29. questione di sguardi

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<Non ti credo, se vuoi puoi parlarne.>

<No, io sto bene. Ma ho davvero bisogno di una doccia.>

<Si, ti do qualche mio vestito asciutto ed il bagno sta di là.> corse in camera sua ed uscì poco dopo con dei pantaloncini ed una felpa. Weap li prese e corse in bagno, già con l'umore più alto.
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<Ciao ragazzi... cosa avete fatto fin ora?> disse Weap tornando dai ragazzi.

<Ciao Weap... umh, s-stavamo seguendo
i criminali, non si sono ancora fermati.> disse Peter.

<D'accordo, io mi metto a studiare che si avvicina il Decathlon.> disse, così iniziò a studiare con Peter.

Il tempo passò, ma i cattivi ancora non si erano fermati e stando a contatto con Weap, Peter era ancora più convinto che niente andava bene.

<Ragazzi io vado un attimo in bagno.> disse Ned. Peter né approfittò per parlare con la ragazza.

<Ehi, sicura di star bene?>

<Si te l'ho detto.>

<Guardami.> lei alzò lo sguardo. <Perchè menti?>

<No è complicato, grazie di preoccuparti.> lo abbracciò.

<Ho un idea, facciamo così, un gioco con cui puoi sfogarti senza che io dica nulla ok? Uno si copre le orecchie e l'altro parla e facciamo a turni, prima io, poi tu e così via.>

<Bello, voglio provare inizia tu a tapparti le orecchie.> Peter lo fece.

<Da piccola ho quasi rotto un braccio a Pietro perché non voleva giocare con me.> rise e fece segno a Peter di stappare le orecchie e le coprì lei.

<Il Signor Stark non riesce a capire il mio potenziale e mi da fastidio.>

<Ho paura, di quello che vuole fare Stefan.>

<Io... io penso di essere innamorato di te.>

<Non so gestire i miei sentimenti, ma so che... mi rendi felice.> lo guardò qualche secondo, ma poi per l'imbarazzo li fece aprire gli occhi e smisero di giocare.

<Ti sei sfogata?>

<Diciamo di si...grazie.> si fissarono negli occhi, finché non sentirono masticare. Si voltarono e c'era Ned alla porta.

<Ned! Che fai qui a fissare?!> urlò Weap.

<Ho sentito tutto, ma non dirò nulla promesso.> Weap si pietrificò.

<Che stai mangiando? Le patatine?> esclamò Peter.

<Ovvio ha il pacchetto in mano! Le vogliamo anche noi.> Spostarono lo sguardo sul dispositivo attaccato al localizzatole degli uomini.

<Si sono fermati a MaryLand! Ma è lontano...>

<Non troppo dal Decathlon, in cui andremo a breve. D'accordo, sbarazziamoci di questi una volta per tutte.> commentò Weap. Peter uscì dalla stanza.

il diario di Weap Stark.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora