53 Amanti e complici

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Cerco lo sguardo del mio fidanzato, ma lui sembra intenzionato a voler evitare il mio, senza una motivazione. Mi sta solo ignorando, ma ci sta mettendo tutto sé stesso.

<<Maddison.>> Bofonchia Tyler indicandomi Scarlett con un gesto del capo.

Noto la ragazza sbattere velocemente gli occhi.
Emergenza.

<<Scarlett accompagnami in bagno.>> Esclamo alzandomi in piedi.

Lei scatta con un gesto fulmineo e senza dire nulla, corre verso il bagno del ristorante.
Chiude la porta alle sue spalle e si avvicina allo specchio.
Credo sia una crisi nervosa.

<<Ha allungato le mani?>> Domando accarezzandole la schiena, ma lei si ritrae istintivamente.

<<Scusami, io...>> Balbetta con lo sguardo perso.

Sembra essersi persa in un altro mondo. Si guarda le mani come se non le rinconoscesse come sue.
È un attacco di panico. Devo chiamare Stephen, è l'unico di cui lei si fida.
Scarlett cade a terra in panico.

<<Guardami. Fai dei respiri profondi. Ti porto qui Stephen. Con lui ti sentirai al sicuro.>> la tranquillizzo inginocchiandomi di fronte a lei.

Corro fuori dal bagno e mi guardo attorno, cercando il tavolo dove siamo seduti noi.
Il volto di Stephen si alza nella mia direzione.
Ha avvertito la mia presenza nonostante la distanza.
Nota il mio disagio e si affretta a venirmi in contro. Ha capito la situazione.

<<Dov'è?>> Domanda entrando nel bagno delle signore.

Era seduta lì. Non può essere uscita, io ero qui fuori.

<<Maddison dovevi controllarla.>> Mi rimprovera alzando la voce.

Abbasso lo sguardo mortificata. Non volevo combinare un casino. Volevo aiutarla, non sapevo cosa fare.
Stephen si avvicina ad uno dei bagni e bussa con delicatezza alla porta.

<<Ei, principessa sono io.>> Sussurra cercando la fiducia di Scarlett, che dev'essersi chiusa lì dentro.

Principessa. L'ha chiamata così. Probabilmente l'ha detto solo per  rassicurarla, farla sentire a suo agio. Sta cercando di tranquillizzarla. Si sta comportando da àncora.
Non mi sbagliavo.
La porticina ridipinta di bianco si socchiude per far entrare solo Stephen.
Il ragazzo entra senza guardarmi nemmeno.
Non batto ciglio. Mi limito a rigettare le lacrime superficiali e fuoriluogo. Non posso piangere perché Stephen sta aiutando una ragazza in difficoltà.

<<Che succede?>> Il volto di Tyler appare come un fantasma.

Rotea lo sguardo da una parete all'altra per assicurarsi che non ci sia nessuna ragazza indignata per la presenza di due uomini nel bagno riservato alle donne.

<<Andiamo fuori.>> Mormoro posando una mano sul suo petto per spingerlo indietro.

Il suo sguardo ricade sulle mie dita, ancora immobili sopra al tessuto morbido della sua camicia blu.

<<Mi accompagni fuori?>> Domando guardando la mia mano.

La abbasso lentamente, facendola ricadere sui miei fianchi.
Tyler annuisce restando accanto me.
Esco dal ristorante lussuoso godendomi l'aria fresca.
Il giardino è adornato da maestosi alberi spogli e da una cornice di rose di diversi colori.
Cammino sul prato bagnato per avvicinarmi alla fontanella al centro del giardino.
È molto grande, con all'interno una statua a forma di angelo.

Mi porto una sigaretta alle labbra, senza sentire il bisogno di dire qualcosa. Il silenzio sa essere più melodico delle parole spese al vento.

Avverto dei brividi scorrermi lungo il corpo, facendomi drizzare persino i peli delle braccia, Tyler sembra accorgersene e si sfila la giacca senza ripensamenti. Me le posa sulle spalle e mi accarezza le braccia per scaldarle.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora