20 Luce e Oscurità

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Siamo chiusi in questo appartamento da più di due ore.
Da parte di Stephen nessun messaggio, nessuna risposta.
Nemmeno mio fratello ha più parlato.

<<Vogliamo davvero continuare a fingere che vada tutto bene?>> Sbraito sollevandomi un peso.

Non ne potevo più di sentir parlare mia madre e mia nonna dei ricordi d'infanzia miei e di Thomas.
Tutta questa giornata è andata male per colpa sua.
Ha tentato di rovinare il rapporto tra me e Stephen giudicandolo senza scrupoli.
Ha fatto lo stronzo.
Ha tentato di ricadere nella droga. È stato il suo primo istinto.
Siamo sicuri sia davvero pulito?

<<Maddison, tuo fratello ha sbagliato ma l'ha fatto per proteggerti.>> Lo difende mia madre, affiancandosi a lui per controllargli le ferite.

È fortunato ad essere ancora in piedi.

<<Proteggermi da cosa?>> Domando fuori di me.

<<Da quello! Possibile che non te ne rendi conto? Ha diec'anni in più di te, non è normale!>> Sbotta mio fratello Thomas lanciando a terra il ghiaccio, spaventando la nonna.

Mia madre resta immobile. È quasi paralizzata.
Rivede il suo ex marito negli atteggiamenti del figlio.

<<Le stai spaventando.>> Sussurro guardandolo dritto negli occhi.

<<Perchè rivedono Mitch. E credimi quello - indica la porta di casa riferendosi a Stephen - quello è esattamente come Mitch.>> Mi avverte ad un passo dal mio volto.

Vuole davvero spaventarmi.
Vuole paragonare quello stronzo narcisista di mio padre a Stephen.
L'unico uomo che mi abbia mai trattata come una persona vera prima di qualunque cosa.
L'unico che è riuscito a placare le mie paure.
Con il cuore che pulsa ad un ritmo sempre più elevato, delle lacrime mi rigano il volto.

<<Non sono tutti come Mitch o come te.>> Sibilo a denti stretti cercando di mantenere una postura sicura.

Sii forte. Sii coraggiosa Maddison.

<<Stephen è l'unico vero uomo che abbia mai incontrato. Sì, ha avuto un passato del cazzo anche lui, ma guardalo adesso.
Ha cambiato la sua vita, lottando ogni singolo giorno contro sé stesso, contro tutto ciò che avrebbe potuto distruggerlo.
Si è costruito una vita, una carriera.>>

Mi sento in dovere di difenderlo.
Sentire Thomas parlare in questo modo di lui, con quello sguardo accusatore, mi fa infuriare.
Non lo conosce, nessuno di loro lo conosce.
Loro non hanno mai visto il suo volto imbronciato quando faccio una battuta che non capisce.
Non hanno mai sentito la sua voce roca e sexy al mattino.
Non l'hanno mai sentito parlare del suo vecchio lavoro. Non hanno visto la luce che brilla nei suoi occhi quando ripensa a quell'officina.
Loro non hanno visto il buio nelle sue iridi chiare quando ripensa al suo passato. Non hanno visto il disprezzo, l'odio che prova verso di sé per quello che ha fatto.
Non hanno mai visto il modo in cui mi guarda quando giro per casa con addosso solo una sua maglia.
Non si sono mai addormentati sul suo petto guardando qualche noioso film.
Loro non sanno nulla.
Thomas non sa nulla. Non lo conosce, non deve conoscerlo. Non merita di vedere la scintilla pronta a brillare in Stephen.

<<Vai al diavolo Thomas.>> Sbotto dirigendomi verso l'appartamento di Stephen.

Voglio solo lui.
Voglio consolarlo. Dirgli che sto bene, che non mi ha fatto del male.
Voglio scusarmi con lui e voglio baciarlo.
Ho un bisogno indescrivibile di baciarlo.

<<Stephen ti prego apri, ho bisogno di te.>> Esclamo in lacrime bussando ripetutamente alla porta.

Per qualche istante temo che se ne sia andato, o che peggio, abbia deciso di ignorarmi.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora