25. nuove scoperte

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<Cosa vuoi da me?! Perché ti fai sentire proprio ora?! Cosa vuoi?!> iniziò ad urlare, sbattendo le mani sul lavandino, proprio davanti allo specchio in cui si stava guardando.

<Dimmelo!> Tony arrivò dal piano di sotto, aprì frettolosamente la porta del bagno preoccupato. Corse da Weap che non smetteva di urlare.

<Weap! Che stai facendo?!> urlò. Si voltò verso di lui, mostrando degli occhi completamente viola e accecanti per la luce , sia l'iride e la pupilla che la sclera.

<Ma che cavolo...> intorno al corpo viniziò a crescere un'aura. <No!> urlò Weap teletrasportandosi fuori dalla casa ed arrivando su un edificio.

<Devi andartene! Io non farò del male a nessuno.>

<Si invece, tu lo farai perchè ho il controllo, io e solo io.>

<No!> urlò. Cadde a terra e si tappò le orecchie. Non vali niente senza di me. Sei mia schiava, ricordalo, infatti se voglio posso anche smettere e farti svenire.

<Io non sono la tua- s-sc-schia...> non riuscì a finire la frase che svenne in pochi secondi.

Si svegliò dopo svariato tempo. Aveva mal di testa, ma lascio scorrere.

<Cosa faccio? Cosa faccio?> si chiedeva persa. Si stese sull'edificio e guardò il cielo stellato, pensando a cosa fare mentre assorbiva sicurezza nelle stelle luccicanti.

<So gestirlo, posso controllarlo, non sono pericolosa posso farcela, già io posso... Peter me lo ha detto ed io mi fido di lui.> si alzò e tornò a casa sua.

Tony che era sul divano preoccupato, stava con un piccolo cellulare dato da Steve in caso di pericolo. Tentato a chiamarlo, ma prevenuto dall'orgoglio.

<Papà...> iniziò Weap alla porta. Si alzò di colpo e corse ad abbracciarla.

<Dove eri? Sei stata via ore ed ore.>

<Un casino, ma ora sto bene non preoccuparti>

<Per fortuna, devi raccontarmi cosa sta succedendo.>

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<Mio dio...>

<Tranquillo lo posso controllare, vedi l'ho fatto, ce l'ho fatta.> Tony sospirò. <Fidati di me.>

<D'accordo.> concluse. Weap sorrise, ma venne interrotta poco dopo dal telegiornale.

<Un locale è stato distrutto da un esplosione stasera, quando un supereroe locale di nome Spiderman è intervenuto tentando di fermare un colpo di quattro ladri c'è stata un'esplosione che ha distrutto il negozio di fronte ed il bancomat stesso.>

<Ma quello è il bimbo ragno? Peter Parker?> chiese Weap.

<Già, proprio lui... aspetta come sai il suo nome.>

<Umh...> Tony divenne serio.

<Mi devi dire qualcosa?>

<Si, ho tanto sonno, devo andare a letto.> si alzò e iniziò a dirigersi in camera sua.

<No, parliamone.>

<Notte.> disse Weap ormai sulle scale. Tony sbuffò.

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Weap si trovava nei corridoi della scuola, mentre si scontrava con alcuni compagni di classe, riuscì ad intravedere il volto di Peter.

<Ciao bimbo ragno.> disse Weap alle sue spalle.

<Non chiamarmi così qui.>

<Vediamo... no. Devi dirmi qualcosa su ieri sera? Niente?>

<Parli della rapina? Non... non li ho fermati, ho fatto un casino.>

<Va bene, tranquillo, ma ora devi dirmi cosa è successo.> Peter chiuse l'armadietto e si diressero in classe insieme.

<Ero li, abbiamo iniziato a combattere finché uno di loro non ha usato un'arma diversa, un'arma aliena, poi anche l'altro e poi boom esplosione.>

<Umh... grave...> affianco a loro passò Stefan, che guardò Weap. Lo seguì con lo sguardo, diede qualche pacca sul petto di Peter.

<Comunque quello lì nasconde qualcosa, l'ho sentito parlare di qualcosa su una cura, una ragazza ed una creatura, non so perché mi ricorda me.>

<Davvero?>

<No, me lo sono sognato. Ovvio! Ed intendo scoprirlo proprio oggi.>
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Le lezioni passarono, finché non arrivò l'ora in cui Stefan si assentava sempre.

<Posso andare in bagno?> chiese Weap.

<Certamente.> uscì alla svelta e passeggiò tra i corridoi in cerca di Stefan. Si scontrò con quest'ultimo uscito dal bagno.

<Oh W-Lena!>

<Aspetta, stavi per dire Weap?>

<L'ho fatto?>

<Si.> usò la magia per applicarlo al muro.
<Chi sei davvero? Cosa vuoi?>

<Ascolta, lasciami giù, ti posso spiegare d'accordo?> Weap lo fece cadere a terra. Prese respiro.

<Quello che hai in te, la creatura, non la puoi controllare.>

<Come sai della creatura e di me?>

<È una storia lunga, ascolta, sta sera Liz fa una festa, vieni, possiamo incontrarci e ne parliamo.>

<Perchè non ora e qui?>

<Ora non posso, non ho tempo per spiegarti tutto perché credimi è molto più complicato di ciò che sembra.> corse fuori in cortile.

<Ora dove vai?>

<in un luogo in cui non devi stare.>

<Ma in che senso? Hai una gang?>

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Weap stava camminando tra i corridoi, un vocina dietro le sue spalle la accolse alla sprovvista.

<Lena, cioè Weap...>

<Peter, vieni ti devo raccontare una cosa importante.> li prese il braccio e lo trascinò in uno stanzino. Accese la luce.

<Oggi andiamo ad una festa, perché Stefan mi deve raccontare delle cose sulla creatura che ho nel corpo, tu verrai perché, primo, devi staccare, secondo, non esiste.>

<D'accordo.>

<Verrai punto. Devo andare a casa per prepararmi alla festa!> esclamò infine. Peter rise.
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Weap arrivò alla festa, entrò senza esitare, ma poco prima la raggiunsero Ned e Peter.

<Ciao Weap.> iniziò Ned.

<Ciao Peter e Ne- aspetta come sai il mio nome vero? Te lo ha detto lui?>

<So che è Spiderman e mi ha detto anche questo.>

<Umh... ok...> Entrarono in casa e vennero subito accolti da Liz.

<Vado a cercare Stefan.> si mise nella marmaglia in cerca del ragazzo. Guardandosi intorno, lo vide un po' più lontano, in un angolino affianco alle scale con un bicchiere in mano. Lo raggiunse all'istante.

<Quindi sputa il rospo, devo sapere ora.>

<Si ma preparati, argomento forte e preoccupante, solo una cosa, non farti troppe disse d'accordo?>

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora