94. ti ho visto scomparire

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[comunque Janette è lei]

[comunque Janette è lei]

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Janette Cobb

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Weap era stesa sul suo letto, di mattina tarda. Si alzò in piedi e scese di sotto.

<Ciao!> disse lei accennando un sorriso.

<Buongiorno puppi!> urlò Morgan saltando tra le sue braccia. Lei la prese al volo.

<Ciao monni> rispose Weap.

<Buongiorno Tesoro!> esclamò Tony lasciandoli un bacio sulla fronte.

<Ciaao Weap!> disse Pepper rimanendo incollata alla tv.

<Buongiorno a tutti!>

<Mamma ha fatto i pancake!> esclamò Morgan.

<Grazie Morgan, posso portarli in camera vero?> chiese Weap a Pepper.

<Si, ma è da quando sei tornata che lo fai, c'è qualcosa che non va?>

<No, umh è che sto lavorando a un progetto importante.>

<Per esempio?> chiese Tony.

<Emh...cose importanti.> disse. Prese due pancake e li andò di sopra correndo.

<Sono preoccupato sai... non si è mai comportata così: si sveglia tardi, sta tutto il giorno in camera, mangia solo a colazione e cena e quando la vediamo ha il viso stanco. Sono proprio curioso di sapere a cosa sta lavorando...> disse Tony a Pepper.

Weap chiuse la porta e si mise davanti i libri, leggendo e leggendo tutti i grimori che aveva in casa. <Speriamo sarete utili altrimenti ho speso tutti i miei soldi per nulla.> commentò.

Passò tutta la mattina in questo modo, leggendo, facendo ricerche e studiando. A l'ora di pranzo arrivò Tony davanti alla porta, bussando. La ragazza si sbrigò a nascondere tutti i libri sul tavolo mettendo solo qualche libro fantasy.

Usò la telecinesi per aprire la porta.

<Ciao papà, che c'è?> disse successivamente, facendo finta di niente.

<Allora, sono e sarò diretto. Non capisco che ti prende, perché salti i pasti e ti chiudi in camera tutto il giorno. Non penso leggi solo...> si avvicinò alla scrivania. <"contaminazione"> fece un espressione di ribrezzo.

<Ma che è sta roba? Tu prima non lèggevi nemmeno questo. Dai dimmi che hai, abbiamo sempre parlato e tutto d'un tratto...> si fermò un secondo notando una pagina sotto il letto di Weap. Si diresse verso essa è la tirò fuori, rimanendo confuso e sorpreso.

<Che cosa è? Un libro di incantesimi? È questo che fai tutto il giorno?> chiese lui.

<Si, voglio controllare i miei poteri e imparare qualcosa di nuovo.>

<No, no Weap Stark, io ti conosco e quando stai così tanto sui libri non è per imparare qualcosa di nuovo, ma perchè vuoi raggiungere un obbiettivo ben preciso e di che si tratta sta volta?> lei fece spallucce. Spostò lo sguardo sul portatile spento.

<Accendilo, voglio vedere!>

<No! Sono cose mie!>

<Accendilo o lo faccio io chiaro?> lei non mosse muscolo. Si avvicinò al pc e lo accese, beccandosi i rimproveri di Weap sulla privacy. Inserì la password e trovò una ricerca a dir poco sorprendente.

<Come resuscitare qualcuno? Incantesimi di resuscitazione?!> chiese lui. Si bloccò un secondo e alla fine realizzò. Camminò verso il suo letto e si sedette. Si passò una mano sul viso.

<Weap... ne abbiamo già parlato, non puoi portarlo in vita è impossibile, me lo ha spiegato Bonnie.>

<Nulla è impossibile, basta crederci e impegnarsi. Sentì io troverò un modo.>

<No, te lo vieto, perché non mangi e ti trascuri per una cosa quasi impossibile.>

<Già quasi, per questo ci lavoro su.>

<Anche io tenevo a Peter, lui era come un figlio per me, ma sono andato avanti.>

<Ci hai messo pure un secolo però, e poi io ,a differenza tua, ho dei super poteri, ed indovina un po' io sono in grado di resuscitare qualcuno, lo ha fatto una mia antenata e sto trovando il modo per farlo senza che io muoia.>

<Muoia? Potresti morire?> iniziò a scaldarsi
<Mi è bastato questo per sequestrarti tutti questi libri ed il pc.> 

<No! Ti prego mi manca così poco da riportare Peter e tutti gli altri in vita.>

<Non se ne parla.>

<No, tu non capisci... io ho perso tutto! Peter, mia sorella, i miei genitori, mio fratello, i miei amici, anzi i miei migliori amici. Se posso portarne una parte nel mondo dei vivi non getterò la spugna!>

<Weap il fatto è che ho una teoria, probabilmente non sono morti e non sono nel mondo dei morti come lo eri tu!> in un primo momento rimase confusa, ma realizzò poco dopo, riempendo di lacrime il suo viso.

<Sono nella gemma dell'anima, ma certo... quindi è davvero impossibile portarli qui...> Tony li mise una mano sulla spalla.

<Capisci? È una battaglia persa, a volte nella vita bisogna arrendersi.> Weap pianse, mentre il padre la lasciò da sola uscendo fuori.

Si mise le mani sui capelli. Dopo vari minuti in cui si chiuse in se, decise di scrivere.

Si sedette davanti alla scrivania, prese un foglio di carta è una penna e cominciò.

"Ciao Parker,
So che questa lettera non potrai mai leggerla, ma la scrittura è sempre stata il mio rifugio più sicuro.

Volevo dirti che mi manchi, mi manchi così tanto. Sai, molto tempo fa pensavo che l'amore non esistesse, pensavo che niente riuscisse a consumarti se manca nella tua vita, credevo che dopo un po' le cose si superano, ma quando ho conosciuto te ho imparato che l'amore esiste, quando ti ho visto scomparire ho capito che la mancanza di qualcuno può consumarti e quando non sono più riuscita a dire "ti amo" ho capito che non lo supererò mai.

Sei andato via, per sempre, ti ho visto scomparire nel vuoto e mi ha fatto a pezzi, ha fatto tutta la mia vita a pezzi e per quanto ci abbia provato, non c'è nulla che io possa fare.

La verità è questa, nonostante sia così dura da dire ed ascoltare, non posso fare niente se non sbraitare nel bosco, in cui si sentono solo le mie grida sempre uguali alla segreteria, che parla al posto tuo.

Mi basterebbe un secondo della mia vita in cui parlare con te, per poi portarlo nel mio cuore per sempre, ma non posso fare nemmeno questo.

Ora ti lascio andare per sempre, ma terrò i ricordi cari e stretti al mio petto, le parole scritte in un quaderno, le lacrime sul viso e il tuo nome nel mio cuore.

Per favore aspettami nell' aldilà, perché un giorno ci incontreremo di nuovo, ne sono certa.

Al mio unico grande amore
-Weap Stark♡︎"

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