39. Un duro addio

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Al di fuori, sul corpo di Weap iniziò a crearsi un buco.

<Bonnie? Che succede?!> urlò Peter. Weap iniziò a sputar sangue, aprì gli occhi qualche secondo, guardò Peter e sorrise, poi chiuse gli occhi. Peter la scosse, iniziando a piangere.

<Mi dispiace, è morta> disse Bonnie, anche lei piena di lacrime.

<No, non può essere possibile, dimmi che possiamo salvarla, dimmelo Bonnie. Ti prego.> continuò Parker nella disperazione.

<Ti mentirei Peter.> rispose Bonnie. Il ragazzo rimase in silenzio qualche istante, cacciando solo un piccolo sospiro. Bonnie si fece coraggio.

<Tieni, mi ha dato questa.>

*Flash back iniziato*

Weap era pronta per andare incontro al suo destino.

<Bonnie, ho scritto qualche lettera.> tirò fuori vari le buste contenenti delle lettere, con ognuna un nome scritto sopra <ce ne sono varie per varie persone, se non c'è la farò, per favore dagliele, sarà il mio addio.>

<Ma ce la farai, devi, puoi farcela.> disse abbracciandola.

<Grazie Bonnie, mi hai aiutata davvero tantissimo, qualunque cosa accada, hai fatto il meglio del meglio.> commentò.

*FlashBack finito*

Peter afferrò la lettera che Bonnie le aveva poso. Si asciugò le lacrime passandoci sopra una mano. Fece per aprirla, ma si bloccò.

<Non, posso, non ora... devo tornare a New York.> disse, iniziò a camminare verso le scale.

<Aspetta, ce ne sono altre, sono il suo addio per tutti.>

<Pensava di farcela e poi ha fatto le lettere di addio?>

<Hai proprio ragione Parker, sono incoerente.> commentò Weap da fantasma. Peter preparò lo zaino di Weap. Ritrovò la felpa che le aveva prestato quel giorno di pioggia. La strinse a se inalando l'odore e la malinconia. Una lacrima calda bagnò il tessuto. Il ragazzo la indossò.

Prese tutto il resto, salutò e scappò via. Bonnie era ormai sola, osservava il corpo di Weap, riuscendo a notare la creatura che cercava di uscire dal corpo defunto, ma l'incantesimo di Bonnie aveva creato una barriera.

<Ho capito, so perché lo ha fatto. Sapendo dell'incantesimo sapeva anche che il mostro non se ne sarebbe mai andato e che non poteva vivere all'interno di un cadavere e senta potere, si è sacrificata per uccidere il mostro... grazie.> disse ormai piangendo. Andò a fare delle faccende di casa, non accorgendosi che sul buco al petto di Weap iniziava a crearsi una luce ed il mostro se ne approfittò.

Peter era sull'ultimo autobus verso New York, durante tutti i viaggi precedenti aveva là lettere di Weap in mano, senza coraggio per leggerla. Tuttavia, fece un lungo sospiro e finalmente la aprì.

"Ehi Parker,
il destino è uno stronzo, che prima o poi ti pugnala al cuore, ti ferisce, ti distrugge, ti uccide... se leggi questa lettera vuol dire che ho provato sulla mia pelle quanto fa schifo, ma alcune volte non è così male il destino, per esempio mi ha fatto incontrare te.

La perfezione non esiste lo so, infatti noi non eravamo perfetti, ma i momenti passati insieme lo erano, lo erano così tanto da rendermi felice quando nessun'altro poteva.

Voglio che tu sappia che non sarai mai solo, sarò con te da gennaio a dicembre, dal lunedì alla domenica e dall'alba al tramonto, il tramonto, noi.

Nella vita si vince e si perde, entrambi abbiamo vinto e perso tanto, ma nonostante questo, ma io ho vinto tutto perché facevo parte della tua vita, la vita matta e particolare, con il tuo sorriso. Per questo sei la mia più grande vittoria. Addio."

Peter pianse. Dipose frettolosamente la lettera e guardò fuori dal finestrino. Indossò le cuffie ed iniziò il suo viaggio di ritorno verso casa.

La prima tappa fu da Tony. Bussò alla porta della base Avenger.

<Signor Stark!> urlò. Tony scese preoccupato.

<Ragazzino, finalmente! Notizie di Weap? L'hai trovata?> Peter passò una mano sul naso colante. Con gli occhi rossi e la mano tremolante tirò fuori la lettera per Tony. L'uomo la prese confuso.

<Che stai cercando di dirmi? Dov'è Weap?>

<Mi dispiace così tanto Signor. Stark, davvero... era una eroina.>

<No, no Peter, no dimmi che non è vero, non... cos'è questa lettera? Cosa è successo?!>

<Il suo addio da parte di Weap.> Si sedettero sul divano e Peter raccontò ogni parte della storia, lasciando rattristito Tony.

<Vai da tua zia... sarà preoccupata p-per te.> disse cercando di non piangere. Peter se ne andò senza pensarci.

<Scusa May, ciao...>

<Dove sei stato? Mi hai fatta preoccupare! Nessuna chiamata, ne nient'altro che ti->

<Ho dovuto dire addio alla ragazza che mi piaceva, Lena, ricordi?>

<S-si, perché che è successo?>

<Ha fallito e si è dovuta trasferire molto lontano, non la vedrò mai più.>

<Mi dispiace.> disse cadendo tra le sue braccia. Rimasero così per un po'. Una serata stancante per tutti quelli che lo sapevano.

Peter si mise sulle scale anti incendio, mentre guardava il tramonto e i ricordi venivano a galla. Weap si sedette affianco a lui.

<Mi dispiace così tanto...> commentò. Si poggiò con la testa sulla spalla, entrambi mentre piangevano. Rimasero così per un po', fino alla sera.

La notte passò velocemente. Il giorno dopo Peter tornò a scuola, preso inaspettatamente dal telegiornale.

<Weap Stark, la figlia di Iron Man è deceduta ieri. Tony Stark lo ha comunicato.> si spostò sulla ripresa di Tony. <Non voglio nemmeno raccontare, com'è morta, la sua storia, o fare un funerale.> Peter corse fuori dalla scuola e subito dopo a casa di Tony.

<Perché lo hai detto a tutti? Non hai detto nulla di come è morta, solo un annuncio, una dichiarazione. Si meritava di essere almeno ricordata, invece ora penano chissà cosa.>

<Sinceramente, non mi importa di ciò che pensa la gente.>

<Ma a lei importerebbe, lei ha sacrificato la sua vita per l'intero mondo. Poteva semplicemente non usare i suoi poteri ed era fatta, ma lei ha lottato per sconfiggerlo e la sua storia non viene nemmeno raccontata.>

<Ragazzino.>

<No, tutti gli eroi meritano un eroica racconto.> concluse scappando fuori. Tony rimase a pensare, arrivando ad una conclusione.

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora