2 Unicorna

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<<Buongiorno.>> Dico sbadigliando mentre mi gratto la pancia.

Mi guardo allo specchio. Sono la ragazza meno sensuale dell'universo: h i capelli tutti spettinati e qualche residuo di bava.

<<Buongiorno, allora hai conosciuto Stephen ieri.>> Mormora lei facendomi notare che lui é accucciato verso il piccolo controllore delle luci.

<<Buongiorno Maddison.>> Ride lui.
Oh cazzo, che figura di merda.

<<Tesoro io vado a farmi una visita, il pranzo é pronto, anche se non so quanta fame avrai. Tu puoi mangiare qui se vuoi Stephen.>> Grida lei prima di uscire.

Pranzo? É mezzogiorno e mezzo, Dio non ne avevo idea.

<<Dormito bene unicorna?>> Domanda pulendosi il sudore dalla fronte con il dorso della mano.

<<Eh? Oh... il mio pigiama.>> Guardo la mia canottiera con l'unicorno e mi accorgo che mi si intravvedono i capezzoli.
Merda.

Corro in camera e metto il reggiseno, per poi tornare in cucina.

<<Ti sei messa il reggiseno? Ormai si era visto tutto.>>Mi prende in giro accendendo la luce.

<<Brutto pervertito!>> Strillo sconvolta puntandogli l'indice contro all'altezza del suo naso.

<<Resti a mangiare?>> Domando poi.
Annuisce e si siede davanti a me.

<<Quindi tu mangi anche appena sveglia?>> Domanda quasi sconvolto.

<<Esatto, io mangio sempre. Credo si chiami sopravvivenza.>> Esclamo alzandomi in piedi per prendere l'acqua.

<<Eppure sei magra.>> Ribatte lui.

Mi giro di spalle e mi tiro una sberla sul sedere, così smette di ridere.

<<Metto tutto il grasso in culo e tette.>> Gli faccio l'occhiolino e scoppio a ridere.

Uno a zero per me, Stephen. Non mi chiami più ragazzina eh?

<<Hai perso la lingua?>> Lo istigo notando che non ha più aperto bocca dalla mia "performance".

Voglio davvero che non mi ritenga piccola se mi comporto come tale?
Non ha importanza. Almeno mi diverto.

<<No, é che devo andare.>> Si alza in piedi ma lo fermo.

<<Dai, finisci di mangiare almeno, non sei obbligato a parlare.>> Provo a convincerlo.

Si risiede e ricomincia a mangiare, rilassando le spalle.

<<Fai palestra?>> Domando ammirando i muscoli possenti delle sue braccia.

<<Si, tre ore al giorno, tutti i giorni.>> Esclama fiero mostrandomi il bicipite.

Bella mossa, siamo uno a uno soldato. Trattengo la bava a stento.

<<E lavori pure?>> Chiedo ancora distogliendo lo sguardo da Bob, il suo bicipite destro.

<<Si, ho un ufficio a venti minuti da qui.>> 

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora