17 La mia fine

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<<Sei pronta a ballare?>> Mi domanda Jessica facendosi spazio tra la calca di gente.

Mi guardo attorno, intenta a scorgere l'angolo bar. So di sembrare un'alcolizzata, ma ho bisogno di bere.

<<Accompagnami a bere qualcosa!>> Urlo afferrando il biglietto dell'entrata per avere un drink gratis.

<<Tieni anche il mio.>> Esclama porgendomi il foglietto rosa.

Ordino dal barista una tequila e uno shottino di vodka alla menta.
Se devo sbagliare, meglio farlo alla Maddison.

Mentre aspetto i drink mi arriva un messaggio da Stephen: - Buonanotte Maddi, fai la brava. -

Sorrido involontariamente, scolandomi i due shottini.
Ho la gola in fiamme e nelle mente mi perseguita solo quel messaggio.
Credo che finirò per innamorarmi e, forse, anche con il farmi spezzare il cuore.

<<Ora andiamo, coraggio!>> Esulta trascinandomi in pista.

Iniziamo a ballare, ondeggiando a ritmo di musica. Non sono mai stata una grande fan del reggaeton, ma in serate come questa credo sia la combinazione perfetta: l'alcol che come fuoco mi scorre nelle vene donandomi sicurezza, la musica che mi pompa nelle orecchie, costringendomi a non stare ferma.
Voglio ballare, voglio cantare a squarciagola.

Un ragazzo inizia a muovere il bacino dietro di me, facendo scontrare i nostri corpi.
Non voglio nessuno che mi tocchi così, se non Stephen.

<<Ei, scusa sono fidanzata.>> Mento cercando di scrollarmelo di dosso.

Jessica mi guarda, domandandomi con gli occhi se va tutto bene.
Io alzo le spalle, indicando il ragazzo con la testa.

<<Io non vedo fidanzati nelle vicinanze...>> Mormora posandomi una mano sul ventre scoperto.

<<Vuoi spostarti?>> Sbotto spingendolo.

<<Ei! Come ti permetti di spingermi?>> Urla avvicinandosi a me in modo violento.

Temo che da un momento all'altro finirà per tirarmi un pugno.

<<Stronzo.>> Sibila Jessica tirandogli un calcio proprio nel punto più doloroso per un uomo.

<<Io vi ammazzo.>> Sibila poi lui.

Jessica mi prende per mano, trascinandomi via dalla discoteca.
Saliamo in macchina, sfrecciando via senza meta.

<<Cosa vuoi fare?>> Mi domanda accendendo la radio.

Osservo la spettacolare Los Angeles dal finestrino della sua auto.

<<Andiamo a vedere le stelle dal punto più alto della città.>> Propongo.

È l'alcol a parlare, ma è proprio questo che voglio.
Nessun freno, nessuna paura.

<<Ho un'idea.>> Esclama facendomi l'occhiolino.

Mi porta fino al suo palazzo, alto il triplo di quello dove vivo io.
Avrà almeno quindici piani.
Arriviamo finalmente al tetto e rimango senza fiato.
È un tetto piano, per questo hanno deciso di edificarlo come un'enorme terrazza comune.
Ci sono due divani, moltissime piante verdi disposte ordinatamente sul cornicione e decine di piccole luci calde.

<<Jessica, questo posto è stupendo.>> Dico strabiliata.

Mi fa cenno di stendermi sul divano insieme a lei.
Le nostre teste sono l'una accanto a l'altra, a differenza che io ho i piedi esposti a nord e lei a sud.
Sembra la scena di uno di quei film dolci ed emozionati.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora