41. rincontri.

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La mattina seguente, Avengers, amici e parenti di Weap si radunarono al funerale. 

Nel frattempo, a Mystic Falls, qualcosa nella bara stava cambiando, infatti si poteva notare una luce viola che trapassava il terreno. Il loro piano non stava funzionando: la creatura stava prendendo potere.

Tornando al funerale, gli Avengers erano finalmente tutti lì, davanti ad il mare. Si sentiva il verso dei gabbiani e c'era il tramonto che colorava l'acqua di arancione.

Tony vide Steve da lontano, e nonostante la tristezza, fece una smorfia. Il biondo si avvicinò rapidamente.

<Non ti ho perdonato, chiaro?> chiarì Tony.

<D'accordo, ma vorrei farti notare che è un funerale e che non ho intenzione di litigare, tantomeno con te, che sei quello messo peggio diciamo...>

<È Wanda? Oh giusto lei->

<Tony, no, non cominciare a pizzicare perché è irrispettoso nei confronti di tua figlia... non scaricare la tua rabbia su di noi, perché stiamo male quanto te.>

<No, non è vero, lei era mia figlia, mia figlia, non tua, o di Romanoff o di chiunque altro, era la mia bambina.> Steve fece un sospiro, mentre Tony faceva cadere delle lacrime calde sul suo volto.

<Mi dispiace.> concluse infine. Li mise una mano sulla spalla e tornò dagli altri. Tony scosse la testa, si voltò e vide Peter poco più lontano. Lo raggiunse.

<Ragazzo...>

<Uh, umh... signor Stark...>

<Come stai?>

<Male, veramente male...> rispose. I suoi occhi si iniziarono a lucidare. Tony lo consolò in un abbraccio. Entrambi piansero. Poco dopo Peter si staccò, tirò su il naso e continuò a parlare.

<Chi è venuto?>

<Steve, Romanoff, Wanda, Visione, Sam, Pepper, due suoi amici che si chiamano Ned e Michelle...>

<Umh... ok... signor Stark, avevo un'idea. Ha presente quella leggere che le ho dato? Ne ha scritte altre, io pensavo che potevamo leggerne una che ha scritto per dire addio a tutti e poi consegnare alcune cose che ho portato, un ricordo di addio da parte sua.>

<Bella idea ragazzo, facciamolo pure... hai tutte le cose?> Peter annuì. <D'accordo, iniziamo.> Tony camminò davanti alla riva, prese una ghirlanda funebre, in cui mise il diario di Weap, ciò che la rappresentava. Schiarì la voce ed iniziò a parlare.

<Ciao gente, grazie per essere venuti io... vabbè blah, blah, volevo solo dire che ora leggerò una lettera che ha scritto Weap per dir addio a tutti e poi uno ad uno Peter, quello in fondo ci consegnerà delle cose che lei voleva abbiate, non tutti, ma molti... senza troppi giri di parole io comincio.> prese la lettera dalla tasca.

"Ciao ragazzi,

mi fa strano anche a me scrivere un questa lettera, ma con la forza ed il coraggio, che ho sempre messo in tutto, sono qui a scriverla.

Ci ho provato davvero tanto e sono arrivata molto lontano, ma importa moto più questo, perché la vita non si basa su due date che segnano il tuo iniziò o la tua fine, ma sul trattine di mezzo che è ciò che bisogna ricordare, è quello che voglio voi ricordiate, quello che segna a vita una persona.

Voglio che voi mi ricordiate, ma che allo stesso tempo viviate il vostro tratto di vita, prendetevi cura di voi stessi, prendetevi cura l'uno dell'altro e cercate di vivere e crescere, al meglio, così che quando ci rivedremo, perché succederà, mi potrete raccontare della vostra leggendaria vita e io sarò felice di ascoltarla.

Non sarà mai un addio, sarà sempre un arrivederci finché mi amerete, perché è l'amore a renderti immortale, quello che continua a tenerti nel cuore delle persone. Io sarò sempre lì, per sempre."

Sul viso degli invitati c'erano lacrime a non finire. Weap si sentiva male per questo, era triste di vedere le persone che amava distrutte.

Tony prese la ghirlanda funebre e la mise sull'acqua, facendola galleggiare sul mare. Rimasero tutti in silenzio a guardarla andar via e solo dopo che si allontanò del tutto.

In quel preciso momento, Weap sentì una voce familiare alle sue spalle.

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora