18 Ancora

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Oggi è il grande giorno. Oggi compio diciotto anni.
Mi sento come se ogni cellula del mio corpo fosse pronta ad esplodere.
Vorrei correre per la città e urlare a squarciagola che finalmente ho diciotto anni.
Pianifico questo giorno da tutta la vita, certo, a dodic'anni lo immaginavo diverso: sognavo una grande festa, piena di gente, con un grande abito da principessa e una corona.
Un po' stravagante, ma magico.

Mi catapulto in cucina trotterellando come una bambina in sella al suo poni.

<<Guarda chi ha diciotto anni!>> Esclamo facendo una piroetta.

<<Ora non potrò più chiamarti piccola, eh?>> Domanda Stephen prendendomi in braccio.

Lo guardo mordendomi il labbro inferiore.

<<No. Continua a farlo.>> Sussurro posando le labbra sulle sue.

Insieme abbiamo passato la settimana migliore della mia vita.
Abbiamo dormito abbracciati tutte le sere, tra sesso sfrenato e coccole dolci.
Mi ha portata nella sua palestra a fare un prova.
Sono scappata dopo quindici minuti.
Poi mi ha anche portata ad una cena di lavoro, insieme ai suoi colleghi.
Mi ha fatta sentire una donna in tutte le occasioni.
Mi ha donato la vita dei miei sogni e non potei mai essergli più grata.

<<Ti ho preparato i pancakes al cioccolato che ami tanto.>> Mormora rimettendomi a terra.

Avverto immediatamente un certo languorino.
Io potrò anche avere origini italiane, ma nessuno cucina meglio di Stephen.
Forse sono influenzata dal suo petto nudo mentre sta ai fornelli e per questo tutto sembra più buono.

<<Ecco a lei.>> Mormora porgendomi un piatto con due pancake e la panna.

<<Promettimi che mi farai questa colazione a tutti i compleanni.>> Lo prego posando il labbro inferiore sopra a quello superiore, mentre gli mostro i miei occhi da cucciolo.

<<Promesso.>> Acconsente baciandomi la fronte.

<<Allora, come ti senti?>> Domanda sedendosi di fronte a me.

Mi porto una mano sul mento, fingendo di pensare.

<<Devo dire che il peso d'essere adulta un po' si fa sentire...>> Scherzo facendolo ridere per la mia espressione buffa.

<<Oggi verrà mia madre e mio fratello Thomas.>> Esclamo dopo qualche istante di silenzio.

È arrivato il momento di parlarne con lui.
Ho bisogno del suo appoggio per affrontarlo.
Lui è diventato la mia ancora.

<<Non credevo avessi un fratello.>> Esclama posando i gomiti sul tavolo.

<<Già, non te ne ho mai parlato perché non è il miglior esempio di fratello che si possa avere...>> Boccheggio tamburellando la forchetta sul piatto.

<<Vai avanti dai.>> Mi incoraggia posandosi sullo schienale.

Mastico lentamente, aiutandomi a deglutire con del succo.

<<Lui ha sei anni in più di me...>>

<<Siamo praticamente coetanei.>> M'interrompe sorridendo.

Vorrei tanto non dover continuare la conversazione per non vedere il suo sorriso spegnersi.
Annuisco abbassando lo sguardo.

<<Lui non è figlio di mio padre, solo di mia madre, eppure si è dimostrato molto incline a seguire la sua strada.>> Borbotto iniziando a sentire un pizzico di rabbia stuzzicarmi le mani.

OCEANO NEI SUOI OCCHIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora