50 Annullerei tutto

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<<Michelle viveva nel vostro palazzo insieme alla madre. Io ero appena tornata qui in città per fare visita a Stephen, come consuetudine.>> Mi spiega addentando la crostata.

Avrei dovuto dire alla nuova cuoca di metterci del veleno.

<<Stephen non mi aveva detto che lui e quella ragazzina si stavano frequentando, ovviamente di nascosto. Quanti anni hai tesoro?>> Domanda leccandosi le dita in maniera totalmente apatica e fredda.

<<Diciotto.>> Sibilo cercando di mantenere la calma.

Noto lo sguardo di Tyler ricadere sulla mia mano, che trema come la chioma di un albero durare un tempesta.
La rabbia mi ribolle nelle vene come lava ardente pronta a schizzare fuori da un vulcano in eruzione.

<<Siete coetanee quindi.>> Mi comunica sorridendo soddisfatta.

Non capisco come possa una persona essere così perfida. Vuole vedermi affondare.

<<Comunque tra loro è finita perché avevo intenzione di tornare con Stephen e tra l'altro, era venuto fuori che lui si era scopato pure la madre di questa ragazza.>> Mormora spalancando gli occhi.

La guardo fisso in volto. Stephen non lo avrebbe fatto.
Certo, sa essere stronzo e prepotente a volte, ma non è cosi.

<<Non sparare cazzate. Stephen non si era scopato sua madre. È solo stato un'idiota a credere che dalle tue labbra potesse non uscire una bugia.>> La zittisce Josh vedendomi in estrema difficoltà.

Inizia a mancarmi l'aria, devo scappare ma non ho io comando delle mie gambe.

<<Lo dici perché non lo conosci. Sono l'unica a conoscerlo realmente. So a memoria ogni sua smorfia, riconosco il tono della sua voce quando è infastidito o stanco. Conosco i suoi punti deboli e con me non ha segreti.>> Il modo in cui pronuncia ogni singola parola, con quello sguardo perfido e meschino, non fa altro che fermi venire i conati di vomito.

Come può una persona ridursi a così poco?

<<Se lo conosci così bene qual è l'ultimo tatuaggio che ha fatto ad esempio?>> Si intromette Jessica, stanca della presunzione di questa stronza.

Violet sorride soddisfatta e si inarca verso di me.

<<Un'ancora. È così che lo definisci Maddi, non è così?>> Mi domanda mordendosi il labbro inferiore per non ridere.

Questo è troppo. Non posso sopportare un'altra singola parola.

Mi allontano dal bancone, diretta verso il retro del locale, ma mi fermo prima di commettere l'errore fatale.
Lei non mi vedrà mai cadere.
Sono Maddison della Costa. Sono cresciuta con un padre assente ed alcolizzato. Un fratello tossico e una madre depressa.
Non saranno i capricci di una ragazza viziata e fragile a distruggere ciò che io stessa ho costruito nella mia stessa anima per essere forte.

Cambio direzione in modo svelto, andando a prendere l'ordine di una giovane famiglia seduta in un angolo del locale.

Torno al bancone per preparare i caffè e i cornetti, restando in completo silenzio.

<<Stai bene?>> Mi domanda Jessica preoccupata.

<<Certo. Voi ragazzi siete a posto così? Te?>> Domando finendo con lo sguardo verso Violet, che mi guarda con il fumo che le esce dalle orecchie.

È infuriata.

La mia attenzione viene attirata dal suono del campanellino attaccato alla porta.
L'universo ama prendersi gioco di me.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora