Vide un mostro, il mostro allo specchio per precisione. Era nella sua mente, creando immagini di caos, distruzione, cadaveri e morte. Vide lei, racchiusa nel mostro che la stava divorando, lasciando solo il cadavere di Weap. Poi pace silenzio. Era in una stanza buia, completamente, presente solo lei.
<Che mi stai facendo?>
<Io niente, io ti sto solo mostrando il tuo futuro, in cui morirai sempre.>
<Chi sei e di che stai parlando?>
<Io... io sono ineluttabile, invincibile, ma non ti di risposte così facilmente, ma ti posso dire una sola cosa: io riesco a vedere il futuro, il tuo... finisce sempre con la morte è la distruzione, o tua o di qualcun'altro e nemmeno una è veloce come uno schiocco di dita.>
<cosa? di che parli?>
<Indizi ti sto ponendo, per farti capire che tu sei nata per distruggere o per morire, non ci sono vie di mezzo, non puoi salvarti. Non sarai mai un eroe.> si alzò di colpo. Controllò l'orologio che puntava sulle 3:00 del mattino. Fece un lungo sospiro. Si guardò, notando che non indossava nemmeno il pigiama.
<Mi faccio una doccia, tanto ho tempo grazie a questo demonio.> disse. Si alzò ed andò in bagno, accese l'acqua e si buttò sotto di essa.
Il mal di testa era presente e la fece quasi cadere, ma non lo diede vinta. Uscì dalla doccia, ancora con il forte mal di testa, che la fece camminare a zigzag. La situazione era poco piacevole. Continuò a camminare fino lo specchio appannato, ma con la paura che rivivesse in loop quella scena. Tuttavia si fece coraggio e lo spannò con una mano e come aveva previsto, rivide la creatura.
Però, quella volta era diverso, perché quella volta stava ridendo con un sorriso ampio, un sorriso di vittoria, nei suoi occhi rosso fuoco si poteva intravedere la cattiveria e nel suo sorriso bianco latte ed inquietante malizia. Aveva uno sguardo sollevato, come se sapesse cosa stava per accadere. In quel minuto Weap riuscì a visualizzare il suo peggior nemico, il demone in se e doveva ammettere che le faceva assai paura.
Rimase in mobile e tutto d'un tratto un enorme fischio frustante si precipitò alle sue orecchie. Se le coprì con le mani, chiudendo anche gli occhi. Quando li riaprì lui era scomparso, senza lasciare tracce.
Solo a quel punto Weap si arrese tornando nel suo letto. Cercò di prender sonno, anche se con difficolta per paura di quello che il mostro poteva farle.
Passarono alcune ore e finalmente riuscì a prendere sonno e si addormentò.
<Weap! Dannazione alzati!> urlò Tony circa a mezzo giorno. La ragazza si alzò di colpo, stropicciando gli occhi.
<Che cavolo vuoi?> si riprese un'attimo e realizzò <Aspetta...che ore sono?> partì preoccupata.
<Sono le 12.00, secondo te perchè ti ho svegliato? Perchè c'è babbo Natale alla porta e starai con noi a pranzo!> rispose Tony sarcasticamente. Weap si alzò di scatto e corse in bagno a prepararsi, balbettando.
Tony levò gli occhi al cielo, si voltò verso il letto disfatto della ragazza, notando però un dettaglio abbastanza preoccupante: sangue nero, circondato da una strana sostanza viola ed appiccicosa.
Tony si preoccupò assai, ma non disse nulla a Weap per non spaventarla, coprì le sostanze con la coperta e aggiunse i cuscini per far sembrare di aver fatto il letto. <Maledizione! Le coperte nuove e bianche vanno a farsi fottere.> commentò Tony. Weap uscì fuori da bagno poco dopo.
<Oh hai rifatto il letto vedo...> commentò sorpresa.
<Già per non farti fare ancora più tardi, ora scappa a scuola immediatamente e senza domande.>
<Ok...> concluse uscendo. Tony rimase in camera di Weap preoccupato e senza sapere cosa fare. Era intento a chiamare Rogers, ma il suo orgoglio lo precedeva.
Weap arrivò a scuola, con i corridoi completamente vuoti, o forse non completamente.
<Devi darmi la cura al più presto! Ascolta, io sono qui per lei e per lui e sinceramente non so se voglio ancora farlo, credo di essermi innamorato...... si sarò romantico, ma il tuo piano ha sempre fatto schifo...... portami la cura che non riesco a vivere di scoiattoli chiaro?> disse un ragazzo. La voce sembrava quella di Stefan. Weap si nascose.
<Io l'ho detto che nascondeva qualcosa.> commentò Weap. Stefan corse fuori in giardino.
<Forse dovrei seguirlo, scoprirò che fa sempre allo stesso identico orario.> disse. Fece per uscire ma venne interrotta dalla voce di MJ.
<Ehi compagna!> esclamò.
<Mj...> Michelle guardò alle spalle della ragazza confusa.
<Che stavi facendo? Corri in classe hai fatto abbastanza ritardo oggi.>
<Già hai ragione andiamo.> disse continuando a voltarsi indietro.
<Le tue ultime parole? Sto scherzando, perché hai fatto tardi?>
<Diciamo problemi di sonno.>
<Hai sognato qualcuno?>
<Si, o meglio... qualcosa. Le mie giornate sono così strane e la mia curiosità mi fa sempre fare lo Sherlock Holmes della questione! Non ne posso più.>
<Di che parli?>
<Niente di importante, mi stavo lamentando, ora andiamo.>
L'ora di storia passò velocemente, ma durante essa Weap non riuscì a concentrarsi. Ora anche un'altro mistero le frullava in testa.
La campanella suonò, mentre lei giocava con la penna per allontanare i pensieri.
<Ehi! Pianeta terra chiama Weap, dobbiamo andare, dobbiamo finire il progetto!> esclamò Peter portando Weap alla realtà. Li sorrise.
<Oh vero, si andiamo.> guardò lo zaino del ragazzo. Scosse la testa e si alzò. Si diressero a casa di Peter.
<Hai fatto molto ritardo oggi eh.>
<Già, problemi di sonno, mi sono alzata troppo presto e mi sono riaddormentata senza più svegliarmi.>
<Sei molto tra le nuvole oggi...>
<Molto, troppo, aiuto mi sento scoppiare.> si bloccò e si mise le mani tra i capelli. Peter intervenne, si mise davanti a lei e li prese le spalle dandoli conforto.
<Tranquilla, se vuoi possiamo saltare il progetto oggi.> Weap arrossi, rimanendo senza parole.
<N-no posso farcela i-> Ucciderai anche lui. disse la voce nella sua testa, Weap cercò di ignorarla continuando a parlare. <Si io ce la faccio p-possiamo> Lo farai, con tutti, sei un mostro. I suoi occhi iniziarono a farsi lucidi. <Si ce la faccio.> Oh no anzi, lo farò io al posto tuo. Il suo cuore pulsava fortemente, la rabbia lo precedeva e tutto d'un tratto le venne un attacco di panico. Cadde a terra con fatica a respirare, mentre i suoi occhi si facevano pian pino viola e rosso fuoco.
La sua mano iniziava a mostrare unghie eccessivamente lunghe, sulla mano ricoperta è circondata da un aura, diversa dalla sua originale.
<Ma che cosa è questa roba?> si chiedeva.
STAI LEGGENDO
il diario di Weap Stark.
FanfictionUna ragazza usata per degli esperimenti, con un potere particolare e piena di vuoti di memoria sulla sua infanzia, di cui l'unica cosa che li resta é un diario in cui rivolge tutta se stessa. Venne aiutata dagli Avengers che la portarono ad una vi...