3 Baciami

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Poso le mani dietro alla sua nuca e, mentre i miei battiti accelerano insieme ai suoi respiri affannosi, approfondiamo il bacio.
La sua lingua si muove insieme alla mia in perfetta sintonia. I nostri corpi sanno che cosa bramiamo.

<<Maddison.>>Mormora lui irrigidendosi ma senza riuscire a staccarsi da me.

<<Maddison basta.>> Alza leggermente la voce respingendomi per allontanarsi.

<<Che ti prende?>> Domando leggermente scocciata.

<<Come che mi prende? Che cosa prende a te. Mi sei saltata addosso e ora ti comporti da...>> Lascia la frase in sospeso.

<<Avanti continua, mi comporto forse da ragazza facile?>> Mi avvicino a lui serrando gli occhi.

<<No ti comporti da ragazzina, quale sei.>> Mi lancia un'occhiata veloce.

<<Caro, dovresti crescere tu. Era solo un bacio,  fidanzati o meno poco cambia... Ora sparisci devo vestirmi per aspettare il mio fidanzato.>> Alzo un sopracciglio con aria di sfida e mi avvicino alla porta, spalancandola per farlo uscire.


Mi guarda per qualche secondo, poi sbuffa ed esce senza dire una parola.
Ho vinto ancora io. Mi diverte molto questo gioco, specialmente perché ho sempre un asso nella manica.

-

<<Maddi!>> Mi saluta Daniel, il mio ragazzo, prendendomi in braccio.

<<Daniel!>> Esclamo ricambiando l'abbraccio. Forse è arrivato il  momento di parlare seriamente della nostra storia. Non posso fingere che vada tutto bene, specialmente dopo quello che ho fatto. Cosa diavolo mi è saltato per la mente?

<<Come stai bellissima?>> Domanda rimettendomi a terra.

<<Bene, te?>> Chiedo io facendolo entrare nell'appartamento.

<<Bene, tua nonna?>> Domanda poi.

<<É in bagno a prepararsi per andare a cena con un signore.>> Mormoro
ridendo.

Abbiamo passato il pomeriggio a pulire la casa e lei mi ha raccontato di come ha conosciuto il nonno, del giorno in cui è nata mamma e quando sono nata io.
Poi mi ha raccontato di un signore che ha conosciuto qualche mese fa, ma non ha approfondito bene i dettagli.

<<Ordiniamo una pizza vero?>> Domando prendendo il telefono.
Ovviamente annuisce e ci buttiamo sul divano.
Non me la sento ancora di dirgli che tra noi è finita, lo ferirei da morire.

Lui è seduto normalmente mentre io ho il sedere sulle sue cosce e le gambe stese lungo il divano, con le braccia attorno al suo collo.
Ad un tratto qualcuno bussa alla porta.

<<Oh vado io ragazzi, non preoccupatevi.>> Ci rassicura mia nonna.

<<Oh Stephen che ci fai qui?>> Esclama mia nonna, dopodiché la sagoma possente di Stephen irrompe nella stanza e mi paralizzo.

<<Salve, sono venuto a prendere la giacca che ho lasciato qui quando ho pranzato con Maddison. Oh eccola. Tu devi essere il suo ragazzo.>> Mormora con un'aria strana negli occhi.

Daniel si alza e gli stringe la mano.
<<Sì io sono Daniel, il suo ragazzo.>> Biascica il mezzo biondo.

Voglio morire. Qualcuno mi aiuti a scavare una buca per seppellirmici dentro.

<<Ragazzi vi devo lasciare, Paul é arrivato.>> Ci saluta mia nonna e se ne va, lasciandomi sola con loro due, nel panico più totale.

I sensi di colpa riaffiorano come un fiume in piena.
Daniel merita di sapere la verità, ma non in questo modo.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora