, non cado, non ancora, credo ancora che tu possa avere un lieto fine, ma se mi uccidi.. non lo conoscerai mai.>

<No invece tu non sai nulla, lo raggiungerò e come, se avrò i tuoi poteri potrò... potrò raggiungere i miei obbiettivi, umana imbecille.>

<Puoi almeno farmi vedere chi mi sta battendo per la prima volta?> ci penso qualche secondo, ma non rispose, continuarono a combattere senza finire.

Dopo poco tempo, Weap era già sfinita. Era asfaltata sul pavimento, con probabilmente qualche osso spezzato. Iniziò a strisciare all'indietro, arrivando con le spalle verso il muro. Si fermò un secondo a pensare e le venne un'idea. Scivolarono due lacrime amare sulla sua guancia, mentre la creatura si avvicinò a lei.

<Ultime parole? Weap?> disse finalmente rivelando il suo volto. Weap si spaventò all'istante per il viso conosciuto: quello di Stefan.

<Come hai potuto?! Volevi aiutarmi!>

<Ultime parole?> Weap tenne uno scudo con l'energia magica.

<Non vincerai mai, la cattiveria non vince mai.> concluse. Infilò una mano nel suo petto e lo stappò via. Riusciva a sentire le urla della creatura che pronunciava "No!", ed infine cadde, volando nel mondo dei morti.

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora