43. stranità

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Peter si trovava a scuola, o meglio si stava preparando per la scuola. Dopo prese la metro e la raggiunse, con le cuffie alle orecchie e una piccola foto di Weap nella cover del cellulare, si fece coraggio.

<Oggi ho l'esame, dammi fortuna dal cielo, d'accordo?> commentò. Weap si appoggiò sulla sua spalla.

<Buona fortuna> commentò.

Peter continuò la sua giornata di scuola e fece l'esame alla seconda ora. Uscì soddisfatto. Diretto al suo armadietto, scontrò Michelle.

<Ehi sfigato, sei stranamente felice.>

<Da quando mi parli?>

<Ascoltami, orami è passato un mese finiscila.>

<Di che stai parlando?>

<Tu parli ad una fotografia parker!>

<Non puoi capire...>

<Scusa? Era la mia migliore amica.>

<Ed era una parte di me... io ho perso di nuovo qualcuno che amo, ben diverso... ora torno a casa è tardi> e così fece.

Alla Avengers Facility invece filava tutto abbastanza liscio: Nat e Steve stavano allenando i nuovi Avengers, fecero solo una pausa di gruppo per pranzo.

<Vi allenate duramente nonostante sappiate che non potrete farvi venire allo scoperto.> iniziò Tony.

<Le battaglie sono a malapena iniziate, meglio essere pronti.> rispose Steve.

<Ma non mettetevi troppo allo scoperto, stiamo facendo tanto per nascondervi.>

<D'accordo, ma ora pranziamo.> concluse Natasha.

<Questa pace per Weap è stranamente sollevante.> commentò Tony

<È bello essere tornati.> commentò infine Natasha. Il pranzo continuò, mentre Weap li stava osservando.

Arrivò quasi la sera. Peter era a casa già da tempo, si mise sulle scale anti incendio e guardò il tramonto.

<Ciao Weap, non so se mi stai ascoltando ma volevo dirti che mi manchi, mi manchi tanto. Questo mese ho provato a superarla ma è davvero difficile... i giorni passano e tu non sei qui, non ci sei... mi dispiace.> iniziò a piangere. Weap lo ascoltò, piangendo anche lei.

<Mi dispiace, farei di tutto per tornare, ma non è possibile, devi andare avanti!> urlò. Rimase a guardarlo con le lacrime e lui altrettanto, solo che fissava il tramonto.

<Sono seduto da solo a guardare e parlare al tramonto, sperando tu ci sia e mi ascolti... sono uno sfigato forse...> concluse alzandosi e tornando in casa.

La maggior parte dei giorni erano così, per lui , per gli Avengers. Intanto a Mystic Falls le cose non miglioravano, infatti la luce stava sempre più crescendo, pronta ad esplodere.
___
Stefan era arrivato a Mystic Falls.

<Ciao Bonnie, da quanto.> disse arrivando a casa della strega.

<Stefan, mi sei mancato!>

<Tutto bene?>

<Insomma, sono ancora un po' triste per Weap, vorrei portarla indietro e ci sto lavorando ma è impossibile, la creatura uscirebbe sicuro e non possiamo permettercelo.>

<Oh... la posso vedere? Insomma, la bara, vorrei lasciarle dei fiori, mi dispiace davvero tantissimo.>

<Certo, vai pure, è nel bosco, comunque Damon ti cerca, fai un salto da lui.> concluse.

<Lo farò.> annuì Stefan lasciando la casa. Prese la macchina e arrivò da suo fratello Damon. Scese e lo abbracciò.

<Damon...>

<Ciao Fratellino...>

Dopo aver parlato per pochi istanti andarono al bosco

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Dopo aver parlato per pochi istanti andarono al bosco. Iniziarono a cercare la bara.

<Quindi eravate legati eh, Caroline ti uccide...mio dio ma dove ha sepolto Bonnie la ragazza io-> iniziò Damon, ma venne interrotto da un piccolo terremoto.

<Cosa diavolo è successo?> commentò Allarmato il fratello.

<È lo chiedi a me?! Forse la ragazzina sta diventato un zombie magico, non so qualche creatura stramba.>

<Damon non è divertente.>

<Tu non sei divertente e-> un bagliore viola ritirò la sua attenzione. <Stefan, stanno accendendo le lanterne o c'è un bagliore strano li giù?>

<Dobbiamo controllare...> commentò iniziando ad avanzare. Insieme raggiunsero la bara e finalmente videro la luce viola.

<Cosa sta succedendo?!> urlò Stefan.

<Beh il lato positivo è che puoi lasciare dei fiori: l'abbiamo trovata.>

<Dobbiamo chiamare Bonnie immediatamente, qui non si mette bene!> urlò.

<Già hai ragione.>

<Corri.> concluse. Presero la macchina al volo e corsero a casa di Bonnie.

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