16 Il ritorno di Scarlett

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Mi sveglio a causa dei rumori continui provenienti dalla stanza.

<<Stephen?>> Domando aprendo appena gli occhi.

Ho dormito solo sei ore e mi sento uno zombie.

<<Perdonami. Non volevo svegliarti. Devo andare a lavoro, poi vado diretto in palestra per rimettermi in forze.>> Esclama posando il ginocchio sul materasso per sporgersi verso di me e darmi un bacio.

<<Torna a dormire.>> Sussurra poco dopo uscendo dalla stanza.

Mi sento tremendamente in colpa.
Stephen ha dormito meno di me questa notte ed ora è già a lavoro. Non voglio essere un peso per lui, rischierà di stancarsi di me.
Controvoglia mi alzo per rimettere a posto la stanza.
Devo contribuire in qualche modo.
Accendo il telefono e noto una mail da Mike.
Dice che ha bisogno di me questo pomeriggio, da l'una alle otto.
Rispondo immediatamente dicendo che sarò puntuale.
Come farò a restare in piedi nell'ora di punta del pub?
Dopo essermi fatta una doccia fredda, decido di accendere la musica, facendo partire la mia playlist per darmi carica.
Avrò bisogno di molta energia per sistemare questo appartamento. Fortunatamente Stephen è un tipo meticoloso e pulito, per questo faccio in fretta.
In tre ore ho già finito tutto e posso concedermi alcuni attimi di pace tornando al mio appartamento.
Esco in terrazza, sedendomi su una comoda sedia a dondolo per fumare in pace.
Chiudo gli occhi lasciandomi cullare dal vento fresco di Los Angeles.
La vista da qui è impagabile, si vedono le strade affollate di persone, i palazzi imponenti che si allungano verso il cielo. Ricordo che da bambina la vecchia casa dove vivevamo, aveva la vista che dava direttamente sull'oceano. Ogni mattina al mio risveglio la prima cosa che facevo era controllarlo per dargli il buongiorno.

Dopo un pranzo veloce a causa del ritardo, infilo un paio di jeans e una semplice maglia bianca per correre a lavoro.
In verità non so ancora se sono stata effettivamente assunta o meno.

<<Ciao Maddison, coraggio, abbiamo bisogno di rinforzi.>> Mi saluta Jessica tenendo in equilibrio quattro piatti.

Mi affretto a cambiarmi per iniziare a servire i tavoli, attenta a non farmi importunare.
Altre sei lunghe ore di lavoro stanno per iniziare.

-

<<Complimenti ragazze, siete state fantastiche. Queste sono le vostre mance.>> Esclama Mike.
In una sola giornata ho guadagnato più di cento dollari di sole mance. Sembra un sogno.

<<Che ne dite di festeggiare andando a ballare questa sera?>> Domanda Jessica a me e Amber uscendo dal locale.

<<Non posso, Jackson oggi torna da me, è stato una settimana dal padre.>> Rifiuta Amber allontanandosi verso la sua auto.

Non credevo avesse un figlio, è davvero giovanissima e non sembra molto materna. Almeno non esternamente.
È alta e snella, con un fisico piuttosto tonico, i capelli tinti di biondo, molto chiari, e gli occhi marroni. Per di più ha molti tatuaggi e un piercing sul sopracciglio.

<<Non accetto un no. Domani è il giorno di chiusura.>> Sbotta offrendomi un passaggio.

Non sento Stephen da questa mattina, gli ho anche scritto un messaggio, ma non mi ha ancora risposto.
Forse è troppo impegnato.

<<Ma torniamo a casa presto. Davvero.>> Sbotto puntandole un dito contro.
Lavorare mi fa sentire vecchia.

<<Agli ordini!>> Esulta abbassando i finestrini per fumare. Mi porge una sigaretta, che accetto volentieri.

Arriviamo di fronte al mio palazzo e dopo esserci messe d'accordo sull'orario in cui trovarci, posso finalmente rifugiarmi nella mia amata tana.

Esco dall'ascensore sbadigliando e mi ritrovo davanti lei.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora