49 Linfa

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Arriviamo al nostro appartamento e respiro a pieni polmoni chiudendo gli occhi, estasiata dal profumo di Stephen che tanto mi era mancato in una sola notte.
Lo guardo camminare goffamente in giro per la cucina in disordine.
Da quando sono entrata nella sua vita, il suo mondo ha iniziato a ruotare in senso opposto.
La freddezza e l'arroganza dei suoi atteggiamenti si sono tradotti in armoniosi sorrisi.
Il maniacale ordine si è trasformato in un tremendo disordine.
Il suo mondo è diventato il nostro ora.

<<Stephen.>> Lo chiamo per nome qualche secondo dopo essere rimasta impalata di fronte all'ingresso.

Alza lo sguardo verso di me con velocità.

<<Ti amo.>> Confesso lasciando cadere a terra i tacchi scomodi.

Lui mi raggiunge e, afferrandomi per le cosce, mi solleva da terra.
Chiude la porta con un gesto secco e mi porta verso la camera da letto.

<<Dillo di nuovo.>>

Esordisce facendomi stendere sul letto che profuma di passione.

<<Dire cosa, Stephen?>> Dico in modo sensuale sapendo di infastidirlo.

Mi appoggio sui gomiti mentre lui si stende sopra di me.
Con una mano mi afferra il fianco e con l'altra si regge sul letto.

<<Maddy, Maddy, Maddy...>> Mi seduce a bassa voce con uno sguardo accusatorio.

L'ego del principe non ama essere sfidato da nessuno.

Mi toglie i vestiti con dei gesti rapidi e decisi.
Io faccio lo stesso con lui, trovandomi ad ammirare il suo corpo perfetto, che funge da tela per l'arte dei suoi tatuaggi.
Le sue labbra camminano sulla mia pelle, assieme alle carezze leggere delle sue mani ruvide e gradi.
Quando inizia a baciarmi il ventre le mie gambe tremano e la testa mi va in brodo di giuggiole.
Ogni parte di me è stregata dal sapiente fascino di questo ragazzo.

<<Lo sai che sei in ritardo per andare a lavoro?>> Mi domanda sollevando la testa.

Apro immediatamente gli occhi.
Merda. Il cambio dei turni.

Balzo in piedi, ma come una trottola Stephen mi spinge di nuovo contro al materasso.

<<No, no Stephen devo andare a lavoro.>> Lo fermo prendendogli il viso tra le mani.

Non riesco a non cedere alla tentazione di lasciarmi andare per lui.

<<Lascia quel lavoro. Fa schifo.>> Mi prega lui accarezzandomi le braccia.

Inizia a baciarmi il ventre, scendendo verso la mia zona più intima.

<<Ne abbiamo già parlato...>> Mormoro chiudendo gli occhi appena mi abbassa le mutandine prendendo un lembo tra i denti.

<<Vieni a lavorare per me. Avrai un ufficio tutto tuo, potremmo fare sesso quando vogliamo...>> Mi propone stuzzicandomi.

<<Non lascio Jessica in quel posto. Non ora che Amber se n'è andata.>> Dico sicura.

Non posso lasciarmi convincere dalle sue proposte allettanti nè tantomeno dalla sua bellezza inequiparabile.
Devo smettere di lasciare tutto per la paura di perderlo.
Lo amo in modo folle e incomprensibile, ma non posso lasciare che la sua persona oscuri la mia. Non più.

<<Assumerò anche lei.>> Propone penetrandomi con il suo sesso.

Gli circondo i fianchi con le gambe mentre mi tengo alla sua schiena con le mani.
Smetto di parlare a causa della gola secca.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora