90. tentativo bizzarro

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<Ora che mi hai dato l'indirizzo e le informazioni base posso andare, grazie Weap. Ci vediamo presto.>

<Di niente, ma prima, per favore non fare parola con mio padre della resuscitazione, perché se non funzionasse tornerebbe triste come prima.>

<Certamente e ultima domanda: come sta Peter?>

<Non lo trovo, forse è andato oltre... ci vediamo Janette.> concluse definitivamente Weap. Janette spezzò il collegamento, tornando sola, in seguito si mise in viaggio.

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Dopo molteplici ore, si trovò a casa di Tony. Non voleva parlare con lui, altrimenti non avrebbe resistito a raccontarli tutto.

Si intrufolò di nascosto.

<Che fai Janette?!> urlò Weap. Vide il padre uscire fuori. In un primo momento lo guardò, ma poi scosse la testa ed attraversò il muro.

Janette e lei entrarono nel garage. Janette usò la magia per bloccare a chiave la porta.

<Ora che siamo al sicuro cerchiamo un po... hai detto che sono qui le cose tu giusto? Allora cerchiamo.> disse lei. Analizzò i cartoni, cercando il nome di Weap o una traccia a riguardo.

Scorreva tra gli scatoloni, sbattendo contro circa due. <Che male! Fanculo il disordine.>

<In realtà qui è molto ordinato, quindi è colpa tua.> commentò Weap. Janette fece un esclamazione.

<Tu non potresti mai lavorare come spia, fai più casino di un gatto che sta partorendo.>

"Weap" lèsse Janette, facendo sorridere malinconicamente la ragazza. Aprì lo scatolone. C'era un album fotografico.

<Vediamo un po'...> disse aprendo l'album. C'erano foto di ogni tipo: con la sorella, il padre, gli Avengers, Peter, Caroline, Bonnie Elena e tantissime altre.

<Nemmeno una foto con me, che schifo.> commentò ironicamente Janette. La rossa levò gli occhi al cielo.

<Vediamo qui.> prese un profumo e lo spruzzò, beccando nell'occhio. <mannaggia cazz! Però l'odore è buono, quasi quasi me lo rubo.> Weap si strofinò una mano sulla fronte.

Janette tirò fuori una cornice, in cui c'era la foto di lei e Bonnie.

<Forse questa può aiutarci... la prendo per sicurezza.> continuò a rovistare. Trovò la sua collana, quella che conteneva la tuta.

<Questa è quella con cui si metteva la tuta, madonna le stava da dio, ma non la rubo.> cercando nella marmaglia di cose trovò una delle cose più preziose di Weap: il diario.

<Uhh! Guarda che ho trovato! Porto anche questo, vediamo se trovo il telefono e la cartolina di cui parlava.> Tirò fuori una letterina, quella che aveva scritto a Peter prima di morire la prima volta.

<Oh che dolce... ma continuiamo.> disse lanciandola via disgustata.

<Insensibile!> disse Weap.

<Ecco il telefono!> tirò fuori il cellulare della ragazza, in seguito lo mise in tasca. Infondo alla scatola trovò anche là lettera, quella per Bonnie quando Weap stava per morire a Mystic Falls.

<Per Bonnie, forse è questa quella di cui parlava> disse. Sorrise e mise tutto nella borsa.

Janette fece per uscire fuori dalla finestra, usando e posizionando degli scatoloni come una scala. Salì, uscendo dalla finestra, si bloccò notando il viso di Tony.

Si ritirò subito, cadendo dagli scatoloni e facendo un grande tonfo a terra.

<Amore! Hai sentito questo forte colpo proveniente dalla cantina?> la donna riuscì a percepire la voce di Pepper, come anche Weap.

<Cavolo! Ci hanno scoperte! Che facciamo?! Togli l'incantesimo!> esclamò Janette. Cercò di alzarsi, ricoperta dagli scatoloni di cartone, mentre Tony stava cercando aprire la porta.

<Non si apre...> commentò quest'ultimo. Ci sbattè contro la spalla distruggendola. Janette, accorgendosene, si lanciò dietro due scatoloni.
Tony accese la luce.

<Chiunque tu sia vieni fuori! Non si ruba a casa nostra.> urlò Tony.

Janette era con le spalle su un cartone, affianco a lei c'erano dei vestiti. Li prese al volo indossandoli per coprire il viso.

<Che fai?!> urlò Weap osservando la scena.

Janette si alzò in piedi, mentre indossava due sciarpe che li coprivano in viso, una giacca che copriva il corpo e degli occhiali da sole per coprire gli occhi.

<Salve signore!> disse Janette facendo una voce simile al lirico. <Oh gesù> commentò Weap.

<Chi sei?! Cosa vuoi! Parla ora o chiamo la polizia.>

<Io sono Ludmilla Fisa, per gli amici mila milla, piacere. Sono caduta dalla finestra ed ora me ne sto per andare.> continuò sempre con la stessa voce finta.

<No, tu non vai da nessuna parte.> continuò Tony.

<Oh si invece!> concluse, lanciando uno scatolone in faccia a Tony, usando anche un incantesimo di respinsione.

Ne approfitto per correre fuori dalla finestra. All'inizio cadde ma poi si rimise subito in piedi correndo via.

Tony che stava a terra ricoperto dagli scatoloni, si alzò, ma Janette era già scappata. <Dannazione!> esclamò. Si voltò verso destra, trovando tutti gli scatoloni messi male, ed uno aperto: quello di Weap.

<Eppure quello non me lo ha lanciato, lei mi ha lanciato quelli a sinistra... perché lo scatolone di Weap è aperto?> disse tra se e se avvicinandosi. Calpestò la lettera per Peter da Weap.

<Ma che-> commentò raccogliendola dal pavimento.

<Questo è strano...>

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora