27. La sincerità

321 15 3
                                    

<Weap...> la voce di Peter la bloccò.

<Parker stammi lontano, non voglio ferirti>

<Non lo farai, ne sono certo> iniziò ad avanzare.

<Stammi lontano> era tentata a fermarlo con la magia ma non sapeva cosa sarebbe successo, così non provò.

<Va bene, stai bene, devi solo calmarti>

<Parker, ti farai uccidere così> gli urlai.

<No, non lo farai, non mi ucciderai, io credo in te Weap.> 

<Peter ti prego no>

<P-prendi le mie mani, non aver paura di farmi male, starò bene e lo starai anche tu> disse sempre più vicino.

<Io mi butto se non indietreggi.> era ormai a qualche centimetro da lei. Pose la sua mano verso la ragazza.

<Fidati di me. Non fare stupidaggini> Prese le mani di Weap, che tutto d'un tratto iniziò a calmarsi, distruggendo l'aura intorno a se.

<te l'ho detto che non mi avresti fatto del male.> si fiondò tra le braccia di Peter.

<C-come hai fatto?>

<Non lo so, io ho messo solo coraggio, il resto lo hai fatto tu>

<No, potevo ucciderti, sei pazzo>

<No, non lo sono, c-credo solo in te>

<Grazie> Weap lo portò a casa, li diede la buonanotte e tornò anche lei. A casa si asciugò e si buttò a letto, presa dai pensieri iniziò ad addormentarsi.
____
La rossa stava prendendo il suo noioso libro di storia, pronta per la prossima lezione in cui sapeva di rimaner distratta al 100%.

<Ehi Weap!> esclamò Peter posizionato alle sue spalle.

<Ciao Parker, dopo dobbiamo vederci per continuare il progetto ricordi?>

<Oh si...>

<Che volevi dirmi?>

<Non vorrei metterti fretta ma tra qualche settimana c'è il Decathlon a cui ti sei iscritta ed in cui hai saltato due incontri.>

<Giusto... studierò e verrò, oggi c'è?>

<Si... volevo anche chiederti un'altra cosa... come stai?>

<Bene...>

<Sicura?>

<Si, andiamo in classe ora e... grazie per esserti preoccupato.> li lasciò un bacio sulla guancia sinistra.

<Era affetto?>

<Lo hai capito finalmente. Vado prima in bagno.> disse. Si allontanò ed andò nella toilette. Si mise davanti il lavandino, provando una strana sensazione allo stomaco. Si guardò con un sorriso e le guance rosse.

<Non riuscirai a distruggermi!> esclamò Weap riferita al mostro.

<Ma che fai parli da sola?> disse ridendo Stefan.

<Ma che cavolo fai qui?! È il bagno delle ragazze!>

<No, tu sei nel bagno dei ragazzi...> disse non smettendo di ridere.

<Ma sei scemo?! Perché non me lo hai detto subito!> fece per uscire ma Stefan le bloccò il braccio.

<Stavi parlando con la creatura vero? Novità al riguardo?>

<Si e no, tu?>

<Poche novità... Bonnie ci sta lavorando e mi raccomando se quel coso si fa vivo fammelo sapere, chiaro?>

<Certo... ora andiamo in classe?> annuì e così iniziarono a camminare. Entrarono nell'aula e si sedettero ai propri posti.

<Ciao Lena...> iniziò Peter affianco a lei.

<Ciao bimbo ragno... vuoi dirmi qualcosa?>

<Alla fine non abbiamo parlato di ieri, dei ladruncoli.>

<D'accordo, parlami ma... non posso aiutarti a sconfiggerli, devo vedermi con Stefan e...>

<Aspetta, tu e Stefan...>

<No! Ho scoperto che mi spiava e dobbiamo sapere altro sul mostro in me. Tuttavia voglio essere aggiornata, spara.>

<Hanno armi aliene, strane. Loro le spacciano ed ho avuto un incontro ravvicinato con il loro capo. Sono anche riuscito a recuperare un pezzetto dell'arma e la analizzerò con Ned se tu hai da fare...>

<Se vuoi posso aiutarti, ma dopo, dopo il progetto e dopo aver incontrato Stefan.>

<Va bene, saremo al laboratorio di falegnameria.>

<Ci sarò probabilmente, dopo il progetto giusto?>

<Corretto, ci vediamo dopo a casa mia...>

<Certo, ciao ragnetto!>

Le lezioni finirono, così Weap e Peter andarono a casa, iniziando il progetto.

<Così... ti vedi con Stefan... lo trovi carino?>

<Che è sei geloso?>

<Ma no! Ti pare!> iniziò ad arrossire. Weap lo guardò con un sorriso malizioso.

<Tu sei geloso!>

<No...>

<Si invece! Dai non fare il gelosone, sei il mio migliore amico praticamente, nonostante ti conosca da un mese circa, ti voglio tanto bene.>

<Grazie... ma non sono geloso.>

<Ah si?!> Weap prese il pennello con cui stava dipingendo e iniziò a fare dei segni sul volto di Peter. Rimase immobile allibito.

<Ups... non ti ho dipinto la faccia.>

<Ma...> anche lui lo lanciò dei colori. Così iniziò una battaglia di colori, a cui Weap vinse appena lanciata sul ragazzo è bloccato.

<Ho vinto, io vinco sempre.> Peter si rivoltò cambiando radicalmente la situazione.

<Ora ho vinto io...>

<Ora ho vinto io come miglior spettatore invisibile mai esistito.> disse Tony. I ragazzi si scollarono.

<Beh complimenti meriti un oscar.> commentò Weap.

<Innanzitutto vi fate una doccia, poi venite di sotto che dobbiamo parlare, tutti insieme.> Tony li vide avanzare. <Ma non nello stesso bagno, bimbo ragno tu vieni con me.> sottolineò.

___
Dopo la doccia si recarono al piano di sotto. Pepper li attendeva sul divano e Tony la raggiunse, lasciandoli un bacio sulla fronte poco prima di sedersi.

<Sedetevi, dobbiamo parlare.> i ragazzi eseguirono. Tony li fece un gesto con la mano di allontanarsi un po' l'un da l'altro. Weap sbuffò.

<Per la cronaca sono ancora arrabbiata.>

<Mi dispiace di questo, non sono stato sincero, ma andiamo nemmeno voi lo siete stati!>

<No aspetta, di che stai parlando? Su cosa non siamo molto sinceri?>

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora