<Cosa vuoi da me?! Perché ti fai sentire proprio ora?! Cosa vuoi?!> iniziò ad urlare, sbattendo le mani sul lavandino, proprio davanti allo specchio in cui si stava guardando.
<Dimmelo!> Tony arrivò dal piano di sotto, aprì frettolosamente la porta del bagno preoccupato. Corse da Weap che non smetteva di urlare.
<Weap! Che stai facendo?!> urlò. Si voltò verso di lui, mostrando degli occhi completamente viola e accecanti per la luce , sia l'iride e la pupilla che la sclera.
<Ma che cavolo...> intorno al corpo viniziò a crescere un'aura. <No!> urlò Weap teletrasportandosi fuori dalla casa ed arrivando su un edificio.
<Devi andartene! Io non farò del male a nessuno.>
<Si invece, tu lo farai perchè ho il controllo, io e solo io.>
<No!> urlò. Cadde a terra e si tappò le orecchie. Non vali niente senza di me. Sei mia schiava, ricordalo, infatti se voglio posso anche smettere e farti svenire.
<Io non sono la tua- s-sc-schia...> non riuscì a finire la frase che svenne in pochi secondi.
Si svegliò dopo svariato tempo. Aveva mal di testa, ma lascio scorrere.
<Cosa faccio? Cosa faccio?> si chiedeva persa. Si stese sull'edificio e guardò il cielo stellato, pensando a cosa fare mentre assorbiva sicurezza nelle stelle luccicanti.
<So gestirlo, posso controllarlo, non sono pericolosa posso farcela, già io posso... Peter me lo ha detto ed io mi fido di lui.> si alzò e tornò a casa sua.
Tony che era sul divano preoccupato, stava con un piccolo cellulare dato da Steve in caso di pericolo. Tentato a chiamarlo, ma prevenuto dall'orgoglio.
<Papà...> iniziò Weap alla porta. Si alzò di colpo e corse ad abbracciarla.
<Dove eri? Sei stata via ore ed ore.>
<Un casino, ma ora sto bene non preoccuparti>
<Per fortuna, devi raccontarmi cosa sta succedendo.>
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<Mio dio...>
<Tranquillo lo posso controllare, vedi l'ho fatto, ce l'ho fatta.> Tony sospirò. <Fidati di me.>
<D'accordo.> concluse. Weap sorrise, ma venne interrotta poco dopo dal telegiornale.
<Un locale è stato distrutto da un esplosione stasera, quando un supereroe locale di nome Spiderman è intervenuto tentando di fermare un colpo di quattro ladri c'è stata un'esplosione che ha distrutto il negozio di fronte ed il bancomat stesso.>
<Ma quello è il bimbo ragno? Peter Parker?> chiese Weap.
<Già, proprio lui... aspetta come sai il suo nome.>
<Umh...> Tony divenne serio.
<Mi devi dire qualcosa?>
<Si, ho tanto sonno, devo andare a letto.> si alzò e iniziò a dirigersi in camera sua.
<No, parliamone.>
<Notte.> disse Weap ormai sulle scale. Tony sbuffò.
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Weap si trovava nei corridoi della scuola, mentre si scontrava con alcuni compagni di classe, riuscì ad intravedere il volto di Peter.<Ciao bimbo ragno.> disse Weap alle sue spalle.
<Non chiamarmi così qui.>
<Vediamo... no. Devi dirmi qualcosa su ieri sera? Niente?>
<Parli della rapina? Non... non li ho fermati, ho fatto un casino.>
<Va bene, tranquillo, ma ora devi dirmi cosa è successo.> Peter chiuse l'armadietto e si diressero in classe insieme.
<Ero li, abbiamo iniziato a combattere finché uno di loro non ha usato un'arma diversa, un'arma aliena, poi anche l'altro e poi boom esplosione.>
<Umh... grave...> affianco a loro passò Stefan, che guardò Weap. Lo seguì con lo sguardo, diede qualche pacca sul petto di Peter.
<Comunque quello lì nasconde qualcosa, l'ho sentito parlare di qualcosa su una cura, una ragazza ed una creatura, non so perché mi ricorda me.>
<Davvero?>
<No, me lo sono sognato. Ovvio! Ed intendo scoprirlo proprio oggi.>
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Le lezioni passarono, finché non arrivò l'ora in cui Stefan si assentava sempre.<Posso andare in bagno?> chiese Weap.
<Certamente.> uscì alla svelta e passeggiò tra i corridoi in cerca di Stefan. Si scontrò con quest'ultimo uscito dal bagno.
<Oh W-Lena!>
<Aspetta, stavi per dire Weap?>
<L'ho fatto?>
<Si.> usò la magia per applicarlo al muro.
<Chi sei davvero? Cosa vuoi?><Ascolta, lasciami giù, ti posso spiegare d'accordo?> Weap lo fece cadere a terra. Prese respiro.
<Quello che hai in te, la creatura, non la puoi controllare.>
<Come sai della creatura e di me?>
<È una storia lunga, ascolta, sta sera Liz fa una festa, vieni, possiamo incontrarci e ne parliamo.>
<Perchè non ora e qui?>
<Ora non posso, non ho tempo per spiegarti tutto perché credimi è molto più complicato di ciò che sembra.> corse fuori in cortile.
<Ora dove vai?>
<in un luogo in cui non devi stare.>
<Ma in che senso? Hai una gang?>
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Weap stava camminando tra i corridoi, un vocina dietro le sue spalle la accolse alla sprovvista.<Lena, cioè Weap...>
<Peter, vieni ti devo raccontare una cosa importante.> li prese il braccio e lo trascinò in uno stanzino. Accese la luce.
<Oggi andiamo ad una festa, perché Stefan mi deve raccontare delle cose sulla creatura che ho nel corpo, tu verrai perché, primo, devi staccare, secondo, non esiste.>
<D'accordo.>
<Verrai punto. Devo andare a casa per prepararmi alla festa!> esclamò infine. Peter rise.
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Weap arrivò alla festa, entrò senza esitare, ma poco prima la raggiunsero Ned e Peter.<Ciao Weap.> iniziò Ned.
<Ciao Peter e Ne- aspetta come sai il mio nome vero? Te lo ha detto lui?>
<So che è Spiderman e mi ha detto anche questo.>
<Umh... ok...> Entrarono in casa e vennero subito accolti da Liz.
<Vado a cercare Stefan.> si mise nella marmaglia in cerca del ragazzo. Guardandosi intorno, lo vide un po' più lontano, in un angolino affianco alle scale con un bicchiere in mano. Lo raggiunse all'istante.
<Quindi sputa il rospo, devo sapere ora.>
<Si ma preparati, argomento forte e preoccupante, solo una cosa, non farti troppe disse d'accordo?>
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il diario di Weap Stark.
Fiksi PenggemarUna ragazza usata per degli esperimenti, con un potere particolare e piena di vuoti di memoria sulla sua infanzia, di cui l'unica cosa che li resta é un diario in cui rivolge tutta se stessa. Venne aiutata dagli Avengers che la portarono ad una vi...