11 Buonanotte papà

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Dopo la confessione di Stephen sono rimasta con lui per parlare e conoscerlo meglio.
Mi ha raccontato della sua famiglia. I suoi vivono in una cittadina a sud della Georgia, non li vede da qualche anno. Ha anche una sorella minore, di ventitré anni, che si è trasferita a Chicago insieme al suo fidanzato. Loro hanno davvero un bel rapporto, si sentono spesso, ma fanno fatica a vedersi a causa della lontananza e degli impegni.
Di certo la sua famiglia non è caotica e incasinata come la mia.
Inoltre ho scoperto che ha iniziato ad andare in palestra a tredic'anni, perché i compagni lo prendevano in giro. Era leggermente sovrappeso.
L'ho implorato di mostrarmi delle foto di quando era piccolo, ma mi ha detto di non averne nessuna, così da eliminare i brutti ricordi.

Caroline: Sono da te tra un quarto d'ora.

Leggo il messaggio e alzo lo sguardo verso lo specchio del mio bagno. Non sono affatto pronta, sono uscita dalla doccia solo mezz'ora fa ed ho fatto in tempo a malapena ad asciugarmi i capelli e passarmi velocemente la piastra.
Lascio i trucchi sul lavandino, correndo nella mia stanza, trascinandomi mia nonna dietro.

<<Questo non mi piace. Maddison è orribile.>> Commenta con un'espressione disgustata ispezionando il vestito che indosso.

Non ha tutti ha tutti. È rosso, con le maniche a palloncino e la scollatura a V.
Decido di andare a fiducia. Afferro la mia gonna nera in pelle e un body del medesimo colore, con lo scollo a V e le maniche a tre quarti, che tengono scoperte le spalle.

<<Quanta pelle tesoro!>> Commenta mia nonna passandomi un paio delle sue calze con i fiori ricamati.
Li guardo e sorrido.

<<È per questo che dio ha creato la sostanza. Per permetterci di metterla in mostra e sfoggiarla come se fosse troppo preziosa da toccare!>> Esordisco tornando in bagno.

<<If walls could talk!>> canticchio il finale della canzone mente traccio l'ultima linea di eye-liner prima di mettere il mascara.
I 5 Second of Summer sono una delle mie band preferite. Le loro canzoni sono dolci, ma anche brillanti.
Possono mettere di buon umore o far scoppiare una tempesta nel cuore.

Noto il mio telefono illuminarsi, con il nome di Caroline inciso sopra.
Merda. Lo ignoro infilandomi i tacchi, prendo una giacca e la richiamo, salutando mia nonna con un bacio.

<<Sto scendendo, giuro.>> Esclamo chiudendo a chiave la porta.

<<Ti aspetto dolcezza!>> Squittisce.

Riattacco, cercando di infilare il telefono nella tasca della giacca.

<<Nono! Fermo aspetta!>> Urlo correndo verso l'ascensore non appena noto che stanno per chiudersi le porte.

<<Maddison? Wow.>> Commenta Stephen osservandomi.

Mi scansiona da capo a piedi prima di salutarmi.

<<Dove vai così elegante?>> Domando notando lo smoking grigio.

Indossa dei pantaloni eleganti, con una camicia bianca. Sopra alla camicia porta un gilet del medesimo colore della giacca.
Vestito così accende le mie perversioni più profonde.
Devo smettere di guardarlo o rischio l'iperventilazione.

<<Per una cena di lavoro. Te dove vai così sexy?>> Domanda in contro risposta accennando ad un sorriso furbo.

<<Esco con un'amica.>> Spiego guardandomi allo specchio sporco dell'ascensore.

Non capisco se sono deformata o è lui stupido. Mi squadra la testa.

<<Non sapevo ti fossi già fatta degli amici.>> Borbotta lasciandomi passare per uscire.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora