56 Sconfinato casino

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La vita ci riserva sorprese inaspettate.
La mia mi ha permesso di conoscere Stephen, un uomo dalla vita in contrasto con la mia, ma l'anima a me affine.
Stephen è l'oceano. Misterioso, profondo, puro e pericoloso, mentre io sono l'uragano, incasinato, imprevedibile e trepido.
In pochi mesi siamo diventati l'uno l'ossigeno dell'altro ma al contempo siamo fosgene.
Possiamo essere una ventata fresca che sapora di vita e passione, o possiamo ucciderci, stringerci fino a soffocare.
Il nostro è un amore platonico e sofferto.

Sono passati ben otto mesi dal nostro primo incontro e ancora ogni volta che incrocio il suo sguardo mi si contorce lo stomaco, le gambe minacciano di cedere e la mia mente mi ricorda imperterrita quanto sia bello e quanto lo amo.
Ogni volta che le sue mani grandi e nobili mi accarezzano la pelle, avvampo e il cuore inizia a palpitare minacciando di uscirmi dal petto.

La nostra storia è come una montagna russa in cui cavalchiamo le nuvole tenendoci per mano.
Cadiamo e ci rialziamo.
Urliamo e poi sorridiamo.

Noi siamo questo sconfinato casino. Siamo Maddison e Stephen.

<<Se ti avessi conosciuta prima probabilmente la mia vita avrebbe preso una piega completamente diversa.>> Confessa sistemandomi i capelli disordinati a causa del vento.

Siamo stesi sulla sabbia fresca di una delle spiagge di Los Angeles, in attesa della mezzanotte per festeggiare il compleanno di Jessica.
Lei, Josh, Tyler e altre ragazze hanno deciso di sfidare la notte tuffandosi nell'oceano oscuro, mentre io e Stephen guardiamo le stelle.

<<Perchè?>> Domando voltandomi verso il suo viso.

<<Se ti avessi conosciuta prima non avrei mai intrapreso questa carriera. Scarlett mi ha convinto a farlo solo per un fattore di lucro. Se avessi conosciuto te prima, invece, avrei aperto una mia officina e oggi starei riparando moto e auto d'epoca.
Inoltre non avrei mai mandato a puttante la mia vita per una stronza.>> Spiega continuando a tenere lo sguardo rivolto verso il cielo.

Mi alzo appena, sorreggendomi a terra con il gomito.

<<Sono qui ora però. Abbandona tutto e apriti l'officina che sogni.>> Propongo sperando si possa accendere in lui una sorta di lampadina.

<<Non posso farlo. Rischierei di perdere tutto.>> Esordisce togliendomi qualche granello di sabbia dalle guance.

<<No. Io sarei sempre qui. Vivrei sotto un ponte con te.>> Confesso posando le labbra sulle sue.

Mi stendo posandomi sopra al suo busto forte e muscoloso.

<<Ora sei troppo smielata. Hai combinato qualcosa?>> Mi prende in giro lui pizzicandomi un fianco.

Scoppio a ridere senza spostarmi dalla mia posizione.
Voglio restare vicina a lui.
Voglio che i nostri nasi si sfiorino ancora, voglio sentire le sue mani sul mio corpo.

<<Non avrei mai immaginato che l'amore avesse questo sapore.>> Annuncio tornando seria.

Si alza posandosi sui gomiti, costringendomi ad alzarmi a mia volta senza spezzare il contatto.

<<Da che cosa sa?>> Mi domanda lui con voce flebile.

L'amore con lui sa di poesia. Sa di un pericoloso mistero che posso scoprire solo poco a poco.
Sa di libertà e di leggerezza.
L'amore che mi ha fatto conoscere Stephen sa di vita e sa di dolore.
L'amore ferisce così tanto e così profondamente, ma è nei momenti più dolorosi che si percepisce la forza dell'amore.
Quello mio e di Stephen è il più forte che abbia mai conosciuto.

<<Sa di te. Di criptico oceano.>> Boccheggio accarezzandogli l'orlo del colletto della maglia.

Mi posa una mano sulla nuca e mi spinge contro le sue labbra con fermezza.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora