8. il passato è passato

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♪-Where's my love, SYML

<Lena! Corri qui! Dobbiamo salvarci!> esclamò una ragazza, di cui si vedevano solo i capelli marroni.

<Ma mamma e papà!> disse la piccola Weap.

<Non possiamo fare nulla! Andiamo sotto il letto!> urlò la ragazzina. La prese per mano ed insieme ed al fratello, di cui si vedevano solo i capelli biondi, andarono sotto il letto.

Le macerie iniziarono a cadere. Un urlò spaventò la bimba, l'urlo della madre. Si alzò di colpo per andarla a cercare.

<Lena! Lena dove vai? Torna qui!> urlò il ragazzo. La bimba corse dalla madre, completamente ferita e sotto le macerie, cercò di liberarla da esse.

<Vattene! Corri via! Vattene!> urlò.

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Weap si alzò un po' stordita, ma abbastanza presto. La prima cosa che fece fu scrivere nel suo diario.

"Caro diario,
Ieri la festa è stata speciale, mi ha insegnato che se vivi una cosa male, non vuol dire che tutto il resto lo sarà altrettanto.

Tutti i compleanni passati fin ora sono stati un fiasco, ma questo è stato davvero bello. Mi sono divertita per modo di dire.

Oggi ho sognato il mio sesto compleanno, che non penso sia solo un sogno, probabilmente sono pezzi del passato che mi tornano a mente e vorrei andare a fondo con questa storia.

Continuo a leggere i fascicoli, ma non mi dicono nulla di interessante, anche se sto iniziando a prendere il controllo dei miei poteri.

Continuerò la mia ricerca, ma non ne sono più così ossessionata, forse è meglio concentrarsi sul presente e nel frattempo anche nel passato, è il mio nuovo obbiettivo: vivere"

Tolse il diario e continuò a leggere il fascicolo.

"Giorno 12

La paziente ha un buon sviluppo dei poteri, anche se non mostra il teletrasporto, non si sa perché..."

<Basta sempre le solite cose, è inutile leggere.> Lanciò il fascicolo sul comodino e si mise a leggere un libro di scienze umane. Un grande errore.

"Giorno 13

La paziente sembra pazza, una voce parla nella sua testa, crediamo ci sia stato un effetto collaterale con i nostri esperimenti, la voce le dice di uccidere e la trasforma in un mostro, davvero. La voce in lei è un mostro, una creatura di cui non si sa molto, faremo altri esperimenti per saperne di più."

Weap, che non aveva letto queste parole, continuava a leggere spensierata, incosciente di ciò che le aspettava.

<Weap! Corri di sotto! C'è una riunione!> urlò Tony. Weap mise il libro a posto e scese freneticamente a posto.

Entrò nella sala riunioni, con tutti gli Avengers seduti al tavolo.

<Siediti vicino a Natasha, dobbiamo annunciarti una cosa...> disse Tony. Weap lo fece e si scambiò un sorriso con Natasha.

<Allora, sei piccola, ma hai grandi potenzialità, pensiamo che se ti allenerai duramente, ora che hai 13 anni, l'anno prossimo potrai entrare a far parte degli Avengers se controllerai i tuoi poteri. I tuoi poteri sono molto potenti e sai cavartelo perfettamente, che ne pensi?> Weap era entusiasta.

<Quindi se mi alleno e controllo i miei poteri sarò un Avenger?>

<Si, proprio così, però per ora no, sei comunque piccolina e ci vorranno un po' di anni.>

<D'accordo, d'accordo.> disse lei entusiasta.

<Grazie! Ciao!> urlò uscendo di corsa. Tutti sorrisero.

<Sei sicuro Tony?> chiese Bruce.

<Si, più che sicuro, avete visto i suoi poteri? È forte e se la sa cavare, se l'è cavata in un laboratorio in cui facevano esperimenti su di lei da quando ha 6 anni, eppure eccola, viva e vegeta e con dei poteri più forti di tutti noi messi insieme.>

<Beh non penso sia più forte di me o Thor.> disse Bruce.

<Forse, ma non lo scopriremo.> concluse Tony.

Weap andò in camera sua e annotò tutto sul suo diario, abbozzando un sorriso. Vide il fascicolo, così lo prese e lo buttò in un cassetto.

<Posso entrare?> chiese Tony bussando.

<Certo.>

<Da domani ogni mattina allenamento, sul combattimento e sui poteri magici alla mago merlino inquietante.> disse Weap rise.

<Non sono come quelli di mago merlino tonto.>

<Tonto?>

<Tony, tonto; si assomigliano.>

<No, io non sono tonto io sono un genio.>

<un genio,miliardario,playboy, filantropo?>

<Si, diciamo di sì.>

<D'accordo, posso chiederti un'altra cosa?>

<Spara!>

<La scuola? Insomma come farò?>

<Non penso sia un ambiente sicuro con i tuoi poteri, però potrai studiare da casa, ti comprerò tantissimi libri.>

<D'accordo...> disse scoraggiata. "Ha ragione è l'importante è imparare qualcosa, non scoraggiarti." pensava.

<Ci vediamo dopo.> disse infine Tony abbandonando la stanza.

Subito dopo, Weap andò a farsi la doccia. Chiuse la porta e si mise sotto l'acqua.

Appena finito, lo specchio e appannato. Passò una mano per spannarlo, ma in un primo momento, vide una specie di mostro, intorno a se, tutto viola e a fuoco, con gli occhi viola. Si spaventò, ma in un secondo momento scomparve.

Ahh...la mente fa brutti scherzi. diceva la voce nella sua testa.

<Chi era allo specchio?>

Ero io, noi... <Io non sono come te. Devi lasciarmi stare, chiaro? Vattene! Muori!> disse spaccando lo specchio.

Ups, non sono nello specchio, ma nella tua testa. <Allora esci dalla mia testa! Mostro! Vattene!> urlava

Ma qui si sta così bene, poi l'unica che potrà scacciarmi sei tu, solo tu. Ma non riuscirai mai, non sai nemmeno cosa sono, ma pian piano ti consumerò finché non rimarrà niente di te! Rimarrò solo io ed il tuo potere.

Rimase sconvolta, iniziò a piangere.

<No, sai che ti dico?! Non mi spaventi! Sono stanca! Sono stanca di badare ad ogni piccola cosa sul passato, sono stanca di aver paura di me stessa, sono stanca di tutto. Ora sono felice della mia nuova vita, per cui, non ve la farò rovinare, soprattutto da un mostro come te. Non voglio più saperne nulla.>

D'accordo, vivi normalmente, senza nutrirmi. Un giorno vedrai, ti ho avvisata.

<Si vedrò, vedrò la mia vincita e la tua sconfitta.>

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora