42 Baciami di nuovo

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Sono rimasta in ospedale per un giorno intero, compresa la notte.
Volevano tenere sotto controllo le ferite, ma oggi possono dimettermi.
Mio padre invece deve restare qui un altro paio di giorni. Le sue ferite erano molto più gravi e di certo il suo alcolismo non aiuta. Ha il fegato quasi spappolato.
Ho passato interminabili ore a ripensare alle parole di Tyler, ma non ho ancora avuto il coraggio di domandare a Stephen la verità, nonostante non mi abbia lasciata un secondo.
Forse ho paura che un suo segreto possa spezzare il nostro legame definitivamente. Ho paura che un suo segreto possa portarmi ad odiarlo.
Non riesco nemmeno a pensare all'idea di perderlo senza sentirmi cadere. Io ho bisogno di lui, ormai fa parte di me quanto io di lui.

<<Sei pronta?>> Mi domanda aiutandomi a camminare.

Indossa una semplice tuta grigia e delle scarpe comode, eppure mi sembra più bello del solito.

<<Sì, ti prego portami via.>> Piagnucolo io portando il braccio dietro alla sua schiena, per reggermi in piedi.

Mi fa salire nella sua auto e restiamo in silenzio lungo il tragitto.

<<Stephen.>> Richiamo la sua attenzione.

Il senso d'angoscia mi sta lacerando.

<<Dov'eri prima di venire in ospedale l'altro giorno? Tyler mi ha detto che->> Mi interrompe sbattendo la mano sul volante, facendomi sussultare dalla paura.

Trattengo il respiro e mi volto verso il finestrino.
Devo trattenere le lacrime, non posso piangere ora.

<<Devi smettere di credere a ciò che ti dice lui Maddison! Perchè gli stai sempre cosi attaccata?>> Sbraita alzando la voce.

Continua ad agitarsi seduto sul sedile, ma io non rispondo.
So che se aprissi bocca finirei per scoppiare a piangere.
Chiudo gli occhi cercando di respirare con calma.

<<Vuoi rispondermi?>> Urla voltandosi nella mia direzione.

<<Smettila di urlarmi contro Stephen! Io non ti ho fatto nulla!>> Esclamo a mia volta portandomi le mani sul viso.

Inizio a sentire il naso pizzicare, così mi mordo l'interno delle guance.
Sono un una bomba ad orologeria ora. Potrei scoppiare in un mare di lacrime da un momento all'altro.

<<Maddi mi dispiace.>> Cerca di scusarsi abbassando la voce.

È troppo tardi. Scusarsi dopo aver commesso gli stessi errori è troppo facile.

<<Lo sai che non sopporto quando mi urli contro.>> Mormoro io con la voce strozzata.

<<Andiamo non piangere. Non fare la bambina, stiamo solamente parlando.>> Sbuffa sospirando.

Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano.

<<Fermati qui.>> Ordino indicando un piccolo parcheggio al lato della strada.

Lui mi guarda confuso.

<<Fermati ho detto.>> Dico di nuovo, con tono più deciso.

Ha ragione, non sono più una bambina. Sto diventando donna e ciò ciò significa che non mi posso far annullare da un uomo. Qualsiasi esso sia, e qualsiasi cosa possa provare io per quel uomo.

<<Maddison, scusami. Sono solamente stanco.>> Si scusa cercando di mantenere la calma.

<<Fottiti.>> Sibilo con gli occhi gonfi uscendo dall'auto.

Esco e cerco il numero di Tyler tra i contatti.
Gli mando la posizione chiedendogli di venirmi a prendere e lui legge il messaggio in pochi secondi.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora