[ Bertocchimichela06 grazie per aver votato tutti i capitoli della mia storia. grazie mille💗]
<Janette?> chiese la ragazza molto confusa.
<Mi dispiace Weap di averti mentito, in realtà volevo dirtelo, ma non ho mai avuto l'occasione. Io sono una gente dello Shield da qualche mese, anche se tecnicamente sono una strega, come te.> si giustificò lei. La ragazza si calmò, anche se era rattristita per la bugia. Lei odia le bugie.
<Va bene d'accordo, tranquilla va tutto bene.> disse lei. Il fidanzato affianco a lei sembrava confuso, come anche Fury.
<Da quando vi conoscete tu e l'agente Cobb?> chiese Fury.
<Già e soprattutto come?> chiese Peter.
<A Venezia, ci siamo incontrate per sbaglio quando abbiamo litigato.>
<Oh fico, cioè non è niente di fico, cioè intendo non così fico perché è fico che hai incontrato un agente dello Shield sotto copertura.> disse Peter. Fury levò gli occhi al cielo.
<Bene ora che abbiamo risolto la questione, preparatevi per Praga.> disse stufo Fury, rivolgendosi ai due ragazzi. Weap lo bloccò.
<Mini spoiler: siamo in gita scolastica. Non possiamo andare dal professore, o meglio Peter perché io posso, dicendoli "saltiamo la gita per andare a combattere una creatura di fuoco insieme allo Shield e magari ci rimaniamo pure secchi."> Fury ci pensò un attimo poi riprese parola.
<Allora faremo da soli, avete ragione non potete obbligare il professore a cancellarvi la gita scolastica.> disse. I ragazzi rimasero stupiti. Non se lo aspettavano.
<Bene allora noi andiamo prima che cambi idea> concluse Weap. Prese la mano del ragazzo e si teletrasportarono nella camera di Peter, scomparendo nel nulla.
<Ma signore loro ci servono.> disse Janette.
<Lo so, infatti cambieremo tappa alla gita scolastica, così nessuno dovrà convincere nessuno.>
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La mattina seguente, tutti gli alunni stavano portando i bagagli fuori dall'hotel, pronti a partire per Londra, o almeno così credevano.
<Ora ti prendo una vitamina e dell'acqua, non devi ammalarti!> disse Betty a Ned.
<Certo amore.> Weap ,che stava assistendo a tutta la scena ,rimase sorpresa. Si avvicinò all'amico.
<Ma perché nessuno mi ha detto che state insieme?>
<Non pensavo fosse un obbligo e poi era evidente.>
<Per me non lo è stato e ora sono delusa.> la rossa di mise a braccia conserte, facendo la finta arrabbiata.
<Di che parlate?> disse Peter intrufolandosi nella conversazione.
<Tu lo sapevi che Ned è fidanzato?> li mise una mano sulla fronte. <ovvio che lo sapevi è il tuo migliori amico.> continuò. Lui fece un'espressione che li diede ragione.
<Io vado da Caroline ora, menomale che non andiamo a Praga, non ci saremmo goduti questa gita altrimenti.>
<Si perché andavate a Praga non ci sarebbe stato tempo per il romanticismo.> disse Ned. Weap li rivolse uno sguardo confuso, mentre Peter sembrava che stesse per esplodere. Peter rivolse uno sguardo arrabbiato a l'amico, facendolo accorgere di quello che aveva appena detto.
<Scusa ma che intendi?> chiese Weap.
<Per me e Betty.> cercò di risolvere Ned.
<Ma voi lo avreste comunque il tempo, perché per voi sarebbe stata una normale fiat scolastica.>
<S-si, intendevo che Praga non ha molti posti romantici.> disse lui.
<Sarà anche vero, ma ricorda che tutto si crea, anche il romanticismo, indipendentemente dai luoghi. Personalmente, con un po' di candele e l'atmosfera romantica, parole romantica eccetera, a me andrebbe bene anche una cantina.> concluse andandosene.
Peter la seguì con uno sguardo innamorato.
<Profonda.> disse Ned. Peter si voltò rivolgendoli uno sguardo stranito.
<Comunque non ci andiamo a Praga quindi non mi faccio questi problemi.> disse Peter.
<Buone notizie: si va a Praga!> urlò il professore sbucando dal nulla. Tutti rimasero stupiti, chi più e chi meno. Alcuni molto delusi, come Peter.
<Vabbè hai sentito Weap, a lei va bene pure una cantina.> disse Ned cercando di incoraggiare l'amico.
<Ma stai zitto.> disse quest'ultimo.
Weap rivolse uno sguardo stufato a Peter, raggiungendolo poco dopo.
<Mi sembrava strano che Fury ci abbia lasciato andare a caso. Ovviamente doveva cambiare la rotta.> disse. Sospirò. <vabbè, a me piace fare il supereroe e oltre a questo troveremo tempo e luoghi per divertici.> concluse. Entrarono in autobus diretti a Praga.
Poche ore dopo arrivarono a Praga, una bellissima città in Repubblica ceca.
Entrarono nell'hotel e rimasero tutto strabiliati: l'albergo sembrava un castello, dorato e bianco, con una entrata ampia, un pianoforte e numerevoli tavoli. Oltretutto avevano una camera singola per ognuno di loro.
<Ragazzi ora andate e preparatevi per stasera, per il festival delle luci di Praga!> urlò entusiasta il professore. I ragazzi non sembravano molto allegri, ma Weap lo era moltissimo.
La ragazza andò nella sua camera, che come tutto l'albergo, era così raffinata ed elegante.
Si buttò sul letto, iniziando a scrivere alcune cose sul suo diario, come ogni giorno, mentre aspettava notizie di Fury.
Ben presto queste ultime arrivarono, infatti a Weap arrivò una chiamata da un'agente.
<Preparati e prendi il costume, la creatura sarà qui tra poche ore.>
<D'accordo> rispose la rossa prima di attaccare. Prese la sua collana dalla valigia e la infilò al collo.
"probabilmente dovrei lasciarla sempre al collo" pensò guardandosi allo specchio. Fece un lungo sospiro e uscì fuori dalla stanza.
Stava aprendo la porta ma sentì due voci molto familiari. Aprì silenziosamente la porta e si affacciò poco poco per vedere, senza farsi notare. Le due voci erano di Peter ed MJ, che stavano parlando davanti la porta della ragazza. Peter sembrava abbastanza imbarazzato.
Weap voleva ascoltare che dicevano, ma erano troppo lontani e se si fosse avvicinata sarebbe stata scoperta, così decise di rimanere in disparte.
Chiuse la porta, buttandosi per terra. Si mise le mani tra i capelli e continuava a chiedersi cosa nascondevano quei due e se si fidava ancora del ragazzo.
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il diario di Weap Stark.
FanfictionUna ragazza usata per degli esperimenti, con un potere particolare e piena di vuoti di memoria sulla sua infanzia, di cui l'unica cosa che li resta é un diario in cui rivolge tutta se stessa. Venne aiutata dagli Avengers che la portarono ad una vi...